Campi di girasoli: la bellezza in VALSAMOGGIA (BO)
Forse i girasoli sono di tale bellezza perchè inseguono sempre il sole?
Forse anche noi, se seguissimo sempre la luce, anzichè farci catturare dalle tenebre, potremmo emanare tanto splendore?
I girasoli hanno la grande abilità di percepire da dove viene la luce, e seguono il sole per crescere. Si girano verso di lui, per essere scaldati e in questo modo attirano gli insetti, che permettono nuova vita, attraverso l’impollinazione.
Anche noi uomini, come loro, abbiamo bisogno della luce per crescere. Tuttavia anche l’ombra ci è necessaria, per riposarci, per riprenderci, per comprendere le lezioni della vita, e diventare maturi. Come ai girasoli, che si muovono anche di notte, per tornare alla loro posizione iniziale, in modo da essere pronti, l’indomani, per stare di nuovo di fronte al sole.
Non siamo quindi così diversi, noi e i girasoli. Come loro, dobbiamo attraversare l’oscurità per ritrovarci davanti alla luce, e ritornare a splendere. Come loro, non ci possiamo fermare, dobbiamo seguire il corso della vita. Come loro, ci muoviamo velocemente finchè siamo piccoli e dobbiamo crescere. E una volta maturi, rallentiamo, fino a fermarci, e a piegarci.
A quel punto il fiore del girasole, giunto a maturazione, puo’ lasciare i suoi frutti, i semi, dopo aver attraversato i giorni di sole e l’oscurità della notte, e, attraverso questo ritmo, essere cresciuto.
L’auspicio, è, pure per noi, di poter lasciare i nostri frutti, su questa terra, segno che, sì, anche noi, siamo riusciti a giungere a maturazione.
Nella zona dove abito, la Valsamoggia, in Emilia Romagna, secondo il principio della rotazione delle colture, quest’anno dev’essere la volta dei girasoli. Ovunque mi giri vedo la meraviglia, un mare di fiori, un paesaggio degno di un dipinto, un’esplosione di vitalità. Nel campo, sulla strada di casa, li ho visti crescere, aprirsi, fino a diventare alti, tanto piu’ alti di me (che non ci vuole molto!).
E fieri, li ho visti mostrare il loro splendore, una comunità perfetta, tanti, tutti insieme, nessuno uguale ad un altro.
Ogni volta che vedo un campo di girasoli, mi dimentico della notte.
Di tutto quello che porta, nel bene e nel male.
Sento lo stupore, il caldo, mi tornano alla mente le stagioni che si susseguono, sento il fascino della vita, mi entusiasmo.
E mi ricordo di quanto possa essere perfetta la natura.
Di quanto la luce possa fare risplendere la bellezza.
Di quanto ogni singolo elemento possa generare una bellezza ancora piu’ grande, se insieme ad altri simili.
E mi rendo conto che sono contagiata. Contagiata da tanta bellezza.
E comprendo che è vero, che la bellezza è contagiosa. E che trasmette una prepotente voglia di vivere.
(questo post è scritto per condividere tutta questa bellezza)
giugno 2020 #valsamoggia
foto di Patty
Adoro i girasoli! E ho visto i campi della Valsamoggia domenica scorsa. Il giallo che incontra l’azzurro è si perde nel verde. Non so perché ma sono dei fiori simpatici che mettono allegria. Bella la similitudine con cui li hai descritti.
Hai visto che meraviglia? grazie !
Sapreste indicarmi dei campi di girasole, e come arrivarci? Sono un fotografo, grazie di cuore!
Buongiorno Michele, questi girasoli li ho fotografati a Calcara di Crespellano, in via Borghetto, ma non so se sono ancora fioriti erano già un po’ avanti giorni fa. Comunque in tutta la, Valsamoggia trovi stupendi campi, andando verso Monteveglio e Savigno per esempio. Buone foto!
Un vero spettacolo per gli occhi questo post! Grazie per le idee e la condivisione
grazie a te :)
La mia esperienza romagnola:
al mare Misano Adriatico
perché incontrare i parenti (Pugliesi residenti in Francia e Svizzera e Bologna)
cure inalatorie Riccione
negozio famoso visitato Oliviero, purtroppo chiuso
musica ascoltata al mare Mazurka di periferia
Orchestra ascolatata al mare Raul Casadei
alimenti tipici spaghetti con le vongole
nomi tipici romagnoli Adriano Raul
pellegrinaggio a piedi da Pavia a Roma con le suore a piedi nelle risaie romagnole verso il passo della Cisa ho beccato la zanzara-tigre e sono rimasta immobile per due giorni con il polpaccio gonfio come un palloncino d’aria e doloroso
concorso a cattedra a Parma per insegnare lo spagnolo, non ho mai insegnato in Emilia Romagna, non ho mai insegnato lo spagnolo
curiosità autodromo Santa Monica a Misano Adriatico
unico neo troppe zanzare
supermercato tipico conad
Ora i parenti sono anziani, non vengono più in Italia e lo zio di Bologna é morto … non ho più occasioni di tornare in Emilia Romagna ma leggendoti mi hai suscitato dei ricordi di quando ero bambina e ragazzina, quando appunto d’estate, ad agosto ci si ritrovava a Misano Adriatico.
ciao
Cara Mariadoria, conosco tutto quello che ha fatto parte della tua infanzia, ogni tanto è bello che delle parole, degli odori, dei luoghi ci riportino indietro, soprattutto se sono ricordi piacevoli!Io per esempio in questi giorni d’estate, con i campi pieni di balle di fieno, ricordo quando con i miei nonni e zii contadini, salivo sul rimorchio del trattore al ritorno dai campi, per far ritorno a casa!
Ragazzi sono un fotografo in cerca di campi stupendi di girasoli, sapreste indicarmi dei punti precisi? Grazie di cuore!