Viaggi di testa e viaggi nel mondo

I cayos di Cuba

 

 

I cayos di Cuba sono splendidi isolotti con meravigliose spiagge bianche di sabbia soffice e mare caraibico cristallino, dalle mille sfumature azzurro verdi.

 

Il primo cayo che ho avuto la fortuna di vedere è stato Cayo Largo, indubbiamente il più bello in assoluto: ci sono andata in escursione da Santiago de Cuba per una giornata, e poi, memore della sua bellezza, ci sono tornata qualche anno dopo, per una settimana di vacanza

Ne ho parlato qui

Cuba

 

In un viaggio successivo, un on the road per il nord di Cuba, ho scelto di visitare altri cayos, per abbinare al tour qualche giorno su quelle spiagge da sogno.

Ho visto quindi Cayo Guillerno, Cayo Coco e Cayo Levisa. Non ho visitato Cayo Santa Maria, che dicono essere anch’esso incantevole.

 

 

Cayo Guillermo

Siamo arrivati a Cayo Guillermo dopo 2 notti all’Havana, trascorse in una meravigliosa casa particular dopo aver visitato l’Habana vecchia, e con il bus turistico, esserci spinti verso gli altri quartieri.

L’idea era di spezzare con un pò di mare il nostro tour di Cuba. Ero già stata a Varadero in passato, oltre che a Cayo Largo e volevo quindi visitare un altro cayo.

Il posto più comodo da raggiungere da L’Havana sarebbe stato Cayo santa Maria, ma guardando foto e leggendo recensioni, mi avevano attratto i Jardin del Rei, un gruppo di isolotti, tra cui Cayo Guillermo e Cayo Coco.

Il viaggio per arrivarci diventava però lungo, non ci arrivavano i bus che percorrono gran parte del territorio cubano, della società Viazul, e prendere un taxi sarebbe stato eccessivamente costoso. L’alternativa avrebbe potuto essere un volo fino al vicino Cayo Coco, ma anch’esso costava parecchio. Pertanto, ho trovato una soluzione, combinando il viaggio in questo modo: Viazul fino alla cittadina di Ciego de Avila e poi, arrivati alla stazione dei bus, taxi fino Cayo Guillermo. Alla stazione dei bus erano già presenti molti taxi in cerca di clienti, e una volta contrattato il prezzo, siamo partiti.

A Cayo Guillermo abbiamo alloggiato al resort  Iberostar Daiquiri che aveva recensioni meno peggio degli altri.

 

 

A Cuba non ci si deve aspettare lo stesso livello di hotel di altri luoghi: gli alberghi sono gestiti dallo stato, e i servizi non sono tanto curati, neanche il personale è molto motivato. l’Iberostar aveva buone opinioni, era venduto anche da un primario tour operator italiano, e devo dire che a noi è piaciuto molto: appena ritinteggiato, una bella hall, camere ampie vista mare, piscina con bar all’interno, paella e barbecue in spiaggia, e 2 ristoranti: ecco questi ultimi non erano gran che, sia come qualità, sia come organizzazione.

 

 

La spiaggia dell’hotel è molto grande, il mare ha bei colori, nonostante non sia molto cristallino.

 

 

Per trovare un mare strepitoso bisogna fare una passeggiata di qualche minuto verso il Sercotel, resort con pessime recensioni, ma davanti a un tratto di mare davvero bello.

 

 

Procedendo dopo il Sercotel, si può arrivare in una specie di palude piena di fenicotteri rosa.

Nel cayo e presente anche un delfinario (che non abbiamo visitato). La vista di questa area, dalla strada statale per arrivare al nostro hotel, è davvero bella.

 

 

L’hotel offre gratuitamente un servizio di bus turistico, di quelli rossi a 2 piani, che porta a Cayo Coco, e, dalla parte opposta, a Playa Pilar, la spiaggia frequentata da Heminguey.

Un giorno, prendendo proprio questo bus turistico, siamo andati a Cayo Coco e qui il mare è così turchese, in contrasto con la spiaggia bianca, da far restare senza fiato.

 

 

Un’ altra giornata siamo andati a Playa Pilar, attraversando brutte zone di edificazione selvaggia, (magari hotel bellissimi, ma non mi sarebbe piaciuto alloggiare in mezzo a quel cemento).

 

 

La stessa Playa Pilar,  stupenda, – si capisce perché era la preferita di Hemingway-, con i pali azzurri delle sue strutture in legno turchese, ha sul fondo un mostro incompiuto che rovina il paesaggio e la natura!

 

 

Nei cayos non possono andare i cubani: soltanto chi vi lavora può entrare, per cui purtroppo non si può avere contatto con la popolazione.

Dopo 5 giorni, sempre con un taxi, siamo ripartiti alla volta della splendida e colorata Trinidad e la verdissima valle de Los Ingenios, dove per gli appassionati del mare si trova Cayo Jutias, che non abbiamo visitato per mancanza di tempo. E poi, dopo 2 giorni,  abbiamo proseguito per la meravigliosa Vinales e da lì di siamo di nuovo andati al mare, a Cayo Levisa!

