Davanti alla morte
Davanti alla morte c’è chi cerca una parvenza di normalità, facendo le solite cose.
Davanti alla morte c’è chi fugge, e chi ha paura che la vita sia meno forte di lei.
Davanti alla morte c’è chi è costretto a restare, e a fare i conti con la mancanza, l’impermanenza delle cose terrene, e il senso di vuoto.
Davanti alla morte c’è il silenzio, le urla, il pianto, c’è chi ricorda, chi ride, chi mangia, chi abbraccia, per sentire la vita.
Davanti alla morte c’è chi scrive una lettera per accomiatarsi, chi tiene dentro il dolore, chi accetta o chi rigetta.
Davanti alla morte c’è chi la trova ingiusta, chi non ci trova un senso, chi la trova una liberazione, chi comprende che è il normale corso della vita, ma soffre ugualmente.
Davanti alla morte c’è il dolore di chi resta, la pace di chi va, le tracce lasciate dal passaggio sulla terra, la traccia lasciata nella tua vita.
Davanti alla morte diventano futili e stupide le lotte di potere, l’invidia, l’ego, le idiozie, le rivalse, la cupidigia.
Davanti alla morte c’è un pezzo di te che se ne va, non solo dell’altro, ma della tua identità, quello che tu eri con lui. E un pezzo mancherà sempre.
Davanti alla morte, l’unica cosa che resta è il sole, gli alberi, il cielo, il mare, lo sguardo dei tuoi amori e affetti, le mani delle persone, il respiro, i desideri, il piacere, il battito del tuo cuore. Davanti alla morte.
Davanti alla morte sei sempre solo, anche se hai tante persone vicino.
E non sei soltanto davanti alla morte, ma davanti alla realtà, nel bene e nel male, di avere una vita.
Che va avanti e che devi onorare.
luglio 2019
foto di Patty
con la morte di una persona cara c´e sempre un pezzetto di noi e del nostro cuore che va via. sono d´accordo con te.
già..
Hai fatto proprio delle belle riflessioni. É proprio vero che davanti alla morte non siamo nessuno. In un certo senso la morte mi ha sempre spaventata, tanto la mia come quella delle persone a me care. Ma da quando ho iniziato a viaggiare da sola per il mondo ho capito Che Anche se dovessi morire giovane avrò fatto tutto ciò Che mi rendeva felice. Purtroppo é il ciclo della vita, che ci piaccia o no….
vero Lucia, grazie.
Ho sempre visto la vita e la morte come due facce della stessa medaglia: diverse per loro modo d’essere ma indissolubilmente legate l’una all’altra. Confesso di essere curiosa di conoscere quest’altro modo di esistere che segue alla morte. Sono convinta infatti che non si muoia per sempre: ciò che noi siamo continua ad esistere in chi amiamo ma, anche se non ci fosse nessuno, la nostra stessa essenza ed il nostro modo di essere coscienti fanno sì che continuiamo ad esistere. Un abbraccio
Maria Domenica
Grazie Maria Domenica. Io non sono curiosa, ma credo come te che ci sia il modo di lasciare la nostra impronta sulla terra, attraverso il nostro essere, le nostre azioni, i nostri discendenti, nella vita degli altri.
Ti mando un abbraccio, virtuale ma forte. Ho avuto un’esperienza particolare della morte, ho assistito a molti lutti ma nessuno che davvero riguardasse qualcuno con cui avessi un legame. Conosco di più la reazione al lutto che il lutto stesso. Ma quello che so è che è un’esperienza che va elaborata in profondità e mai repressa, nemmeno nel tempo. Un bacio.
Ciao Lucy, ho letto la tua storia in un post. Anche quando il lutto riguarda qualcuno da vicino, oltre al dolore della perdita, ci si trova davanti agli stessi interrogativi che insorgono quando ci si trova la morte davanti. La differenza credo la faccia il fatto che si possa trovare un senso (per esempio quando interviene una malattia in vecchiaia), oppure quando invece sia difficile, trovarlo un senso in ciò che accade, una giustizia. Detto questo, è vero, occorre tempo per elaborare. Grazie e un abbraccio anche a te.