Dovremmo mettere da parte un pò la cattiveria
Dovremmo mettere da parte un pò la cattiveria e trovare altri modi per scaricare rabbia e frustrazione.
Un’attività fisica, una corsa, un giro nella natura, una meditazione, una chiacchierata con un’amico, un viaggio da qualche parte.. qualcosa che plachi, invece che alimentare la brama di attaccare, accendere fuochi e sputare veleni.
Dovremmo mettere da parte un pò la cattiveria. Quella che ci fa diventare leoni da tastiera, giudici arroganti senza cuore e che attiva la nostra parte peggiore. Quella che ci porta ad accusare con urla e lamenti, senza cercare di comprendere, senza volontà di incontro.
Che poi, ci serve, la cattiveria?
La cattiveria è rabbia spesso agita verso le situazioni e le persone sbagliate, non verso ciò che veramente ce l’ha scatenata, ferendoci.
Sarebbe sano porsi qualche domanda sul perchè esce tutta questa rabbia, quali siano le origini. Qualche interrogativo in più a noi stessi, per capire qual’è il bisogno di attaccare, squalificare, schernire qualcun’altro. Di voler dire la propria ad ogni costo, e usare modi meschini o poco gentili. Che tutto ciò può fare male agli altri, ma anche a noi stessi.
Non lenisce, certo, la derisione, l’aggressione, non ci toglie i massi che abbiamo dentro. Se poi si trovano dei compari che ci appoggiano, si alimenta ancor di più il disagio, facendo diventare la modalità un’abitudine. Che poi finisce che, oltre che con sconosciuti o conoscenti, si diventa arroganti con tutti, anche con le persone per noi importanti.
Il fatto è che chi mette in atto tali comportamenti raramente ha la coscienza per farsi certe domande, ha la voglia di mettere in discussione se stesso. E’ l’altro ad essere sempre in difetto. E questo è il pretesto e il modo di proteggersi, questo quello che ci si racconta, per assolvere se stessi, per giustificare l‘incapacità di vedersi, la propria responsabilità in certe situazioni.
Davvero si puo’ pensare che scatenare la propria ira e frustrazione su qualcun’altro, possa servire a nascondere il proprio disagio interiore? Che i conflitti che ne derivano, che vengono trasferiti da dentro a fuori, possano fare meno male? Davvero si puo’ pensare di conquistarsi stima e rispettabilità in questo modo? Forse in prima istanza cio’ puo’ avvenire, ma non di fronte a chi ha l’occhio attento, e non per lungo tempo.
Dovremmo mettere da parte un po’ di più la cattiveria. Il sarcasmo, i giudizi gratuiti, l’invidia, che ci consumano. Che ci distraggono dal vedere ed assaporare la bellezza, dal vedere anche le parti belle, presenti in ognuno.
E magari cercare di diventare consci delle nostre fragilità, per riuscire a vedere anche le fragilità degli altri.
Che non tutto, a volte, è come il film che ci proiettiamo.
Settembre 2019
foto Pixabay
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In questo periodo mi rendo conto che sto buttando fuori tanta rabbia accumulata e che questa sfocia spesso in una cattiveria gratuita verso chi mi circonda. Ora come ora contare fino a venti è la soluzione giusta, non trovi?
Certo, ora più che mai! il livello di conflittualità e polemica è giunto a limiti quasi inaccettabili, purtroppo amplificato da social, media, infodemia, fake news. Buttare fuori la rabbia è molto importante e sano, ma occorre trovare i canali giusti e anche le vere cause scatenanti.. Comunque, ti capisco, non è facile, soprattutto quando il livello di tensione è così alto. Un abbraccio
Purtroppo c’è tanta rabbia e cattiveria in giro ed i social in questo aiutano perchè dietro ad uno schermo tutti si sentono più forti…Io non sono mai stata cattiva verso gli altri ma ultimamente mi accorgo che per sopravvivere un pochino dovrei esserlo
Un grande abbraccio Rosanna, proteggersi non vuole dire essere cattivi, a volte neanche rispondere pan per focaccia, se ci fa stare meglio, almeno io penso così.
Madonna quanto sono d’accordo con te Patrizia! Soprattutto da quando è iniziata la pandemia, mi chiedo perché la gente abbia così tanto bisogno di essere cattiva e sparare sentenze… Io sinceramente non ne vedo alcun bisogno!! Come dici tu, scatenare la propria ira e frustrazione su qualcun altro non serve a nulla, e io continuo a sperare in un mondo migliore!
Anch’io Lucia, ma a volte perdo la speranza!
Un post pieno dí riflessioni importanti e non banali. Purtroppo stiamo anche vivendo un momento troppo strano e la verità è che non tutti riescono a mantenere un equilibrio,
E’ vero che è un momento strano ora, ma credo sia anche vero che questo fenomeno ci fosse anche prima, infatti l’articolo l’ho scritto prima del Covid. Ora il problema dell’equilibrio e della difficoltà è maggiore. Grazie Valeria!