Viaggi di testa e viaggi nel mondo

Cose fighe in giro per il mondo

Cose fighe in giro per il mondo

Dormire in una casa galleggiante

 

 

Non siamo andati tanto lontano da casa nostra (tra Bologna e Modena) per sperimentare questo alloggio singolare, a Rimini, nella riviera romagnola!

Scoperta per caso navigando su internet, capisco subito che voglio vivere l’esperienza di dormire in una floating house, ovvero in una casa galleggiante sull’acqua.Attendo che ci sia una ricorrenza speciale come il compleanno del marito, ma il meteo non promette bene sull’Adriatico quindi la scelta ricade per questa volta su Borghetto sul Mincio.

Con l’arrivo della bella stagione decidiamo allora di festeggiare un “non compleanno” ed andare anche senza una ricorrenza speciale: in fondo dopo il lungo inverno trascorso chiusi in casa, tra divano e serie, pensiamo che ci meritiamo di onorare la vita e la bellezza, e di trattarci bene

(frase trovata in una piazzetta di Rimini)

 

Entriamo nella darsena di Marina di Rimini, il cui porto turistico è rinomato per essere uno dei più belli e all’avanguardia del Mediterraneo. Si trova in una zona con edifici moderni e dalle forme strane, con un ponte e una lunga passerella pedonale che consente di vedere il panorama del porto e del mare dall’alto. La zona è molto vivace, è presente anche un ristorante, e un bar, che è aperto  sul lato della spiaggia e al tramonto brulica di gente che fa l’aperitivo

 

 

Le 12 case galleggianti del House Boat Marina Resort si raggiungono percorrendo fino all’estremità la strada interna al porto. L’auto si può portare e parcheggiare davanti alla casa assegnata. Se ci si porta le biciclette ci si può spostare molto agevolmente, ed è una cosa molto gradevole.

 

 

La bianca house boat, con finestre tonde tipo oblò e una grande vetrata davanti, è bellissima

 

 

Una passerella conduce all’ingresso, e sul retro e sul davanti ci sono spazi attrezzati con tavoli e sedie, in modo da poter godere del tramonto, da un lato, e dell‘alba, dall’altro

.

 

L’ingresso guarda il porto e le barche ivi ormeggiate.

 

Una scala esterna porta sul tetto, dove c’è un solarium con 2 lettini prendisole: uno spazio spettacolare e panoramico che ho adorato

 

Di fronte c’è il molo, da dove escono le imbarcazioni

 

 

L’interno della casa galleggiante assomiglia a quello di una barca; gli spazi sono organizzati alla perfezione, curati e arredati con gusto ed eleganza

 

 

La cucina è attrezzata, non manca assolutamente niente. Sono a disposizione cialde per il caffè, the, zucchero e una bottiglia d’acqua per gli ospiti.

Nel bagno la doccia ha anche la cromoterapia.

La camera da letto matrimoniale ha 2 grandi oblò

 

 

2 letti singoli a castello sono invece nella seconda camera.

 

 

Un bel divano consente di ammirare il panorama del mare anche dall’interno, attraverso la vetrata.

Quando arriva il tramonto la vista è spettacolare.

 

 

E cenare mentre scende la notte, al chiarore della luna, crea un’atmosfera molto romantica

 

Il mare calmo del mattino presto, e le luci dell’alba regalano meravigliosi riflessi sull’acqua

 

La colazione con questa vista fa iniziare la giornata decisamente nel migliore dei modi, sicuramente un panorama inconsueto

 

 

Per gli amanti del mare, essere proprio sul mare, dentro al mare, percepire talvolta il dondolio delle onde, svegliarsi e avere sempre davanti lo spettacolo del mare, non ha prezzo

 

Ci siamo goduti il sole, il vento, il silenzio, i colori di ogni momento, l’ozio, la lettura. La bellezza di dormire dentro al mare.

Un’esperienza stupenda. Da ripetere.

 

 

Abbiamo prenotato direttamente dal sito https://www.marinadirimini.com/resort/Rapporto qualità prezzo ottimo:gentilezza, disponibilità ed ottima organizzazione contraddistinguono il servizio.

 

 

E durante il soggiorno in questo posto splendido, ce ne siamo andati in giro per Rimini

Rimini colori arte e storia a San Giuliano

 

Marzo 2023

 

 

 

Visite: 43

Tra ghiacci e cielo, sul tetto d’Europa: il MONTE BIANCO con lo Skyway

 

 

Ho visto per la prima volta immagini dello Skyway sul Monte Bianco in una trasmissione di Licia Colò, e l’esperienza è entrata subito nella mia wish list!

Si perché dal servizio sembrava proprio di andare a toccare il cielo, e ho immaginato la sensazione di immensità che si poteva provare una volta arrivati lassu’, sulla montagna più alta d’Europa, con tutto intorno il bianco candore della neve e l’azzurro del cielo.

 

 

 

In occasione della nostra visita alla città di Torino, ho quindi programmato di realizzare anche questo sogno, nel mese di agosto 2021, e con il pretesto di trascorre qualche giorno in due località della Valle D’Aosta di cui mi avevano parlato molto bene,  Cogne e a Chamois, siamo andati allo Skyway, e devo dire che davvero è stata un cosa fighissima!

Ho aspettato a prenotare dal sito delle funivie del Monte Bianco controllando fino all’ultimo il meteo e la disponibilità: volevo cercare, se era possibile, di andare in un momento di sole. Dal sito si puo’ scegliere la salita fino al  Pavillon, che è la fermata del primo tratto, a 2173 metri, oppure fino a Punta Helbronner che è la stazione sommitale, a 3466. Noi abbiamo scelto la seconda opzione che consiglio vivamente!  Le partenze sono ogni 15 minuti, la prenotazione è obbligatoria e solo online, fino ad un’ora prima. Per l ‘andata, la discesa da Punta Hellbronnen era, nel periodo Covid, dopo al massimo 1 ora e 30, esclusi escursionisti e coloro che prenotavano anche il pranzo al ristorante, e libera dal Pavillon.

 

 

Il biglietto è piuttosto costoso, ma vale ogni euro speso.

Il giorno prescelto ero già emozionata alla prima vista del Monte Bianco, arrivando da Cogne (distante neanche un’ora) in località Courmayuer, dove si trova lo Skyway.

 

 

Siamo partiti per tempo per fermarci a fare un giro nella cittadina, famosa località turistica davvero molto bella, proprio sotto le vette innevate.

 

 

Siamo agevolmente arrivati al parcheggio dello Skyway attorno alle 11.30 https://www.montebianco.com/it/info-utili-e-tariffe-parcheggio.  Il nostro biglietto prevedeva la salita per le 12.15. La mia emozione era a mille!!!

 

 

Sbrigati tutti i controlli del caso e del covid, dopo un po’ di attesa, siamo entrati finalmente nella grande cabina della funivia,  che mentre sale ruota di 360 gradi, in modo far godere del panorama da qualsiasi parte: una cosa spettacolare!

 

 

Pian piano si cominciavano a vedere le cime dei monti più vicini, anche quella del Monte Bianco.

 

 

In 10 minuti totali lo Skyway è arrivato a destinazione

 

 

All’arrivo, si scende su una piattaforma con una ringhiera, da dove si possono ammirare tutte le montagne.

 

 

Da una parte Punta Helbronner, Monte Bianco

 

 

dall’altra la vista verso l’infinito, montagne, nuvole, ghiacciai e il dente del gigante

 

 

Cielo e neve, e la sensazione di immensità e di bellezza, che non può non pervadere anima e corpo.

Abbiamo girato sulla piattaforma, ammirando e rimirando, con lo stupore negli occhi e il cuore gonfio di gioia.

 

 

Avendo il tempo limitato dovevamo compiere una scelta e abbiamo saltato la Feltrinelli 3466, “la libreria che sfiora il cielo” e la mostra dei cristalli, che sono a Punta Helbronner. Abbiamo preferito prendere l’ascensore, scendere e percorre il tunnel sotto la montagna, che è molto suggestivo, ed arrivare al rifugio Torino, il punto di partenza per gli escursionisti, e anche il punto più vicino ai ghiacciai.

 

 

E devo dire che è stato molto emozionanate, a metà agosto, mettere i piedi sulla neve. Ovviamente è vietato ai non escursionisti scendere e camminare sul ghiacciaio.

 

 

Esaurito il tempo a disposizione, siamo scesi alla stazione intermedia Pavillon, dove ci siamo fermati sui prati, a fare un pic nic e a riposare, sotto al monte Bianco, di fronte ad un panorama spettacolare ad alta quota, mentre vedevamo le cabine dello Skyway andare su e giù.