 

 

Cayo Levisa

In questo cayo, lungo 3 km soltanto, c’è un unico resort: è quello che più mi ha ricordato un’isola delle Maldive.
Come in tutti i cayos di Cuba non ci sono cubani se non quelli che ci lavorano.
Siamo arrivati in taxi da Vinales, per stare 2 notti e poi ripartire, sempre in taxi, per l’ultima notte a L’Havana.
Avevo prenotato il resort da casa, direttamente sul loro sito, e mi ero informata  riguardo gli orari delle barche per il trasferimento dal porto di Palma Rubia: le corse erano 3, dalle 10 alle 18, sia per l’andata che per il ritorno.
La traversata dura circa 40 minuti.
Avevo letto le recensioni della struttura, per cui eravamo preparati a trovare un resort di  livello piuttosto basso e un po’ vetusto, e con scarsi servizi, molto informale, sicuramente non adatto a chi cerca il lusso, e anche piuttosto caro. Ma a noi non importava, eravamo stati molto attratti dalla bellezza del mare e della spiaggia visti in foto, e da quanto il posto si presentava selvaggio.

 

cayo levisa cuba

Le nostre aspettative non sono state deluse: la spiaggia di Cayo Levisa ha sabbia bianchissima con delle belle palme nella parte attrezzata, davanti alla reception e al ristorante, dove sono presenti  anche ombrelloni di paglia e lettini. Ma andando oltre il resort è come essere in un’isola deserta, la spiaggia è  vuota e si possono fare bellissime passeggiate fino ad arrivare ad una splendida laguna, disseminata di mangrovie: nel mare si trovano le stelle marine.

 

Non ci sono pesci per fare snorkeling da riva, ma il diving presente organizza delle uscite in barca, su prenotazione o immersioni.
Il resort ha alcuni bungalow vicino alla reception e in prima linea, sul tratto di spiaggia più bello, e altri, tra cui il nostro, che si raggiungevano attraverso dei ponti sulla vegetazione (questa non troppo curata e al tramonto impestata dalle zanzare). Erano tipo delle palafitte, completamente di legno, enormi:  a me sinceramente sono piaciuti tantissimo.

 

Divani e divanetti, doppia doccia, doccia anche esterna, vista mare e porticato; dava solo un po’ l’idea di trascuratezza, e soprattutto era trascurato e lasciato incolto, lo spazio e il prato attorno ai ponticelli dove si camminava per raggiungere il bungalow.
La vista dalla veranda, attrezzata con sedie e lettini, era stupenda a tutte le ore del giorno e della sera.
Il cibo è stato il punto più debole della struttura. Noi ci siamo salvati con il servizio espresso offerto, facendoci preparare al momento dal cuoco carne o pesce, che erano discreti; anche il locale dove era ubicato il buffet era piuttosto bruttino, ma i tavoli, quasi sulla spiaggia, e la musica del duo cubano, che accompagnava pranzo e cena, rendevano l’atmosfera magnifica.
senza contare che la vista, al giungere del tramonto era spettacolare.

 

Era presente comunque anche un ristorante a la carte, per chi lo desiderava.
Davanti al ristorante, disseminati sulla sabbia, si trovavano i tavolini per l’aperitivo.
Per la sera, c’era solo un bar con un po’ di musica.
Qui i turisti non rimangono tanti giorni, è una meta un po’ di passaggio, alcuni addirittura vengono per ritornare in giornata, quindi magari a pranzo puo’ esserci un po’ più di gente, nelle spiagge davanti alla reception o al ristorante, ma si disperde velocemente e non abbiamo mai avuto la sensazione di affolamento. Soggiornando nel resort,  si possono prendere i posti spiaggia migliori o spostarsi dove non si ha nessuno attorno: nelle prime ore della mattina e dopo le 17 l’isola si svuota.

 

In questo posto, noi siamo stati benissimo, una degna fine del nostro viaggio a Cuba, prima dell’ultima notte a L’Havana, e siamo riusciti a godere di una pace incredibile. Qui si va per il silenzio, il relax, la contemplazione del mare sulla spiaggia e dei tramonti, il vivere a ritmo lento accompagnati dalla meravigliosa musica cubana.

 

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Patrizia Pazzaglia, Patty dopo un po’.

Sono versatile, camaleontica e un po’ nevrotica. 

Una come tante.  Nessuna grande passione, ma so appassionarmi.

Prendo tutto molto sul serio e in tutto quello che faccio, se mi interessa, ci metto impegno e dedizione.

Scarsamente tecnologica, diversamente social.

Mi piace condividere, mi piace ascoltare, esprimermi, se è il caso, e stupirmi.

Mi piace vivere intensamente e andare in profondità delle cose che mi interessano e lasciare andare ciò che non mi serve (anche se con difficoltà).

Mi piace lasciarmi contagiare dalla bellezza e dalle emozioni e..naturalmente viaggiare, fuori e dentro di me, col corpo e con la mente (ma anche con lo spirito).

Perchè la vita è un gran bel viaggio.