Incontrando Gio Evan
Gio Evan non so come l’ho conosciuto, forse vedendo passare un post su facebook.
È un giocoliere, con le parole, e riesce a dare, delle cose, un punto di vista molto particolare, esprimendo concetti profondi con poesia e tangibilità. E trovando sempre il lato positivo, costruttivo, istruttivo.
Poi sono andata ad ascoltarmi le sue canzoni.
I suoi testi mi parlavano, esprimevano cose a me conosciute, sentivo una sensibilità affine. Sentivo come se alcune mie emozioni e sensazioni prendessero voce, e come se, dentro di me, si accendessero lampadine.
Mi ha colpito la sua fine attenzione, -delicatezza ed impetuosità-, la sua coscienza. Mi ha toccato a fondo il suo modo di parlare d’amore
Se c’è un posto bello, sei te
Ti ci devo portare
Se c’è un posto bello, sei te
Mi ci devi portare
(Klimt- Gio Evan)
Continuano a colpirmi, e anche a commuovermi all’ascolto, queste frasi:
“dormi da me cosi restiamo svegli”
“tu sei un rischio ma io amo correre”
“non voglio amarti per caso, come se non avessi ferite”
Poi è arrivata “Arnica” al festival di San Remo, ed è stato amore al primo ascolto
“E sbaglio ancora a vivere e non imparo la lezione
Prendere in tempo il treno e poi sbagliare le persone
E sbaglio ancora a fidarmi, a regalare il cuore agli altri”…
Ho riconosciuto la mia eterna difficoltà ad imparare dagli errori e l’estenuante ripetizione degli stessi. Alte aspettative, immancabili illusioni, grandi delusioni.
“E voglio farmi scivolare il mondo addosso, E non scivolare sempre io”
Ho riconosciuto la mia eccessiva permeablità, la difficoltà a distinguere i confini e a mantenerli, il farmi toccare, troppo, da tutto.
“Mica so vivere io…Mi faccio male in un niente. Ma che palle еssere esilе”
(Glenn Miller)
E nonostante questo, e le ferite che genera, il non darsi mai per vinti..per fortuna! e provarci sempre, ancora, perchè è ciò che mantiene vivi.
“Per poi dire cosa quanto ha fatto male
Eppure non riesco a rinunciare
Per poi dire cosa quanto ha fatto male
Eppure lo voglio rifare”
(Arnica)
In occasione della presentazione del suo ultimo libro, “Vivere a squarciagola“, a Bologna, sono andata ad incontrarlo.
Già il titolo mi è arrivato dentro come una freccia su un bersaglio: chi non vorrebbe vivere a squarciagola, con tutta la passione, con tutta la forza e la profondità, “succhiare la vita fino al midollo”, per arrivare, per sentire e farsi sentire, per esprimere al massimo la propria potenza?
Ed è stato davvero un piacere ascoltarlo, una conferma di quello che avevo percepito dalle parole dei suoi scritti e delle sue canzoni: ogni concetto apre, fa chiarezza, mi sorprende, e mi stimola alla riflessione. Una grande intelligenza che spazia, un’energia istrionica e irruenta, un pò pazzoide; una coscienza fuori dal comune, che credo possa uscire soltanto da un lavoro profondo, e da chi dalle ferite è riuscito a trarre risorse.
Scappiamo (usciamo dalla cappa, dalla folla), partiamo (dividiamo, selezioniamo, le relazioni tossiche, i pensieri, i cibi, tutto quello che non ci fa bene) e poi corriamo (iniziamo a muoverci). Per salvarci. In un mondo in cui siamo schiavi del voler dimostrare,- e questo ci viene richiesto-, tiriamo fuori questo mostro (de mostrare) e facciamocelo amico, per diventare migliori. (cit.)
Ho vissuto tanti anni (o non ho vissuto) anch’io, con la paura di disturbare e mi è piaciuto il concetto che bisogna avere il coraggio di disturbare, per capire che non esiste il disturbo tra persone gentili (cit). Che sono le uniche di cui ci dovrebbe importare.
Che belle quelle personeche hanno occhio,che chiedi loro una fotoe hanno il senso della fotografia,hanno il senso dello spazioti fanno abbinare con la geometria del luogoe sfruttano tutte le luci del soleper dare al volto la luce che meritiquelle persone che hanno occhiocosì in gambache quando hai bisogno di una manosi alzano in piedisenza che tu chieda aiuto,quelle persone che hanno lo sguardo allenatoa vedere le cose che non si vedonoche hanno fatto loro l’alfabeto del silenzio,che belle quelle personeche hanno occhioche ti riempiono di punti di vistaquando chiedi loro un parereche ti guardano senza distrarsie per ascoltarti non usano solo le orecchieusano anche le maniusano la pelleti ascoltano con le guance,tutto il loro corpo a servizio della voceche hai bisogno di uscireche belle quelle personeche si vestonosenza troppo impegnoperché hanno imparatoche il cuore sta bene con tutto.[Gio Evan]
E voglio credere davvero che
“quando ti affidi alla vita, la vita si prende cura di te”
Ora non vedo l’ora di leggermi il libro, e di ricordare anche il mio viaggio in India, di tanti, tanti anni fa, dove le cose che mi accadevano sentivo che erano importanti ma non capivo: il senso non arrivava ancora alla coscienza e tutto si doveva ancora compiere.
E io… cercherò di continuare a viaggiarmi dentro come ho sempre fatto, e spero di farcela, a portami sempre con me..scegliendo la strada più lunga, che nasconde i paesaggi migliori!
“E ora voglio ballare per casa
Credere che il mondo mi guardi
E sentirmi libero
E ora voglio ballare per strada
Credere che nessuno mi guardi
E sentirmi libero”
(Glenn Miller – Gio Evan)
25 maggio 2022
EDIT LUGLIO 2024
EVANLAND – ASSISI 29 LUGLIO 2024 III edizione
Esaudendo un grande desiderio, dopo aver visto il concerto di Gio Evan a Bologna “Fragile e inossidabile”, sono riuscita ad andare alla terza edizione di Evanland, che quest’anno si è tenuta ad Assisi
dettagli e foto ai seguenti post
Evanland, Assisi 29 luglio 2024
Evanland, alcuni video del concerto di Gio Evan
riflessioni:
È stato bellissimo andare ad Assisi per la prima volta, andare ad Evanland. E ringrazio chi mi ci ha accompagnato❤
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bello quando dici “viaggiarmi denro”. Bello che riesci a trarre da canzoni e libri le parole per esprimerti e le vie per viaggiarti
ciao e grazie