Il bisogno di “like”
Il bisogno di piacere (o di like)
Perché abbiamo cosi’ tanto bisogno di approvazione? Perchè abbiamo bisogno di visibilità, di piacere, di ricevere dei “mi piace”?
Forse la risposta è che non ci hanno fatto sentire di essere “abbastanza” quando eravamo bambini.
Che non ci hanno trasmesso il senso del nostro valore intrinseco, indipendentemente da quello che facevamo.
Forse ci hanno rimproverato troppo o criticato molto, o hanno voluto che fossimo secondo i desideri di altri, piu’ che secondo le nostre inclinazioni e personalità.
Il risultato è che, in tanti, sempre piu’, abbiamo bisogno di un pubblico.
Un pubblico che ci veda e ci confermi. Che ci dia il senso di esistere e di valere.
Voler piacere, aver bisogno di essere visti e approvati non è un male, ed è esigenza comune a tutti.
Tutti abbiamo bisogno di sentirci dire che siamo bravi, che valiamo qualcosa.
Ma questo bisogno non è sano se governa la nostra vita.
E’ vero che il senso dell’esistenza possiamo sentirlo con la presenza dell’altro, ma sarebbe importante avere la capacità di discriminare chi è l’altro. Non un qualcuno qualsiasi, ma un qualcuno per noi importante.
Invece pare che siano diventati di maggiore importanza i numeri: quanti followers, quanti amici, quanti “mi piace”. Non importa da chi.
Una critica puo’ stroncare anche se viene da un perfetto estraneo.
Si cercano fuori quelle conferme che non siamo in grado di trovare dentro di noi.
Alcuni riescono a trovare, attraverso un consenso massivo, la propria strada, e questo avviene se c’è anche della sostanza. L’importante è che, alla fine, i conti tornino. Perché poi, se la coscienza è sveglia, prima o poi i conti si devono fare.
Tanti si svendono per un attimo di visibilità, perdendo l’anima.
Tanti altri riescono a ricevere solo la conferma della nullità che credono di essere, dimenticando che ognuno ha dei talenti e una scintilla divina.
Dimenticando che siamo anime in viaggio, per imparare delle lezioni ed elevarci.
E allora,
“barcollo ma non mollo”,
“la ricerca è la salvezza “
“la fiducia che quello di cui abbiamo bisogno ci sta cercando e col nostro aiuto, prima o poi, ci troverà”,
possono essere i mantra.
I mantra di chi, se non fagocitato e travolto, è attratto da questo meccanismo che diventa compulsivo, indotto dalla nostra epoca, ma non vuole cederci.
L’importante è sempre chiedersi se valga la pena vendere la propria anima.
O se invece, in pace o con frustrazione, sia piu’ importante accudire la propria scintilla e nutrire la propria integrità.
[foto Pixabay]
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Ho scritto un post simile qualche tempo fa! Quando la gente mi fermava per chiedermi “non mi hai messo mi piace” e allora mi sono chiesta la stessa cosa che ti sei chiesta tu: vale la pena continuare a cercare affermazione e conferme da un mondo virtuale? Bah…personalmente ancora preferisco il reale!
Concordo Sara!
Bellissima riflessione, bellissime parole. Io penso che sotto un bisogno di like, ci sia un bisogno di riconoscimento.. per alcuni si tratta di essere visti semplicemente, magari il web è un modo per esprimersi, per altro proprio di visibilità.
Martina credo anch’io che ci sia un gran bisogno di riconoscimento.. solo che non credo che comunque venga soddisfatto in questo modo!
Del fatto che sia così contagioso e che sembra aver creato un re-wiring dei nostri cervelli cosa pensi? Si è sparso come il fuoco nella paglia…
Si Sasha, è incredibile, come se il bisogno di riconoscimento che tutti, poco o tanto abbiamo, trovi in questo modo la sua via di uscita e alimenti un circolo vizioso pazzesco e poco sano, secondo me..