 

 

Proprio qui, al Pavillon, si puo’ visitare il giardino botanico più in alto d’Europa, un’oasi naturalistica di circa 7.000 mq., realizzato da una Onlus chiamata Saussurea, da cui anche il nome del giardino, a fini di studi naturalistici e divulgazione, con particolare riferimento alla flora dei territorio della Valle d’Aosta e del Monte Bianco.

Prima di ridiscendere, siamo andati a visitare l’Hangar 2173, ovvero uno spazio espositivo multimediale dove sono narrate le origini della funivia e abbiamo potuto conoscere la storia davvero incredibile e appasionante dell’ing. Lora Totino, che ha trasformato un sogno in realtà, dando l’avvio al cantiere nel 1941  con la stesura della prima fune per la costruzione della funivia, che sarebbe arrivata fino ad oltre 3000 metri. In mostra ci sono tanti pezzi originali della vecchia ferrovia e la spiegazione dei lavori e della tecnologia applicata, che ha portato lo Skyway ad essere quello dei giorni nostri..

 

 

La visita all’esposizione, inclusa nel biglietto, secondo me è imperdibile, e offre tantissimi spunti di riflessione, con pannelli espositivi, frasi, interviste a personaggi famosi, sul tema dell’uomo, della montagna, della ricerca, della motivazione e dell’ avvicinamento al cielo.

 

 

Lo Skyway del Monte Bianco, così come si vede oggi, è stato inaugurato nel 2015, e davvero qui ci si rende conto della grandezza della genialità e della tecnologia ingegneristica italiana, che è stata in grado di costruire quest’opera, consentendo anche a chi non è escursionista e non sarebbe in grado di arrivare tanto in alto, di avvicinarsi e di fruire di tali meraviglie della natura.

 

 

Non siamo invece andati a visitare la cantina Cave Mont Blanc, che produce spumante ad alta quota, eravamo già ubriachi di tanta bellezza!

E scendendo… un ultimo dono:  uno stupendo stambecco appollaiato, mentre passavamo con lo Skyway, stava tranquillo sulle rocce sotto il sole!

Che dire? Viste da togliere il fiato, emozione tra cielo e ghiacciai, relax sotto i monti che ci hanno accolto, coinvolgimento nella visione e nel lavoro di grandi uomini che hanno sfidato l’impossibile, e anche uno stambecco.. potevo volere di più??

 

 

agosto 2021

 

ti potrebbe interessare anche

CHAMOIS, la Perla delle Alpi senza auto, in Valle D’Aosta

 

COGNE, ai piedi del Gran Paradiso

tutti gli articoli sulla Valle D’Aosta

 

Valle D’Aosta

Visite: 743

CASTELBRANDO (TV): Castellana per una notte e un giorno

 

 

In una giornata di sole d’autunno, col foliage che irrompe sulle colline del prosecco, la funicolare ti porta al castello Brandolini, che, dalla strada, si vede su, in alto, dominante il paese di Cison di Valmarino.

Castelbrando, da castrum del periodo romano, a fortezza nel periodo barbarico e ottomano, residenza nei periodi a venire, poi reggia nel periodo più recente, è stato magnificamente ristrutturato e reso luogo dove assaporare l’atmosfera delle epoche passate, godersi la vista delle territorio circostante, la sua area benessere, e una cucina raffinata.

Il suo nome deriva dalla famiglia Brandolini, che per secoli, dal 1300 alla metà del 1900, ne ebbero la signoria. Nel 1997 CastelBrando fu  acquistato e restaurato dalla famiglia Colomban che lo rese splendido come si vede ora.

Benvenuti a CastelBrando

L’accesso è da un’entrata caratteristica con le tipiche bandiere medievali, per andare alla funicolare

 

 

In un attimo, l’ascensore, dopo la ripida salita, che mostra il paese diventare sempre più piccolo man mano che si sale, conduce al castello

 

 

Nella fortezza si entra attraverso la porta di una torre

 

 

Dalla strada di ciottoli, delimitata da un lato dalle mura merlate, si arriva all’ingresso del grande castello, uno dei più grandi ed antichi d’Europa, bianco con le finestre rosse.

 

 

Prima di accedere, merita fermarsi ad ammirare il panorama incantevole dalla balconata sulle colline, che si trova davanti all’ingresso

 

 

La sala della reception introduce in quell’ambiente regale che si può immaginare, immenso

 

 

Sulla sinistra si nota subito lo scalone che porta a uno dei ristoranti, ad alcune camere e ad altre sale

 

 

un’altra scalinata porta al cortile interno

 

 

Proseguendo si va verso la zona della Spa da una parte, e all’ascensore che porta ad altre camere, dall’altra.

 

 

Il castello è davvero grande: è come stare in in piccolo borgo! E’ costruito su 9 livelli, ha 50 ettari di parco, e nel cortile interno ha anche una chiesa e un teatro.

 

 

Di notte è splendidamente illuminato, l’atmosfera diventa magica, all’interno

 

 

e all’esterno

 

 

I saloni riportano indietro nel tempo, l’area museale racconta di tempi passati

 

 

Alcune ricostruzioni impressionano, come quelle delle prigioni, tra cui una con il boia e il condannato a morte, a dimensioni reali, che si possono vedere sul percorso per recarsi al ristorante la Fucina

 

 

Il teatro Sansovino, del 1500, ora adibito a salone per conferenze, conserva la magnificenza di un tempo

 

 

Le armature, che ogni tanto si incontrano sulle scale, impressionano.

Il nostro pacchetto, prenotato direttamente dal sito dell’hotel prevedeva una notte, accesso di 2 ore alla spa, cena e colazione, si è rivelato adeguato alle aspettative e al prezzo speso, in un posto anche al di sopra dell’immaginato per bellezza ed atmosfera.

 

 

La nostra stanza, all’ottavo piano, una delle più piccole e tra quelle che in passato erano adibite alla servitù, era ben arredata per far sentire l’atmosfera

 

 

Si affacciava sul cortile interno del castello, questa era la vista dalla finestra

 

 

3 scale particolari nelle diverse aree sono presenti nel castello.

Il giardino esterno ha vedute mozzafiato, sulle colline e sui 2 borghi,  Cison di Valmarino e Valmareno.

 

 

Sono presenti alberi enormi di diversa provenienza, tra cui l’abete per albero di Natale più grande ltalia

 

 

Un porticato contiene nelle nicchie alcuni esemplari di carrozze utilizzate in passato ed altri utensili di utilizzo comune.

 

 

Il giardino interno è raggiungibile tramite una scalinata che porta alla piazzetta della chiesa, e al teatro

 

 

ha una vista sul bosco circostante, incantevole d’autunno, e sul paese di Valmareno

 

 

Indubbiamente l’autunno con i suoi colori rende tutto ancora più magico.

 

 

Di notte,  questa zona, illuminata dalla luna e dalle luci artificiali è molto suggestiva.

 

 

La Spa

 

 

La zona benessere è molto bella: è formata da una sala attrezzata con pesi, a vista, una piscina interna, non grande ma gradevole, con alcuni getti per l‘idromassaggio,

 

 

Ha inoltre una bellissima zona sotterranea, che corrisponde alle antiche terme romane, con 2 saune, in bagno turco  (attualmente non uso per le regole Covid), un percorso kneipp, docce aromatiche, una zona relax con lettini e tisane, tutto molto gradevole

 

 

Il pezzo forte, per me, però è l’idromassaggio esterno. con vista dai merli sulle colline,

 

 

e la zona relax,

 

 

Al giungere della sera, tra il tramonto e l’illuminazione, acquista un fascino irresistibile

 

 

Nella spa si può rimanere, previa prenotazione, per un massimo di 2 ore e 30 minuti, tempo in cui davvero ho potuto godere della meraviglia e del relax che questo spazio offre.

 

 

Cena e colazione

La nostra cena, tenutasi nel ristorante più moderno, La Fucina, comunque elegante e raffinato, è stata con piatti davvero gustosi e buoni, e ben presentati

 

 

La colazione ricca e variegata, viene servita nelle sale affrescate del ristorante Sansovino, dove ti puoi sentire come una di quelle donzelle che frequentavano il castello, o che si ritrovavano per il rito del te pomeridiano e per le chiacchiere di corte

 

 

Dalle finestre si vedono stupendi panorami da un punto privilegiato

 

 

Inutile dire quanto il mio entusiasmo fosse alle stelle, io e le amiche che mi hanno accompagnato in questo viaggio (ma il luogo è molto indicato anche per una ricorrenza romantica in coppia) abbiamo girato e rigirato, ispezionando ogni angolo, godendoci davvero questa esperienza davvero suggestiva, di essere castellane per una notte e un giorno!

