Viaggi di testa e viaggi nel mondo

I colori di Petra

 

 

A Petra ci arrivi dopo un lungo percorso attraverso una una gola avvolgente, il Siq, con striature sfumate che tolgono il fiato

 

 

O con un tragitto che sale e che scende, su alture che regalano viste di rara bellezza, dove l’occhio si perde nell’infinito, fino al Monastero.

Qui la voce del vento, quando si fa sentire, ha un suono che pare musica. Ma anche il silenzio ha un suono, che vibra con l’anima, mentre trepidante di attesa e curioso percorri la via.

Qui, lungo il percorso, e nella città, si odono i ragli striduli dei muli, i belati delle capre che si chiamano, lo strano borbottare talvolta dei cammelli, e gli zoccoli dei muli, con cui i beduini si muovono in città, o per salire irti sentieri

 

 

I cani fanno compagnia agli altri animali, o dormono in strada, in una grotta all’ombra, o in un monumento, mentre i tanti gatti coccolano i turisti

 

 

Qui la storia ti cattura pian piano, e con l’ingresso nella città fai un salto nel tempo, e puoi immaginare di vite passate

 

 

Ti trovi in uno spazio protetto dal resto del mondo, che lasci alle spalle, e i pensieri piccoli o quotidiani non esistono più, completamente assorbito da una mondo così lontano, sconosciuto fino ad ora, che ti avvolge, insieme agli occhi neri e profondi dei beduini, popolo gentile, ed erede del tempo che fu, che popola e protegge quel luogo prezioso.

Ma quello che più mi ha colpito di Petra, ancora più delle opere immense dell’uomo di duemila anni fa, della storia di una città rimasta nascosta e protetta per un lunghissimo periodo, sono stati i colori

 

 

L’opera di una natura grandiosa e del tempo, che come un pittore ha dipinto le rocce arenarie, quelle che si vedono lungo il percorso, o che sono diventate monumenti, case, tombe, o rimaste semplici sassi, quadri lì esposti per essere ammirati.

 

 

Colori che cambiano col passare delle ore, rosa, rosso, beige, giallo, ocra, senape, champagne, sabbia, marrone, nero; che diventano dorato, rame, ruggine, col sole del mattino o del tramonto

 

 

striature, righe, curve, su rocce morbide, ruvide, dolci, rotonde, o con forme strane

 

 

Colori che riempiono gli occhi, il cuore.. e la mente, di ricordi che resteranno per sempre, a baluardo di una bellezza ammirata, inebriante, e difficile da immaginare e da descrivere.

 

 

Aprile 2023

 

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Patrizia Pazzaglia, Patty dopo un po’.

Sono versatile, camaleontica e un po’ nevrotica. 

Una come tante.  Nessuna grande passione, ma so appassionarmi.

Prendo tutto molto sul serio e in tutto quello che faccio, se mi interessa, ci metto impegno e dedizione.

Scarsamente tecnologica, diversamente social.

Mi piace condividere, mi piace ascoltare, esprimermi, se è il caso, e stupirmi.

Mi piace vivere intensamente e andare in profondità delle cose che mi interessano e lasciare andare ciò che non mi serve (anche se con difficoltà).

Mi piace lasciarmi contagiare dalla bellezza e dalle emozioni e..naturalmente viaggiare, fuori e dentro di me, col corpo e con la mente (ma anche con lo spirito).

Perchè la vita è un gran bel viaggio.