Il Wadi Rum: paesaggi mozzafiato del deserto della Giordania, e notte in una bubble tent
Addormentarsi e svegliarsi nel deserto del Wadi Rum è come immergersi in un altro mondo e nello stesso tempo nel proprio mondo.
Un mondo di silenzio, di colori, di sole, e aria sulla pelle. Di bellezza, che non può far altro che risvegliare la gioia infinita di essere su questa terra meravigliosa, e tanta gratitudine per ciò che si vive.
Siamo arrivati al deserto del Wadi Rum da Petra, passando per uno dei punti più alto della Giordania, 1600 mt., con l’infinito a perdita d’occhio
Avvicinandosi alla meta, il paesaggio già preannunciava il suo fascino.
Ci siamo fermati al Visitor Center per la registrazione, e dopo pochi chilometri siamo arrivati al punto d’incontro con Hassan che era venuto a prenderci per portarci al camp.
Siamo saliti sul pick up fuoristrada e abbiamo percorso una quarto d’ora scorazzando con l’auto su strada sabbiose. L’eccitazione aumentava
Siamo arrivati al camp, che è in punto meraviglioso: sotto una grande roccia rossa, ampia vista del deserto di sabbia, e sul fondo altri monti del deserto
Il Jamal Rum camp è formato da una grande tenda rettangolare, dove si mangia
una tenda più piccola, adornata con tappeti e con un focolare al centro, per ritrovarsi la sera dopo cena
alcune belle tende normali e delle tende bubble.
Alcuni gradevoli spazi comuni, un punto per accendere il fuoco, e un impianto con pannelli solari
Al nostro arrivo, ci ha accolto il simpatico Mohammed: i ragazzi del camp sono molto disponibili a soddisfare le richieste e lavorano sodo per organizzare tutto al meglio.
Io sono stata molto indecisa prima di partire riguardo l’opzione se stare in un campo semplice, con solo tende (ma non troppo spartane, assolutamente con bagno in camera, e con riscaldamento e aria condizionata – non volevo patire troppo freddo la notte o troppo caldo durante il giorno entrando nella tenda) oppure se fare l’esperienza della bubble tent.
Alla fine ha prevalso questa seconda opzione: ho pensato che difficilmente avrei potuto fare altrove l’esperienza di dormire in una bolla, e a un prezzo contenuto, nonostante il glamping sia molto diffuso ultimamente un pò ovunque.. ma questa è un’altra storia, siamo nel deserto, e, oramai, queste tende a cupola con la grande finestra sul cielo, sono diventate caratteristiche del Wadi Rum.
Dormire in una bubble tent nel deserto
Siamo entrati nella nostra bubble room ..ed era bellissima!!!
Molto spaziosa, l’aspetto ordinato con alcuni dettagli caratteristici, e il bagno dietro il letto
Quando abbiamo aperto le tende bluette si è presentato davanti un panorama pazzesco!
In dotazione in camera c’era solo un asciugamano grande, solo shampoo (ma chi non si prende un bagnoschiuma dall’hotel precedente!?) ma tanta carta igienica :); mancava il lenzuolo sopra, c’era solo una pesante coperta, ma il lenzuolo sotto e i cuscini erano ben puliti
“Siamo nel deserto”, avevo pensato, “e non deve essere facile avere l’acqua per lavare tutto”. Io a questo ero preparata e mi ero portata un telo leggero da usare come lenzuolino. La pulizia della stanza lasciava un pò a desiderare, ma eravamo in un posto magnifico, “Passo io uno straccetto per la polvere e via“, ho pensato! La bubble, prenotata attraverso il driver che avevo contattato, Ibrahim, aveva un ottimo prezzo rispetto ad altre, e rispetto a un glamping dalle nostre parti.. per cui, per noi nessun problema!
La bolla poggia su un pavimento in legno, e sul patio privato c’è un lettino prendisole e un magnifico dondolo, dove godersi il più grande spettacolo dopo il big bang!!!
Mi sembrava di essere approdata in paradiso! .. invece ero nella Valle della Luna, che è la traduzione di “Wadi Rum”.
Abbiamo tenuto aperte le tende della grande finestra tutta la notte, e al mattino, al sorgere del sole, ho visto la montagna di fronte illuminarsi e diventare dorata..
Davvero un’esperienza indimenticabile!