 

 

Giro nei dintorni

Questa zona del Veneto offre davvero tante cose da vedere, tanti percorsi interessanti ed itinerari enogastronomici, e noi, col tempo limitato, abbiamo dovuto fare una scelta. Ci sarebbe piaciuto arrivare a Valdobbiadene, vedere i luoghi del suo famoso vino prosecco, ma restando a gongolare nel castello non avevamo sufficiente tempo.

Non potevamo esimerci dal visitare il borgo di Cison di Valmarino, che ospita il castello, classificato tra uno dei borghi più belli d’Italia. La piazza principale, Piazza Roma, è carina

 

 

Si affaccia sulla piazza la chiesa settecentesca,ed alcuni edifici affrescati, ed è percorsa da vie strette caratteristiche e graziose

 

 

Un bel ponte, contornato dal bel foliage della stagione autunnale, porta verso le Vie d’Acqua, un trekking che segue il corso del fiume Rujo, e comprende anche una passeggiata lungo la via dei Mulini, che, anche qui, per mancanza di tempo, non siamo riuscite a fare e di cui abbiamo appena assaporato la bellezza.

 

 

Da Cison di Valmarino, siamo salite e scese dalle colline trevigiane, tra i vigneti

 

 

In una ventina di minuti siamo arrivate a Refrontolo, per vedere il Molinetto della Croda, un vecchio mulino con una grande macina, del secolo XVII, che poggia sulla roccia (la “croda”) molto ben  restaurato.

 

 

Un angolo davvero suggestivo soprattutto con la bellissima giornata di sole che la fortuna ci stava riservando.

https://www.molinettodellacroda.it/

 

 

Le tappe lungo la strada, all’andata e al ritorno: Treviso e Conegliano 

Prima di arrivare a Castelbrando abbiamo fatto tappa a Treviso, distante circa 40 chilometri.

 

 

La città, attraversata dal fiume Sile, che circonda il centro storico, è davvero bella e merita la visita.

 

 

Sulla via del ritorno, attraversando le dolci colline venete del prosecco, ci siamo fermate a Conegliano: anche questa è una bella bella cittadina, con un gradevole centro storico

 

 

Soprattutto mi è piaciuta la Rocca di Castelvecchio

 

 

Il percorso per arrivarci a piedi, in una quindicina di minuti, è tramite una suggestiva strada in salita. che costeggia un’antica cinta muraria medievale

 

 

Il nostro breve giro sulle colline del Prosecco, 55° sito italiano riconosciuto dall’Unesco, in Veneto, finisce qui, abbiamo visto posti molto belli, ed è stata davvero una bella esperienza dormire in un castello …  ovviamente il tutto accompagnato dal buon vino della zona!

 

 

ottobre 2021

 

Ti interessano altre mete in Italia?

Italia

Visite: 766

Le carezze delle razze

 

 

Una delle esperienze più emozionanti che ho mai vissuto, è stata l’incontro ravvicinato con le razze.

 

 

Incontrare gli animali del mare da vicino è sempre una cosa meravigliosa: ricordo ancora quando, in Mar Rosso a Marsa Alam, con un’escursione in barca andammo a fare il bagno in un punto dove arrivavano i delfini, e il loro canto sotto l’acqua, indimenticabile, ne preannunciava la venuta. Oppure le volte in cui facendo snorkeling, o anche semplicemente camminando nel mare, ho visto arrivare una tartaruga.

 

 

O quando, in Polinesia, in acqua, attaccati alla corda di una barca, erano stati richiamati degli squali pinna nera, che ci giravano intorno.

 

 

Due volte mi è capitata l’opportunità di nuotare, anzi di essere proprio toccata, dalle razze.

Le razze (appartenenti alla famiglia delle pastinache, in inglese stingray) sono pesci piatti, a forma romboidale o tonda, più o meno regolare, la maggior parte con una coda lunga a punta, e un aculeo che puo’ essere pericoloso. Vivono prevalentemente nei fondali sabbiosi e nelle lagune, spesso nascoste proprio sotto la sabbia, dove tendono a scomparire, e si muovono nel mare in modo leggiadro, che sembrano volare. Dietro agli occhi hanno due aperture chiamate spiracoli.

 

 

La prima volta che ho visto una razza nel mare è stato a Gran Cayman, ai Caraibi, molti anni fa. Ho visto anche parecchi trigoni maculati alle Maldive, che sono una bellissima specie di razza col manto cosparso di puntini azzurri. Alle Maldive e in Polinesia ho potuto ammirare in mare aperto anche  l’aquila di mare, enorme, con la testa più in evidenza e il corpo come un rombo schiacciato nel senso della larghezza, la coda lunghissima, le pinne che sembrano ali.  Ancora diverse sono le mante, simili per forma alle aquile di mare, viste anch’esse oltre la barriera corallina alle Maldive, che si contraddistinguono da un paio di “corna” dalla bocca, che servono loro per introdurre il cibo.

 

 

Ma la prima volta che sono venuta a contatto con le razze, è stato in Polinesia, nell’isola di Moorea, dove mio marito ed io eravamo in viaggio di nozze. L’esperienza era compresa in un’escursione che prevedeva di nuotare con le razze e con gli squali.

 

 

La seconda volta è stata nell’isola di Exuma, alle Bahamas, nell’isolotto di Stocking island, che si raggiunge in barca in poco tempo dalla capitale, dove è presente soltanto un ristorante sulla spiaggia.

 

Le razze, nonostante si dica che non siano animali sociali, in questi posti non temono gli uomini, sono anzi molto amichevoli, ti passano vicino, a volte si dirigono verso di te e ti accarezzano: così è successo a me, in un momento veramente esilarante.

 

 

Solitamente vengono attratte nella ricerca di nutrimento. A Moorea, venivano richiamate con la pratica, discutibile, di dare loro del cibo per far vivere ai turisti l’esperienza di vederle da vicino ed esserne attorniati. Ad Exuma si presentavano in un punto dove abitualmente veniva preparato il conch, un piatto locale a base di crostacei, i cui resti venivano poi gettati in mare: lì arrivavano appena vedevano degli umani, tra cui i turisti, associandoli a chi portava loro del cibo.

 

 

A Stocking Island ne abbiamo viste di diverse specie, non solo romboidali, come a Moorea, che andavano e venivano con la loro grazia, ed erano veramente adorabili, ma anche delle meravigliose di forma tonda e di colore chiaro.

 

 

Io stavo a guardarle, queste razze, senza fiato ed entusiasta, grata di questa esperienza: quando mi sentivo toccare dalle punte scivolose delle loro pinne, come se mi accarezzassero, mi sentivo accolta, e felice di far parte per un momento del loro mondo.

 

stocking island exuma bahamas

 

 

 

Vuoi leggere altre esperienze fighe in giro per il mondo?

puoi cliccare qui

Cose fighe in giro per il mondo

Visite: 3030

Fiumi, monti e cascate della Corsica del Sud: Solenzara, cime di Bavella e Purcaraccia

 

 

 

La Corsica non è solo mare, e noi, durante la nostra vacanza nella Corsica del Sud, abbiamo fatto un’escursione sui monti e lungo i fiumi, ammirando spettacolari panorami di montagna, simili alle Dolomiti, percorso sentieri, e visto cascate con acqua verde cangiante.

Partiamo da Portovecchio prendendo la strada T10, fino a Sari-Solenzara, dove si trova il bivio che porta verso il Col di Bavella, nella regione dell’Alta Rocca.

L’alta Rocca è una zona montuosa che arriva fino a 2100 metri di altitudine, che collega la costa orientale a quella occidentale, nel Parco regionale della Corsica. La regione è nota per le sue piscine naturali, cascate, montagne e foreste.

La strada comincia a salire ed è bellissima, orlata ai bordi conifere: abeti, pini, larici, lecci, ecc. In lontananza si vedono già le cime aguzze delle montagne.

 

 

La nostra prima tappa è all’altezza del bar ristorante URUSMARINU, dove c’è un parcheggio e, attraverso l’ingresso nel giardino del ristorante, c’è l’accesso al fiume Solenzara. E’ ancora presto, non sono neanche le 10 del mattino e ci sono pochissime persone.
Scendo subito sul fiume attraversando una passerella per esplorare il posto.

