30 anni dopo, davanti al mare
Avevo 23 ed ero davanti allo stesso paesaggio.
Un mare azzurro, una lingua di sabbia bianca, con la gioia in corpo.
Non sapevo ancora cosa mi avrebbe riservato il domani. Le gioie, gli entusiasmi, gli amori, le ferite, i rifiuti, le disillusioni, le speranze.
Sapevo solo che vivevo all’istante, senza guardare troppo al futuro. Osservando la bellezza che avevo davanti e attorno, che ben mi predisponeva nei confronti del mondo, con occhi incantati.
Questo incanto me lo sono portata dentro e mi ha fatto da sostegno in tutti i momenti bui.
Sapevo che c’era un posto, fuori e dentro di me, di incomparabile bellezza, e mi apprestavo a cercare di capire quali fossero i miei sogni e ad inseguirli.
E ora, qui, 30 anni dopo, è domani. Il giro di boa è stato fatto.
Un ritorno casuale.
Guardo indietro e vedo quel che è stato. In questi 30 anni si è compiuta la mia vita.
Sono uguale per tante cose, diversa per tante altre.
Guardo quello che ho abbozzato, quello che ho interrotto, quello che ho distrutto, quello che ho costruito.
Guardo la mia famiglia, con la quale ho il piacere di essere qui. La mia forza. Il mio compagno di vita, la vita che abbiamo generato insieme, che si muove, gira intorno a me, che mi ama, e per cui sono (e siamo) riferimento.
Lo stesso riferimento che andavo cercando io, 30 anni fa, fuori di me. Comprendendo, solo piu’ avanti, che era dentro che dovevo fare perno.
Tanta strada percorsa dentro, – a cercare – , e fuori, a – sperimentare -. Tanto mare visto e navigato. Tante strade esplorate. Tanto amore dato e ricevuto. Tanto altro.
Adesso, diversamente da allora, so.
So che posso ritornare qui, a quel piacere nell’ assaporare la bellezza. Con il gusto che dà la consapevolezza della presenza. Con gli anni e le esperienze addosso.
Una bellezza che va al di là del bello e del brutto tempo, del mare calmo o in burrasca.
Un bellezza che ti sostiene, proprio perché sai che esiste, e ti dà conforto, quando serve.
Un bello a cui ambire, una possibilità che c’è sempre.
Auguro a tutti di trovare in giovane età, quell’angolo di paradiso in cui tornare, che ti entra dentro e ti risveglia, al bisogno.
Un angolo di mondo, nel mondo esterno e dentro di sè, che riporta alla vita.
E che ricorda, sempre, che vale la pena vivere, se – ancora -, proprio li’ si puo’ tornare.
Embudu, Maldive, luglio 2018
(foto di Patty)
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