CALTAGIRONE e GRAMMICHELE
Caltagirone e le maioliche.
Il nostro giro per la Val di Noto, dopo Catania, è proseguito verso Caltagirone, meta scelta per le sue ceramiche visto l’indirizzo scolastico scelto da nostra figlia all’Istituto d’arte.
Caltagirone infatti è famosa per la sua ricchezza di argilla e per la lavorazione della ceramica sin dai tempi degli antichi greci, arte che continua ad essere vitale ancora oggi.
La cosa che piu’ ci incuriosiva vedere della città era la famosa scalinata di Santa Maria del Monte, del 1608.
142 gradini con alzate ricoperte ognuna di disegni in ceramica diversi.
La scalinata si trova a fianco a Piazza del Municipio, da dove siamo arrivati, parcheggiando comodamente in una traversa.
Il centro storico di Caltagirone è suddiviso in due parti da via Roma, unite dal bel ponte piastrellato di San Francesco.
Da un lato si va verso la chiesa di San Francesco di Assisi
dall’altro, verso la Cattedrale di San Giuliano, oltre la quale si giunge in Piazza Municipio e alla scalinata.
Salire la scalinata è faticoso, ma il panorama che si gode, una volta sulla cima e scendendo, è mozzafiato.
Peccato il tempo, un po’ nuvoloso, ma ci ha consentito di salire non sotto il sole, che ancora picchiava forte a settembre.
A lato della scalinata, tante botteghe di ceramica.
Percorrendo le scale ho individuato un bed and breakfast, che se avessi potuto fermarmi per la notte avrei sicuramente scelto, per la delizia dell’ubicazione e del panorama, dal nome che già fa sognare: 3 metri sopra il cielo
Ovunque in città si possono comunque scorgere le meravigliose maioliche siciliane, dai monumenti alle botteghe artigiane che le vendono, ed esiste anche un museo della ceramica, che non abbiamo visitato, scoraggiati dalle recensioni non proprio positive e dal poco tempo a disposizione.
Ci siamo fermati a pranzo in centro, in un vicoletto poco distante dalla scalinata, in via Duomo, dove abbiamo trovato Pinsè, sicilian fast food, che preparava cibo fatto al momento, e abbiamo gustato ottimi arancini e la famosa pinsa, una specie di pizza con la pasta a lunghissima lievitazione, nonchè degli squisiti cannoli ripieni a scelta…
La passione per la cucina locale che ho sentito e gli ingredienti ricercati, mi fanno consigliare vivamente questo posto.
Che dire? #Caltagirone merita sicuramente una visita, è una gran bella e particolare città!! (ma quale non lo è, in questa zona???).
Grammichele e la sua piazza.
Da Caltagirone, tra i panorami spesso deserti dell’altopiano Ibleo, siamo arrivati a Grammichele, distante 15 minuti, dove avevamo un appuntamento di lavoro, che ci ha permesso di inserire anche questa città nel nostro giro.
Grammichele è un’interessante, anche se meno conosciuta, città, che era stata proposta anch’essa nella lista delle città patrimonio dell’Unesco del Barocco della Val di Noto. Come le altre, è stata ricostruita, o meglio, costruita, in seguito al terremoto del 1693, per gli abitanti del distrutto borgo di Occhiolà, che si trova a qualche chilometro di distanza.
Siamo arrivati da una strada laterale alla piazza principale, e questa è stata la vista della sorprendente piazza che abbiamo subito avuto, e che ci ha lasciati a bocca aperta.
Una piazza enorme, il sentimento dello spazio e nello stesso tempo del contenimento è quello che principalmente mi ha investito di primo acchito.
La particolarità della piazza di Grammichele, oltre alle sue dimensioni, è di avere una pianta baricentrica esagonale, da cui si diramano le vie principali, formando esagoni concentrici.
Fu fatta costruire in questo modo dal principe a cui è intitolata, Carlo Maria Carafa, perchè fosse in grado contenere e far arrivare agevolmente la popolazione, nell’eventualità di un nuovo sisma.
In primo piano spiccano la Chiesa Madre barocca, affiancata dal palazzo comunale dell’800, quest’ultimo progettato dallo stesso architetto che ha costruito il Teatro Bellini di Catania.
Al centro si trova una meridiana, una delle piu’ grandi del mondo, l’asta dell’orologio viene sorretta da una statua in bronzo raffigurante un uomo inginocchiato, che simboleggia il tempo, avvolto da una serie di cerchi, come a significare che il tempo imprigiona in sè stesso (e imprigiona l’uomo?)
A lato si trova la statua del principe Carlo Maria Carafa, a cui si deve la ricostruzione della città.
Sulla piazza si affacciano anche eleganti palazzi, bar e circoli ricreativi, che creano una vivace atmosfera tipica, in uno dei quali ci siamo seduti con piacere e abbiamo gustato una gran buona granita siciliana.
Abbiamo alloggiato in un agriturismo poco distante, tra Caltagirone e Grammichele, nella bella campagna siciliana, dal nome Valle dei Margi, con piscina esterna e una bella spa, dove ci siamo goduti la vista del tramonto dalla finestra della piscina termale, idromassaggio, sauna, bagno turco e docce emozionali, con lo scendere della sera. La cena ha un menù fisso di specialità siciliane, servito in un gradevole ristorante.
#Grammichele è stata una sorpresa inaspettata, che consiglio di non lasciarsi scappare, anche solo per una breve sosta per ammirare la sua piazza!
In questo emozionante video si puo’ vedere la città di notte dall’alto, partendo dalla sua piazza esagonale
settembre 2020
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