 

 

Lo spettacolo che ci si presenta davanti è magnifico

 

 

Nel fiume, verdissimo, che contrasta con i sassi bianchi, una famiglia sta facendo il bagno.

 

 

Passeggiamo un po’, sui sassi, alcune spiaggette con la sabbia inviterebbero a rimanere e godere di questa bellezza, e penso alla fortuna di chi ha deciso di fermarsi nel campeggio proprio sopra il fiume a godere dello spettacolo, alzandosi la mattina. E penso che voglio tornarci e dormire proprio li’!

 

 

Ci fermiamo per un caffè al bar ristorante, anche far colazione o pranzare con questa vista, non ha prezzo..

 

 

Ripartiamo in direzione cascate di Purcaraccia, costeggiando il fiume Solenzara e salendo. Dalla strada, qualche scorcio mostra persone che fanno il bagno, in uno scenario mozzafiato.

La strada passa attraverso una vegetazione bellissima pini altissimi e fitti. Arriviamo ad un parcheggio sulla strada, in un punto contrassegnato come Col di Larone e decidiamo che, poichè il nostro mezzo è piuttosto grande, e c’è posto, meglio fermarsi qui e proseguire a piedi.

 

 

Il paesaggio che abbiamo davanti, svoltata la curva, è questo.

 

 

Qualche altra curva e troviamo una famiglia di mucche sul ciglio della strada che dormono comodamente! (al ritorno una si era proprio messa in centro alla strada)

 

 

Mi rendo conto, con il navigatore, che abbiamo superato il punto d’ingresso del sentiero, che non è segnalato, quindi torniamo indietro, ma è stata comunque una bella passeggiata. Mi accorgo dove dobbiamo andare perchè vedo una persona inoltrarsi nel bosco, c’è anche qui un piccolo parcheggio, e un’auto è proprio davanti al buco dell’ingresso, che non potevamo di certo vedere!

 

 

La prima parte è un bel sentiero in mezzo al bosco, con un profumo inebriante di pini, poi in certi punti si apre, e tutto intorno ci sono queste bellissime montagne aguzze ..su una delle quali, ci rendiamo conto, ci stiamo arrampicando!!!

 

 

Proseguendo, la cosa si fa difficile..Avevo letto che questo percorso era fattibile, ma qualcuno diceva anche che era abbastanza pericoloso e dissestato..e in effetti!! In certi tratti a fianco c’è lo strapiombo, bisogna chinarsi e tenersi con le mani alle rocce o ai tronchi degli alberi per farsi forza e spostarsi, e fare attenzione a mettere i piedi in un punto saldo! Sicuramente l’esperienza non è indicata a chi soffre di vertigini..tensione e anche fatica tremenda!!

 

 

 

Il pezzo peggiore è stato questo, passare su sassi scivolosi, ma ci siamo fatti forza del fatto che altre persone con bambini fossero davanti a noi, e piano piano l’avessero passato: qui abbiamo comunque avuto seri dubbi sul proseguire!

 

 

Ma lo spettacolo continua :)

 

 

Andando oltre, anche in altri punti abbiamo dubitato di farcela, e di nuovo ci hanno incoraggiato le altre persone che vedevamo passare. Si, perchè nonostante il sentiero impervio, il percorso è abbastanza frequentato, e spesso ci si deve fermare per passare uno alla volta. Ci vuole oltre un’ora di cammino, e meno male che il cielo era un po’ coperto, che almeno non abbiamo patito caldo, per cominciare a sentire il rumore dell’acqua , delle cascate e cominciare a scendere. Verso la fine ero anche sconfortata per il lungo e difficoltoso tragitto, ma alla vista delle prime pozze, l’entusiasmo mi ha fatto dimenticare gli sforzi.

 

 

Il fiume, tra grandi massi bianchi, forma pozze e cascate incantevoli.

 

 

Salendo ancora, arriviamo alla bella cascata della Purcaraccia.

 

 

e poco piu’ su, la meraviglia: enormi massi e un’acqua verde smeraldo :)

 

 

Un angolo di splendore ineguagliabile dove potersi fermare, anche per un bagno tonificante, non per noi che siamo dei freddolosi, ma i piedi a bagno, dopo un lungo cammino si rigenerano, nell’acqua ghiacciata.

 

 

Intanto le nubi hanno ingrigito il cielo, sentiamo anche qualche goccia, scioccamente non abbiamo portato cibo con noi oggi, e siamo affamati, e col pensiero della lunga camminata che ci aspetta per il ritorno.

Non andiamo oltre quindi, soddisfatti di tanta bellezza.

 

 

Dopo la meritata sosta, riprendiamo la via del ritorno, che ci pare meno impervia, forse perchè la conosciamo già.

Siamo stati oltre 3 ore e mezza in giro, sono le 14.30 quando raggiungiamo di nuovo la nostra auto. Vorrei tanto fermarmi anche poco oltre, dove c’è il Canyon de la Vacca, altro punto segnalato con canyon, pozze e cascate dove tuffarsi, ma è piuttosto tardi e siamo stanchi e la fame si fa sentire. Proseguiamo quindi verso Bavella, dove c’è un piccolo paesino con qualche casa costruita in modo molto particolare e un paio di ristoranti, a andiamo ancora piu’ in alto, proprio sulla cima,  fino ad arrivare ad avere di fronte le guglie che stagliano verso il cielo, le  Aiguilles de Bavella appunto, con un tempo un po’ da lupi!!

 

 

Ma che spettacolo! Alberi dalle strane forme, erba e fiori giallo brillante che contrastano, di nuovo lo stupore negli occhi !!

 

 

Ci fermiamo al ristorante che c’è proprio qui, vicino alla collinetta con la statua della madonna, una vista da paura dal terrazzo, nonostante la pioggia. Mentre mangiamo crepes e specialità corse a base di carne, buonissime, arrivano le nubi a ricoprire le cime dei monti.

 

 

Anche qui ci sarebbe stata la possibilità di fare un bel trekking per i monti, ne sarebbe valsa la pena, ha anche smesso di piovere, ma siamo stanchi. Iniziamo quindi a scendere, continuando il giro ad anello per l’interno, andando verso Zonza, un delizioso paesino di montagna, per la strada D268.

Poco oltre c’è un altro punto che merita una tappa, le cascate di Piscia Gallo (Piscia du Ghjaddu), con il loro salto di 60 metri, dopo il bivio sulla D368.  Ci fermiamo nel parcheggio, gradevoli locali invitano a farsi un drink. Il trekking per arrivare alle cascate scopriamo che dura un’ora, non ce la sentiamo di farlo, nostra figlia sta dormendo in macchina, ma ci incamminiamo per vedere un po’ la zona. E’ un ottimo punto in piano per vedere le montagne circostanti!

 

 

Entriamo un po’ nella foresta di pini faggi e larici e vediamo alcune pozze che fa il fiume. Anche solo qui il paesaggio è magnifico.

 

 

Soddisfatti comunque della sosta, riprendiamo la strada, passando per la foresta di Ospedale, che dicono di essere una delle piu’ belle della Corsica. Montagne piene zeppe di pini, e in alcuni tratti, maiali o cinghiali liberi per il bosco, e un bel bacino artificiale con l’acqua verdissima.

Strada stupenda!

 

 

Siamo a  mezz’ora da Porto Vecchio, Ospedale (Spidali) è a 900 metri sul livello del mare e deve il nome all’ospedale della zona che un tempo era lì. Dopo una curva si arriva a un punto panoramico bellissimo sul golfo!

 

 

Ormai mancano una ventina di chilometri per arrivare a casa, è stata una giornata intensa, ma bellissima, straconsigliata: se tornassi indietro, sicuramente farei una tappa in queste zone, dormendo anche una notte, esplorandole tutte con calma, perchè ne vale proprio la pena!

Anche questo aspetto della Corsica mi ha folgorato!

 

 

 

 

luglio 2020

 

ti potrebbe interessare anche

 

Corsica del Sud: le accoglienti geometrie della natura

Vacanza nella Corsica del Sud: informazioni pratiche e utili

 

Le spiagge della Corsica del sud

 

Le partenze che non ti aspetti – viaggiare dopo il covid-19

 

tutti gli articoli sulla Corsica

Corsica

 

Visite: 7606

Come dentro un dipinto: la lavanda in VALSAMOGGIA (BO)

 

 

I campi viola di lavanda esercitano sempre un grande fascino, evocando paesaggi provenzali e dipinti degli impressionisti: ne abbiamo scovato uno, proprio vicino a casa nostra, in Valsamoggia.

