Il punto di vista di un permaloso
Ho sempre saputo di essere permalosa.
Come Persona Altamente Sensibile, tutto mi tocca e facilmente mi sento offesa o ferita. Anche da un piccolo commento, magari neanche diretto, anche fatto con ironia. Percepisco la malizia che, molto spesso, c’è dietro.
E’ facile nascondersi dietro un “stavo scherzando”. E a volte una battuta pungente, con intenzione mascherata, a chi è un po’ acuto e non stupido, -al contrario di cio’ che pensa chi la fa-, puo’ colpire. Lasciare interdetti. Anche chi non è cosi’ permaloso.
Spesso c’è proprio l’intenzione, quando si lancia una frecciata, di dire qualcosa ma non esplicitamente. Per non compromettersi più di tanto. Non compromettere apertamente una relazione. Per dire e non dire. Per non dire quello che invece, in fondo in fondo, si pensa. A volte, chi riceve, la frecciata, fa lo gnorri. Fa finta di niente, sta al gioco o ride anche lui. Magari non riesce a fare, altro in quel momento. E invece accusa.
Spesso le battute arrivano soprattutto quando si è insieme ad altri, o in gruppo. Dove la possibilità di reazione davanti a tutti è minore mentre la possibilità di buttarla sul ridere è maggiore.
Eppure le frecciatine possono far male. Innavvertitamente, come una brutta sorpresa.
Non tutti abbiamo la stessa capacità di proteggerci, di farci scivolare addosso le cose. Non tutti abbiamo sviluppato una scorza.
Non tutti abbiamo la voglia o il coraggio di ribattere con la stessa moneta o di difenderci.
Non tutti reagiamo in automatico (e questo puo’ essere anche un bene).
Alcuni ingurgitano, rimurginano, si fanno domande. Si chiedono il perché di una certa risposta. Mettono in discussione prima loro che gli altri. Si chiedono cosa avrà voluto dire veramente l’altro. Fanno ipotesi e viaggi pindarici.
Magari è anche un modo, per chi subisce, per imparare a prendere le misure, con le persone. Per imparare a conoscere meglio, le persone. Per misurare le distanze da tenere. Imparare chi è affine, come sensibilità e a chi, invece, fare attenzione. Puo’ essere un modo anche per imparare a diventare un po’ piu’ impermeabili. A proprie spese, ovviamente, anche se le battute solitamente sono gratuite. E intanto si incassa.
Spesso manca una coscienza rispetto agli effetti sugli altri, di quel che si dice. Perché comunque, le parole, le battute, hanno un peso, sono importanti. Spesso manca la capacità di mettersi nei panni dell’altro, l’empatia, l’attenzione e la sensibilità, la cura per quello che l’altro puo’ sentire . Manca la delicatezza.
Io odio il doppio gioco, la non trasparenza, il fare di circostanza, il dire e non dire. Mi disorienta. Quel che non è diretto mi rende sospettosa. Perché, magari, parto sì guardinga, ma poi apro e dò fiducia. E spesso, è proprio in quel momento, quando riesco ad aprire un varco, che viene sferrato il colpo basso, come se niente fosse. Il sarcasmo che si maschera da ironia. Perchè il limite tra i due è molto sottile.
Ho sempre saputo di essere permalosa, ma talvolta mi viene il dubbio: non è forse che, invece, ho incontrato spesso degli stronzi?
E’ un altro punto di vista, ma meglio giustificare me, che dare sempre delle attenuanti agli altri.
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L’ironia certamente non poté cominciare che da’ tempi della riflessione, perch’ella è formata dal falso in forza d’una riflessione che prende maschera di verità. (Giambattista Vico)
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L’ironia sentimentale è un cane che ulula alla luna pisciando sulle tombe. (Karl Kraus)
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Mi sforzo di parlare sempre senza ironia. So bene che l’ironia non ha mai toccato il cuore di nessuno. (Georges Bernanos)
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Un giorno smetterò di scappare e la mia ironia cesserà di essere una difesa. Sarà solo una qualità, perché oggettivamente sono molto simpatico. (Fabio Volo)
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Di solito l’ironia, più che un effetto riuscito, è una intenzione mancata. (Giuseppe Pontiggia)
foto di Patrizia Pazzaglia
settembre 2018
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Io sono permalosa, ma devo dirti che ho imparato negli anni a contenere questo sentimento, cercando di usare più ironia e amor proprio. Poi rimane, non si toglie, anzi quasi tutti i miei figli sono permalosi!! Credo che l’importante sia non esserne dominati. Ciao!
Ottimo, l’amor proprio e l’autostima sono ottimi antidoti, e come dici tu, l’importante è non essere dominati dal giudizio degli altri! Grazie!
… molto profondo …. davvero. Mi piace. Il punto di vista di un permaloso? o di uno psicologo che fa l’analisi delle relazioni sociali?La tua analisi é ben articolata.
Apprezzo l’immagine delle maschere. Una persona che mi fa un favore, con quale effettiva intenzione mi fa il favore? Ed ecco le maschere che nascondono la verità. Mia madre mi disse di non stare a calcolare l’effettiva intenzione delle persone che si relazionano con me altrimenti non ne vengo più fuori. E’ difficile trovare qualcuno che faccia qualcosa per me senza altri motivi di fondo.
La sensibilità che ti fa percepire la malizia é importante perché ti puoi difendere e puoi salvaguardare il tuo ruolo, e la tua posizione sociale.
Manca l’empatia, la sensibilità. la delicatezza, la coscienza. E’ vero. Il senso del rispetto degli altri non c’é. Tutto concorre a rovinare le relazioni sociali. Ma, ebbene sì, bisogna sviluppare la corazza, che io non ho, perché rischio di essere vittima di tutti, che ironizzano, lanciano frecciatine, sono maleducati, non hanno il senso del rispetto anche se sono persone adulte. Mi accorgo che le persone vanno avanti con gli anni ma hanno ancora complessi di inferiorità e non si sono ancora realizzati, e così quarantenni, cinquantenni, sessantenni, settantenni devono ancora distruggere la dignità degli altri, andare alla ricerca dei punti deboli altrui per farsi grandi. Meglio maturare nel senso corazza della parola, ma io che ho 49 anni ho la corazza di una bambina, per non subire e non patire la maleducazione e l’invidia degli altri.
Sono pienamente d’accordo con te. grazie ciao
Cara Mariadoria, grazie per il tuo articolato commento! Mi riconosco in te quando parli della corazza che non hai, diventa necessario mettere una corazza quando non si hanno sani confini, che consentono di rigettare al mittente quello che puo’ far male, per evitare che tutto entri dall’esterno ferendoci e mettendoci continuamente in discussione, anche quando non è necessario. Il problema della corazza è che non facendo entrare, non fa neanche uscire i nostri sentimenti, quello che siamo. L’altro lato della medaglia, è la grande empatia di chi fa entrare tutto .. ho lavorato molto su di me e sull’argomento della costruzione di confini, che almeno mi proteggano, pertanto hai tutta la mia comprensione e solidarietà!
Ciao Patrizia,ero davvero curiosa di leggere questo articolo, complimenti hai sottolineato tanti aspetti importanti dandomi l’occasione di tornare a riflettere di nuovo sull’argomento!
Grazie Giovanna, ognuno vede aspetti diversi di uno stesso argomento, ed è sempre arricchente!