Il tour nel deserto
Dopo il pranzo nella tenda grande, alle 15 siamo partiti per il tour nel deserto con il pick up. Eravamo poche persone, suddivise in 3 macchine, e il cassone del pick up era solo per noi 2. Ci siamo arrotolati dei foulard alla testa per il vento, come fanno i beduini con la loro kefiah (rossa), messo gli occhiali, e siamo partiti!
Che meraviglia, il vento che arrivava sul viso e i paesaggi diversi che si avvicendavano! Rocce, montagne dalle forme strane, sabbia, rossa, gialla, archi, gole…
Ogni tanto si scorgeva un camp, o dei cammellieri
Questo deserto è un incanto!
La prima sosta l’abbiamo fatta in un punto dove c’era un alta duna di sabbia su cui siamo saliti, contornata da una grande roccia
Ci siamo fermati in un bar del deserto
dove ci hanno offerto un tè squisito: il tè nel deserto era diventato una realtà!!
Abbiamo proseguito e la sosta successiva è stata in un punto che, se non fossimo stati in Giordania, avrei detto che avremmo potuto essere nei grandi parchi americani
Abbiamo poi visto tutti i punti principali dell’area protetta: il fungo, dove accanto ad un chiosco i beduini giocavano a pallavolo :) sotto il sole
la casa di Lawrence d’Arabia, i resti di un edificio, originariamente costruito dai nabatei dove si narra che visse Lawrence nel periodo della rivolta araba
le grandi distese di sabbia: super eccitante scendere con il fuoristrada!!
i disegni rupestri
alcuni formazioni rocciose bellissime
i cammelli selvaggi
In certi momenti mi è venuto in mente il meraviglioso safari allo Tsavo in Kenya, un altro viaggio indimenticabile..
Io mi sono anche arrampicata sull’arco di roccia di Burdah, con grande incoscienza, 35 metri di altezza
A un certo punto, in un passaggio dove poteva passare solo una persona alla volta, che doveva scavalcare le altre, mi è preso il panico, volevo tornare indietro, ma una guida mi ha incitato, e ho proseguito. Ma di nuovo, a un passo dalla meta, quando dovevo arrivare all’ultima parte dove sotto c’e il vuoto, ho creduto di non farcela: la guida è venuta a tirarmi per le mani e ce l’ho fatta.. ma mai più!!!
Certo una volta lassù… che soddisfazione, e che spettacolo!!
Mio marito ha seguito dal basso l’impresa con ansia, contento quando sono arrivata giù sana e salva
Al ritorno le luci del tramonto rendevano tutto splendido
Per finire il nostro tour, ci hanno portato in un punto panoramico su una roccia ed abbiamo atteso lì il tramonto.
Cena nella tenda beduina del deserto
Al ritorno, per cena c’era lo zarb, ovvero il barbeque beduino: carne cucinata in un forno creato in una buca sotto la sabbia con la brace, messa a cuocere in un barbeque di acciaio a 3 piani, coperta e fatta arrostire lentamente
Molto scenografico il momento in cui scoprono la buca e tirano fuori il barbeque! La carne era squisita, e a seguire ci siamo gustati un tè nella tenda beduina davanti al fuoco
Alla notte il camp illuminato e le stelle sono bellissimi
L’escursione termica si fa sentire, come avevamo studiato nei libri di scuola: al nostro arrivo faceva un gran caldo, di notte all’aperto era un gran freddo!
Ma anche questa è l’esperienza fantastica del deserto!
Cammellata all’alba
La mattina ero in piedi prima della sveglia, non volevo perdermi neanche un momento.
Avevamo prenotato un giro in cammello all’alba, appuntamento poco dopo le 6
Tutti ben coperti, siamo saliti sui nostri cammelli: inutile dire quanto stupendi fossero i colori dell’alba e i riflessi del sole che sorgeva sulle rocce.. Un’ora bellissima su questi animali, che si fermavano a far colazione, a brucare e mangiare dove trovano erba e fiori
E dopo colazione è arrivato il momento di partire.. tappa successiva il Mar Morto, e poi il volo verso casa, ahinoi!
Io.. sarei rimasta ancora, in quel magnifico deserto.
A non fare nulla, solo ad ammirare la bellezza. Ad ascoltare il silenzio. Ad attendere il passare delle ore e l’avvicendarsi dei colori. Fino ancora al nero della notte e alla luce delle stelle, per rivivere tutto di nuovo.
A sentire che quel deserto, e quel cielo, erano il tetto e le pareti della mia casa, dove potevo quietare e riposare, con la testa sgombra da tutto..
Piena solo di quella immensità.
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Aprile 2023
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