Usciamo di casa, in una calda giornata estiva di inizio luglio, per recarci in quel luogo di cui da qualche tempo sento parlare con entusiasmo, da alcuni concittadini: il campo di lavanda di Rodiano. Siamo proprio nel periodo della fioritura, e non mi voglio perdere questa occasione.

Percorriamo la strada che da Crespellano va a Monteveglio, e poi verso Savigno, tra campi di girasoli fioriti e prati pieni di balle di fieno dorate: l’estate rende il paesaggio in campagna ancor più incantevole e affascinante.

 

 

Passiamo oltre Savigno, risalendo i dolci tornanti dell’Appennino Bolognese, fino ad arrivare al mio punto preferito, prima di Ca’ Bortolani, una spianata dove vedi solo prato e cielo, che trasmette un grande senso di apertura. Alla rotonda del paese, si trova l’indicazione per Rodiano.

 

 

Il paesaggio si fa ancora piu’ affascinante, il verde brillante dei prati e degli alberi risalta sull’azzurro del cielo terso, rinfrescato dalla pioggia della sera precedente. Dall’alto si vedono le linee dolci delle colline, e, in fondo, le vallate, popolate da poche case. Arriviamo al cartello che indica Madonna di Rodiamo e poco più avanti compare la chiesa. Giriamo a sinistra, come ci indica il navigatore, per una strada stretta, fino ad arrivare in un punto che mi ricorda la foto dello screen shot di windows, sul mio pc, di qualche tempo fa: un prato verdissimo e sullo sfondo il cielo blu.

 

 

Lasciamo l’auto sul bordo della strada, si potrebbe anche andare oltre, ma è piacevole passeggiare per quel tratto di via e guardarsi intorno. Giunti al limite del passaggio in auto, un bel prato panoramico cattura la nostra attenzione e possiamo anche avvicinarci ai magnifici balini che adoro.

 

 

La strada si addentra in un bosco con meravigliosi alberi. E’ proprio una bella passeggiata!

 

 

Quando comincia a scendere, si scorge il casale, e di lato si intravede in lontananza qualche cespuglio di lavanda, ma prima di questo arriva il suo profumo inconfondibile. Girato l’angolo si scopre la meraviglia: in una conca compare il campo fiorito di lavanda, illuminato, a quell’ora -saranno circa le 18- per metà.

 

 

Il viola dei fiori contrasta con il verde del prato, un accostamento che ho sempre amato.

 

 

I cespugli ordinati in fila, ti fanno desiderare di immergerti, come nel mare.

 

 

A camminarci in mezzo sembra di entrare in un quadro di Monet e in quei paesaggi provenzali che ti fanno desiderare un viaggio in quei luoghi.

 

 

Le sfumature di viola cambiano con la luce, la lavanda illuminata dal sole risplende color glicine, mentre la parte in ombra assume un colore viola più acceso.

 

 

 

Il ronzio degli insetti che si godono i fiori, accompagna il giro nel lavandeto, le foto si sprecano perchè il contesto è veramente magico ed entusiasmante, come lo è sempre la natura quando mostra la sua bellezza prorompente, che resta impressa, prima che in uno scatto, nella mente e nell’anima.

 

 

 

Al campo dove si puo’ godere della fioritura della lavanda in Valsamoggia è opportuno avvicinarsi con delicatezza e rispetto. Si trova all’interno della proprietà privata dell’Azienda agricola biologica Val di Pozzo, che nell’intento di preservare questa meraviglia, contingenta le visite, attraverso tour organizzati da APS, Amici dei parchi di Monteveglio e dell’Emilia (http://amiciparcomonteveglio.altervista.org/), o attraverso il contatto diretto con il proprietario, il Sig. Vittorio (vittorio.monzoni@alice.it).

In un angolo, a lato del campo, c’è un tavolino, dove il sig. Vittorio e la moglie espongono i prodotti ricavati dalla lavanda, illustrandone le proprietà, con l’entusiasmo di chi è animato dalla passione per cio’ che fa.

 

 

Torno a casa soddisfatta, con addosso l‘inebriante profumo dell’olio essenziale di lavanda, e la luce del tramonto che illumina queste colline, come solo a quest’ora sa fare, accentuando la bellezza di tutti i particolari.

 

 

In sole 2 ore, a soli 45 minuti da casa, sono stata trasportata lontano, lontano dalle mie solite visioni, lontano dai miei pensieri, come quando si arriva alla meta di un viaggio, con lo stupore che ti fa vivere nel momento, dimenticando tutto il resto, e ti da nuova carica.

Contenta di essere uscita per andare a cercare questa perla nascosta e ancora poco conosciuta.

Ringrazio chi ha creato e curato questo spettacolo, e ringrazio ancora una volta la mia voglia di cercare la bellezza, quella che nutre l’anima, e che è in grado di fare ogni volta la magia, di farmi sentire un tutt’uno con il meraviglioso mondo che abbiamo intorno.

 

 

 

 

luglio 2020

 

foto di patty

 

 

ti potrebbe interessare

 

Campi di girasoli: la bellezza in Valsamoggia (BO)

non distante dalla Valsamoggia

Borghi e castelli del MODENESE e altre bellezze: Spilamberto, Castelvetro, Levizzano, Spezzano, Guiglia, Vignola, Savignano, Nonantola, Maranello, Zocca

Due anime in viaggio in moto.. alle GROTTE di LABANTE (BO)

Piazzetta Betlemme e i suoi dipinti, a SAN GIOVANNI in PERSICETO (BO)

EMILIA e ROMAGNA

 

Visite: 7465

Collezione di salti dal mondo e posti da Wow!

 

 

E’ da poco tempo che ho imparato il trucco per fare le foto con il salto. Ovvero quelle foto in cui, con dietro un panorama meraviglioso, sembra, che si facciano salti altissimi!

 

Eh si, perchè il trucco c’è! Non penserete che tutti quelli che si vedono saltare nelle foto siano degli atleti: anche quelli non piu’ giovanissimi e allenati come me, che la forza di gravità e la pigrizia poco aiuta ad elevarsi, possono ottenere ottimi risultati!

E da quando l’ho imparato…ho cominciato a farle in tutti i posti in cui mi è venuto da dire: Wow! per la gioia e la meraviglia.

La cosa difficile è trovare qualcuno che abbia la pazienza di fare la fotografia, che spesso non riesce al primo colpo, ma richiede più tentativi. Io di solito finisco per avere il fiatone, a forza di saltare :)

 

                                                                                 prove di salto

Di seguito le foto col salto che sono riuscita a fare (ne aggiungerò man mano che ne faccio), non tanto per far vedere me che salto (con l’impietosa evidenza, ahimè, del trascorrere degli anni), ma come pretesto per mostrare e ricordare dei posti stupendi.

P.S. il trucco è, per chi fa la foto, mettere il telefono quasi appoggiato a terra per scattare, utilizzare lo scatto multiplo (per chi ne dispone, altrimenti scattare piu’ volte);  per chi salta, fare piu’ salti di continuo.

 

salto alle dune di Porto Pino, Sardegna, 2022

 

salto ad Anse Volbert, Praslin, Seychelles, 2022

 

salto alla Scala dei Turchi, Agrigento, Sicilia 2022

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

salto a Cogne, Valle D’Aosta, 2021

 

salto in Plaza de Espana, Siviglia, Spagna, 2019

 

 

 

Salto a Molveno, Trentino, 2019

 

salto a Jolly Hall Beach Exuma, Bahamas, 2019

 

salto a Cocoplum, Exuma, Bahamas, 2019

 

salto sulle dune di Corralejo, Fuerteventura, Canarie, 2019

 

salto a Cotillo Lagos Fuerteventura, Canarie, 2019

 

salto in Piazza degli Eroi, Budapest, Ungheria, 2018

 

salto a Embudu, Maldive, 2018

 

salto a Embudu, Maldive, 2018 col brutto tempo

 

salto a Playa de los Charcos, Fuerteventura, Canarie, 2018

 

Salto a Cayo Coco, Cuba, 2017

 

salto in coppia a Cayo Guillermo, Cuba 2017

 

salto in coppia a Cotillo Lagos, Fuerteventura, Canarie 2017

 

salto in coppia sulle dune di Corralejo a Fuerteventura, Canarie, 2017

 

Aggiungo anche la collezione dei miei “WOW!” lo stupore dei posti meravigliosi, che mi venivano spontanei prima, e che mi vengono tuttora, anche dopo aver imparato il salto

 

                               Wow!!

 

Wow a Roma, 2022

 

Wow ad Anse Volbert, Praslin, Seychelles, 2022

 

Wow ad Anse Source D’Argent, La Digue, Seychelles, 2022

 

Wow ad Anse Coco, La Digue, Seychelles, 2022

 

Wow a Petite Anse, Mahè, Seychelles, 2022

 

Wow alla Valle dei Templi di Agrigento, Sicilia 2022

 

Wow sulla ciclabile del Garda, gennaio 2022

 

Wow sul lago di Garda (Riva del Garda) dicembre 2021

 

Wow a Matera, dicembre 2021

 

Wow  alle Cascate Lillaz, Val D’Aosta, agosto 2021

 

Wow all’isola del conigli, Lampedusa 2021

 

e ancora Wow nel mare di Lampedusa, 2021

 

doppio Wow in Corsica, Roccapina 2020

 

Wow Rondinara, Corsica 2020 

 

Wow a Cotillo Lagos, Fuerteventura, Canarie 2020

 

Wow a Bologna, la mia città, 2019

 

Wow a Jamaica Beach, Sirmione, Lago di Garda, 2019

 

Wow a Miami Beach, Florida 2019

 

qui una serie interminabile di Wow!!

Wow al mare di Exuma, Bahamas 2019

 

Wow a Tropic of Cancer, Exuma, Bahamas 2019

 

ancora Wow a Tropic of Cancer, Exuma, Bahamas, 2019

 

Wow a Jolly Hall, Exuma, Bahamas, 2019

 

 

Wow ad Embudu, Maldive, 2018

 

Wow a Cayo Guillermo, Cuba, 2017

 

Wow a Cayo Coco, Cuba, 2017

 

Wow in Repubblica Domenicana, le piscine naturali, 2016

 

Wow a Formentera, Baleari, 2016

 

Wow a Koh Tao, Thailandia, 2015

 

Wow a Fihalohi, Maldive, 2014

 

Wow a Biyadhoo, Maldive, 2013

 

Wow a Corralejo, Fuerteventura, Canarie, 2013

 

Wow in Kenya, Spiaggia dell’Amore, Watamu, 2012

 

Wow a Zanzibar, 2011

 

Wow a Mauritius, 2010

 

Wow a Cayo Largo, Cuba, 2009

 

Wow Marsa Alam, Egitto 2009

 

Wow Hurgada, Egitto, 2008

 

Wow El Alamein, Egitto, 2008

 

Wow Bora Bora, Polinesia 2003

 

 

Visite: 2033

Wynwood walls a Miami

  

 

A pochi minuti dal centro di Miami, si trova il Wynwood walls, esattamente al 2520 NW 2nd AveMiami, FL 33127-4306, dove sono esposte opere meravigliose di street art, murales, graffiti, e altre opere particolari, all’interno di quello che è diventato il piu’ grande street art museum del mondo, che fa parte del Wynwood art district, nell’omonimo quartiere.

 

 

Il quartiere, che è stato riqualificato alla fine degli anni 2000, era un’area industriale in decadenza e non raccomandabile, abitato principalmente da portoricani. Ora è un magnifico museo a cielo aperto e gratuito. Perfino i parchimetri sono decorati.

 

 

Arrivando nel quartiere, tutt’intorno, sui muri, vi possono scorgere murales, anche enormi, che ti catturano: vale la pena passeggiare e lasciarsi entusiasmare da tanta bellezza.

 

 

Il Wynwood walls è uno spazio dove ci sono, oltre a graffiti e murales, gallerie d’arte con riproduzioni bellissime di famosi artisti che le hanno dipinte in diverse parti del mondo, e altre opere di estrema originalità.

 

 

Appena arrivati eravamo estasiati da tutti quei colori!

 

 

Io sono rimasta incantata dalla creatività che avevo davanti agli occhi!

 

 

Ovviamente le foto qui si sono sprecate :)

 

 

Nelle gallerie la creatività dà il suo massimo

 

 

 

Alcune riproduzioni sono state un colpo al cuore, come quella di Gandhi e Madre Teresa, o di Nelson Mandela.

 

 

Alcune sono un colpo allo stomaco.

 

 

Alcune sono divertenti

 

 

Mi sono piaciute in particolar modo quelle di Eduard Kobra, artista brasiliano,che dipinge con colori sgargianti e grafiche geometriche e caleidoscopiche, dando l’illusione del 3d, ispirandosi anche a personaggi della politica, della cultura, della musica e aggiungendo la sua interpretazione personale.

 

 

I suoi murales si trovano in parecchie città del mondo, anche a Roma ha disegnato il volto di Malala Yousafzai, studentessa pakistana, all’esterno del MAAM, il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Roma di via Prenestina (al 913), e perfino sulle Alpi Apuane, dove ha disegnato un David di Michelangelo in mezzo al bianco di una cava di marmo.

Le sue opere trasmettono veramente potenti emozioni, alcune mi hanno fatto venire i brividi.  Qui il suo profilo instagramm https://www.instagram.com/kobrastreetart/?hl=it

 

 

Cosa c’è di piu’ bello per una ragazza che fa l‘Istituto d’arte che vedere un museo del genere?

 

 

Lascio parlare alcune immagini, difficile poter esprimere a parole ciò che le opere trasmettono.

La foto sotto rappresenta come mi sentivo al termine della visita.

 

 

Gratitude.

 

 

luglio 2019

 

gli altri articoli sulla Florida

Florida, USA

 

articoli sul genere qui

Opere

 

Visite: 1639

Exuma: vedere i maialini nuotare a Pig beach (swimming pigs)

 

 

Una delle cose che contraddistingue Exuma sono i famosi swimming pigs, i maialini che nuotano in un meraviglioso mare a Big Major Cay, altrimenti chiamata Pig Island!

Da quando ho visto una foto che li ritraeva, ho avuto il desiderio di andare in quest’isola, soprattutto perchè questi maialini nuotavano in un mare da favola!

Quindi, per nostro terzo giorno ad Exuma, facciamo l’escursione a Exuma Cays, che comprende anche la visita a  Pig Beach, a Big Major Cay ,l’isola degli swimming pigs.

Avevo prenotato l’escursione qualche settimana prima contattando Robert’s Adventure  (costi e dettagli qui ) via mail. che mi ha mandato la conferma la sera precedente, e le coordinate per raggiungere il luogo di partenza (la partenza è dall‘estremo nord dell’isola, si puo’ raggiungere in autonomia, avendo uno sconto sulla quota, o farsi venire a prendere).
L’escursione è molto costosa, 180 usd a persona, escluso il pranzo (che è possibile anche portarsi da casa) e la possibilità di nuotare con gli squali nutrice (10 usd a persona).

Partiamo da casa nostra con parecchio anticipo, occorrono circa 40 minuti per raggiungere il punto d’imbarcoBarraterre. Sul piccolo molo stanno preparando le barche per il tour, c’è anche un banchetto di souvenir, che stanno allestendo, e un post office (con bagno pubblico accanto), nel minuscolo paesino di case colorate.

Saliamo sulla nostra barca, siamo solo in 9, e si parte!! Ovviamente fremiamo di entusiasmo, non vediamo l’ora di fare il bagno con i famosi maialini nuotatori!!

 

 

 

Dopo essere passati dalle isole delle celebrità, esserci fermati a Leaf cay, l’isola delle iguane, aver visto Thunderball grotto, la grotta di 007 (dettagli e foto dell’escursione qui al giorno 3),  finalmente ci avviciniamo ad una spiaggetta con poche barche..e cominciamo a vederli, loro, la cui immagine ho fin da subito associato ad Exuma, e uno dei motivi che ha acceso il mio desiderio di venire in questa isola straordinaria e che l’ha resa attraente anche a mia figlia: i maialini nuotatori!!

 

 

Il capitano fa un verso e alcuni di loro iniziano a nuotare verso di noi. Sanno che ricevono qualcosa da mangiare e arrivano con le loro facce simpatiche!

 

 

 

Li accompagnano degli enormi gabbiani con cui si contendono il cibo.

 

 

Scendiamo dalla barca, ci dicono di alzare le mani se si avvicinano troppo e abbiamo paura (per mostrare che non abbiamo cibo). di non baciarli (!!!) o toccarli troppo. Alcuni sono tutt’altro che maialini!!

 

 

Prima con un po’ di timore, poi prendendo confidenza ci avviciniamo a questi musi bellissimi. Si vede che stanno bene, penso che stare in un posto cosi’ anzichè in una porcilaia non sia proprio male!

 

  

 

Sono tanti, piccoli, grandi, hanno un tetto dove proteggersi, acqua, si vede che qualcuno li cura.

I maialini non sono nativi dell’isola. Alcuni dicono che siano stati lasciati da marinai, non si sa per quale motivo, che dovevano tornare a prenderli, in quanto costituivano le loro provviste, ma che non sono mai più andati, altri dicono che abbiano nuotato fino a lì, dopo il naufragio della barca su cui venivano trasportati.. Insomma, comunque sono diventati una grande attrattiva per i turisti, perchè sono bellissimi e tenerissimi e io credo che in questo paradiso stiano meglio che in una porcilaia, hanno il loro posto all’ombra, acqua, cibo e vengono coccolati da chiunque sbarchi sull’isola..anzi..voglio essere uno di quei maialiniiiii!!

 

 

Alcuni sono diventati amici dei marinari che li hanno quasi addomesticati e infatti uno in particolare, ci dicono che possiamo toccarlo, ma io ho un pò timore, figuriamoci mia figlia! Però il capitano mi dice che è molto “friendly”, si è sdraiato proprio vicino a me.. allora mi avvicino e lo accarezzo pianissimo..

 

 

Ha il pelo ispido, è un maialone più che un maialino, ma è comunque adorabile!!

I piccoli sono fantastici, quelli con i pois neri tenerissimi e i miei preferiti!!

 

 

Ci facciamo le foto di rito e a malincuore lasciamo queste deliziose creature..nel loro paradiso

 

swimming pigs exuma

 

Ho realizzato il mio sogno di fare il bagno con i maialini!!!

Una gioia immensa!

 

swimming pigs exuma

 

 

 

attenzione: viene venduta anche un’altra escursione ad Exuma Point dai proprietari del ristorante Exuma Point Bar Grill, aperto solo il sabato e la domenica (ad ora luglio 2019), in un’isola molto vicina, dove loro tengono i loro maiali. Ecco non è la stessa escursione a Big Major Cay, dagli swimming pigs, che è molto piu’ lontana, per chi si chiedesse la differenza di prezzo.

 

tutti gli articoli su Exuma qui

 

Bahamas

 

 

Visite: 4011

Orlando: Universal Studios e Universal’s Islands of Adventure

 

 

Ci accorgiamo che stiamo arrivando ad Orlando perché vediamo sull’autostrada un tralicio fatto a forma di Topolino.

Il tempo è nuvoloso, col navigatore arriviamo in città, una città fatta di hotel, ristoranti, outlet e parchi giochi.

Il navigatore ci porta al nostro hotel, il ROSEN INN NEAR THE PARKS sull’Universal Boulevard, dove staremo per 2 notti, prenotato da Agoda  e pagato pochissimo. Ho scelto questo hotel per varie ragioni: per rientrare nella media dei prezzi del nostro viaggio in Florida (https://www.unanimainviaggio.it/viaggi-nel-mondo/florida-usa/), visto che qui a Orlando è possibile, si trovano alloggi anche a poco prezzo, perché sembrava comodo, proprio sulla via degli Universal Studios e con navetta gratuita, per l’ ottimo punteggio delle recensioni.  L’hotel è simile a un motel, ha una bella hall con personale gentilissimo e una bella piscina centrale. L’ arredamento delle camere è un po’ old stile pero’ sono  tenute molto bene, per cui non risulta sgradevole. Ha il bollitore con il caffè in camera e un market fornitissimo. Posso confermare l’ottimo rapporto qualità prezzo. All’interno c’è un corner dove si possono acquistare i biglietti per i parchi e prenotare la navetta.

 

         rosen inn near the parksrosen inn near the parks orlando camera

 

Dopo aver appurato che il costo dei biglietti è lo stesso di altri punti all’esterno e sul sito online, li acquistiamo e prenotiamo la prima navetta delle 7.30 per l’indomani, nonostante l’apertura del parco sia alle 9, come da consigli letti su vari siti e forum: giusta decisione in quanto occorre un po’ di tempo per raggiungere gli studios, altro tempo per camminare fino all’ingresso dalla fermata dell’autobus, e i cancelli aprono  mezz’ora prima per  iniziare i controlli. In questo modo, siamo riusciti a  fare  pochissima coda per le prime attrazioni.

 

universal studio florida harry potte

 

Quello che interessava a nostra figlia era principalmente tutto cio’ che riguardava Harry Potter, ma è riuscita a fare anche alcuni altri rollercoaster  e tutti insieme siamo riusciti a vedere 3 spettacoli. E’ rimasto fuori tanto, ma facendo 2 parchi in un giorno è normale.

Abbiamo fatto il biglietto giornaliero Park to Park, che consente nello stesso giorno, di andare agli Universal Studios e a Island of Adventure. Le attrazioni di Harry Potter sono infatti divise tra i 2 parchi, comunicanti tra loro tramite l’Hogwart Express.

https://www.universalorlando.com/web/en/us

Entrando nel parco, si riceve una carica adrenalinica pazzesca! Ti guardi attorno, da una parte vedi un lago con l’Hard Rock Cafè piu’ grande del mondo, dall’altro vedi in lontanza il castello di Hogwarts, e poi tutto intorno giostre e rollercoaster..

 

           

 

Entri nella magia, regredisci nell’infanzia, sprizzi eccitazione da tutti i pori..anche chi non è piu’ un bambino o un ragazzo, non puo’ non esserne affascinato.

 

 

Come consigliato nel forum di Tripadvisor e in alcuni blog (https://www.viaggi-usa.it/), siamo entrati subito ad Island of Adventure, andando verso  Hogsmeade.

 

              universal studio florida harry potteuniversal studios orlando florida harry potter.

 

La ricostruzione è meravigliosa, sembra proprio di essere nel film e arrivare al castello di Hogwarts, è una grande emozione.

 

universal studios florida orlando harry potter

 

Entriamo per la prima attrazione, la nr. 13 , the Forbidden Journey, che permette di visitare  il castello, passando per la stanza dei quadri parlanti, dall’ufficio di Silente, e davanti a Harry, Hermione e Ron che parlano su un balcone.  Lasciamo il papà, che soffre di vertigini e non sale in carrozza, mentre noi….via!!

Partiamo in giro assieme ad Harry che cavalca la scopa, gioca sul campo di quiddich, e vola sopra e dentro il castello. Emozionante vederselo lì davanti, adrenaliniche le volate in picchiata sul campo e sul castello di Hogwarts. E al termine ti trovi davanti alla proiezione di  tutti i personaggi che ti guardano e ti applaudono..è una grande emozione!

Terminata la corsa, visto che siamo li’ e non c’è coda, facciamo anche l’attrazione di fronte, Flight on Hippogriph, un rollercoaster non troppo veloce e con spirali non eccessivamente pendenti, ma neanche poco per me. e molto breve. Vorremmo fare la nuova attrazione Hagrid’s Magical Creatures Motorbike Adventure ma  è temporaneamente chiusa, dicono che dovrebbe aprire piu’ tardi, quindi ci ripromettiamo di tenerla sotto controllo con la comoda app, che abbiamo scaricato, che segnala anche i tempi di attesa.

 

 

 

Andiamo a prendere l’Hogwarts Express per Diagon Alley, agli Universal Studios, anche qui non facciamo fila, e questo è veramente bellissimo: si parte con il treno vero e nelle vetrate dello scompartimento passano paesaggi e personaggi, proprio come se si stesse viaggiando e la cosa bella è che, facendo il percorso inverso, cambiano scene e paesaggi.

 

 

Si scende e si esce a King Cross, la stazione è identica a quella di Londra, poco distante c’è il Nottetempo, e a sinistra c’è un arco: non si vede cosa c’è oltre, ma entrando ti trovi a Diagon Alley e ti sembra di entrare nel film.

 

 

 

 

 

Molto piu’ grande e realistica di quella vista agli Studios di Londra, tutto è ricostruito perfettamente: c’è la bottega di  Ollivander, il negozio dei Wisley,  quello di Madame Malkin, il negozio concorrente di Ollivander, sempre vuoto, alcuni chioschi con la burrobirra e tanti altri negozi dove si possono acquistare gli abiti e tutta l’oggettistica, e anche Nocturn Alley.

 

Sul fondo, c’è la Banca di Gringotts, e sopra ad essa spicca, gigante, il drago che lancia fuoco a intervalli prestabiliti. Siamo in estasi, anch’io, come l’adolescente, che non sono neanche tanto fan, e mi guardo attorno esterefatta..

 

hogwarts express universal studios orlando

 

Per fare l’attrazione 11, Escape from Gringotts,  bisogna entrare nella banca. Qui attendiamo circa 30 minuti.  Con l’escamotage di prendere le corse dei singoli (in pratica si sale da soli, non con i compagni, usano il sistema per riempire tutti i posti) , si riesce a risparmiare tempo, tanto, quando si è in quel turbinio, non ci si accorge se qualcuno è insieme a noi!! (salvo mia figlia che sentiva le mie urla da dietro di me!).

Si scende nei sotterranei, si incontrano Harry Potter, Ron, Hermione, e anche Voldemort e Bellatrix, la banca si frantuma e tu sei in mezzo mentre tutto crolla !! Pauraaaa!!! Per me è stata una delle attrazioni piu belle.

Giada vede un bel cappello e ne ha bisogno se lo prova, le sta benissimo e lo compriamo (da notare che la sera precedente in un negozio in città aveva già comprato cappello invernale e maglietta di Griffondoro), entra nel negozio degli abiti e si prova quello rosa di Hermione al ballo, e poi vuole i calzini lunghi di Griffondoro, che si mette subito.

 

 

Usciamo da Diagon Alley, ci guardiamo intorno, passeggiamo, e a un certo punto sentiamo cantare “Freedom”..stavolta sono  io a correre e fuori da un negozio, i Blues Brother e Aretha Franklin, ricordi della mia gioventù, fanno il loro spettacolo, …meraviglia, sono identici! Restiamo finchè non finiscono e si allontanano andandosene con la loro auto…Intanto ci guardiamo intorno, vediamo altri personaggi dei cartoni, è tutto troppo simpatico!!

 

 

L’adolescente vuole fare anche quei rollercoaster a ruota, che ti trovi a testa in giù..io manco morta, il padre, non ha fatto neanche gli altri, ma lei ora non ha problemi ad andare da sola. Va sul Rock it, facendo parecchia fila e noi l’aspettiamo giù, cercando sulla mappa dove andare a pranzo. Quando ritorna, con l’aria soddisfatta, andiamo a pranzo, abbiamo scelto Mel’s Drive, il locale di American Graffiti, tutto è uguale, persino le cassiere sono vestite come nel film. Mangiamo dei buoni hamburger, per 46 usd, dopo aver fatto coda anche qui, e intanto ci rinfreschiamo un po’ perchè fuori è diventato molto caldo.

 

 

Guardiamo cosa fare ancora agli Universal Studios, avevo sentito parlare molto bene di Revenge of the Mummy, la vendetta della Mummia, non sarebbe tanto il caso di fare un rollercoaster, visto che abbiamo appena mangiato, ma siamo fiduciose e andiamo. Anche qui facciamo le corse singole, e dobbiamo attendere un pò. In alternativa per non attendere, si possono acquistare i fast pass, ma sono piuttosto costosi e non valgono per le attrazioni di Harry Potter, quindi preferiamo, quando possibile, usare la corsa dei singoli. Non avevo prestato troppa attenzione a che tipo di attrazione fosse la Mummia, ma me ne sono accorta subito alla partenza. Si pensa di partire in avanti, invece, ad una velocità supersonica e al buio, partiamo all’indietro…potrei morire!!! Ci si trova dentro ad una tomba egizia, ed è uno spettacolo, veramente bellissimo. Ad un certo punto il soffitto prende anche fuoco, si sente il calore che arriva addosso, sembra tutto vero e quello che si vede quando c’è un po’ di luce è stupefacnte. Scendo con le gambe che mi tremano dalla paura, ma contenta perchè è un’attrazione bellissima.

 

         

 

Decidiamo a questo punto di fare qualcosa di piu’ tranquillo in modo che anche il papà sia coinvolto. Andiamo a vedere un paio di spettacoli, Animal Actors, dove ci sono alcuni simpatici animali addomesticati che fanno uno show, e Horror make up show, uno spettacolo sui trucchi degli horror, carino, se si riuscissimo a capire tutte le battute. Decidiamo poi di andare a vedere Shrek, uno spettacolo in 4d. Qui aspettiamo parecchio, 40 o 50 minuti, ma per fortuna siamo all’ombra. Lo spettacolo è molto carino, soprattutto quando si va in carrozza con Shrek o quando ciuchino ti starnutisce in faccia :).

A questo punto decidiamo di ritornare a Island of Adventure, per vedere lo spettacolo “Coro di Rane” a Hogsmeade, dimenticando che alle 19 c’è la parata agli Universal Studios, ma non saremmo riusciti coi tempi a rimanere, perchè ora la coda per prendere l’Hogwarts Express è lunghissima.

 

 

Arriviamo che prima c’è lo spettacolo di balletto condotto da Hermione, Trew Spirit Rally, e poi il coro delle rane, che è divertentissimo: 4 ragazzi cantano a cappella e fanno versi che sembrano proprio rane.

 

 

 

A fianco un banchetto che vende tutti i tipi di bacchette e porta bacchette. Nel frattempo, anche se sono già le 18, apre l’attrazione di Hagrid: in pochi minuti danno 200 minuti di attesa!! no no, non ce la possiamo fare! Giada allora decide di fare di nuovo The Forbidden Journey, la rifaccio volentieri anch’io, per ricavalcare la scopa con Harry!!!

 

 

Al termine ci avviamo verso l’uscita, il parco è grande, passiamo da altre attrazioni, Jurassic Park, King Kong, Spider Man e anche dalle attrazioni tutte colorate per i piu’ piccoli. Giada vuole ancora fare un enorme rollercoaster, Hulk, che fa giri pazzeschi, e va da sola mentre noi ci riposiamo un po’, godendoci l’atmosfera.. è già il tramonto.

 

    universal studios orlando floridauniversal studios orlando florida

 

Mentre aspetto, vedo che c’è una giostra, Storm Force Acceleration ….. è simile alle tazze che ci sono a Gardaland, fatte quando Giada era piccola, e che mi erano piaciute tantissimo. Quando scende, non c’è coda e chiedo se viene con me e andiamo a girare e rigirare, sbattendo qua e là!!

Fatto questo pero dobbiamo proprio andare verso l’uscita, mi dispiace, ma abbiamo deciso di prendere il bus delle 20.00, il parco chiude alle 22 ma gli ultimi bus, ci hanno detto, col traffico della sera, possono impiegare anche ore per tornare all’hotel. E comunque siamo stanchissimi.

 

     universal studios orlando floridauniversal studios orlando florida

 

Arrivati all’hotel, andiamo al market e decidiamo di comprare qualcosa da mangiare li’, troppo stanchi per uscire ancora, e poi il traffico ad Orlando alla sera è pazzesco. Prendiamo hot dog e tramezzini e  la colazione per il giorno successivo.  Ceniamo  in camera, abbiamo bagagli da risistemare, il giorno dopo si deve partire presto per Cape Canaveral, vogliamo essere al Kennedy Space Center all’apertura.

Siamo sfiniti ma contenti, l’adolescente dice di aver trascorso una giornata indimenticabile e noi siamo stra felici per questo.

I momenti magici non devono mai mancare nella vita, e quando una ragazza o un ragazzo non piu’ bambino/a ti chiede ancora di vivere la magia, il dono piu’ grande è quello di donargliela e farlo sognare ancora e per sempre.

 

 

 

luglio 2019

 

foto di Patty

 

L’esperienza di Harry Potter agli Studios di Orlando nel dettaglio qui

La programmazione dell'ennesima maratona dei film di #harrypotter durante questa quarantena per il #coronavirus, ha…

Pubblicato da Un'anima in viaggio – Travel & Soul Blog su Mercoledì 8 aprile 2020

 

 

tutti gli articoli sulla Florida

 

https://www.unanimainviaggio.it/viaggi-nel-mondo/florida-usa/

 

 

 

Visite: 2523
Cosa vuoi cercare ?
Seguimi su Facebook

Patrizia Pazzaglia, Patty dopo un po’.

Sono versatile, camaleontica e un po’ nevrotica. 

Una come tante.  Nessuna grande passione, ma so appassionarmi.

Prendo tutto molto sul serio e in tutto quello che faccio, se mi interessa, ci metto impegno e dedizione.

Scarsamente tecnologica, diversamente social.

Mi piace condividere, mi piace ascoltare, esprimermi, se è il caso, e stupirmi.

Mi piace vivere intensamente e andare in profondità delle cose che mi interessano e lasciare andare ciò che non mi serve (anche se con difficoltà).

Mi piace lasciarmi contagiare dalla bellezza e dalle emozioni e..naturalmente viaggiare, fuori e dentro di me, col corpo e con la mente (ma anche con lo spirito).

Perchè la vita è un gran bel viaggio.