La forza del vuoto
Ho sempre avuto una paura folle del vuoto.
Paura di precipitare. Paura di soccombere.
Paura di restare lì, sospesa, senza appigli attorno.
Paura di perdermi, nel vuoto, come quando un bambino si sveglia di notte al buio, e non trova i muri come riferimento, per appoggiarsi e trovare la via per andare ad accendere la luce. Restando il balia di un nulla, che disorienta e destabilizza.
Ho scoperto, invece, col tempo e la maturità, l’utilità del vuoto.
Un vuoto che puoi riempire.
Un vuoto che puo’ accogliere.
Un vuoto fertile.
Un vuoto da lasciare vuoto per un po’, senza la fretta compulsiva di riempire.
Un vuoto che fa largo. Un vuoto per l’ascolto.
Dal vuoto nasce la ricerca, dopo il momento del panico, dello smarrimento, della disperazione.
Dal vuoto nasce la forza creativa, la capacità di sopravvivere.
Dal vuoto le risorse emergono.
Nel vuoto si crea lo spazio. E il nuovo puo’ arrivare solo se c’è posto, se c’è uno spazio libero.
Il vuoto ti concede il riposo.
Il vuoto ti permette di muoverti, di avere possibilità di azione, ti apre le possibilità che l’essere saturo non ti dà.
Se il bicchiere è pieno non resta che la goccia che fa traboccare. Se il bicchiere è vuoto puo’ essere riempito. Magari di vino buono.
aprile 2019
foto by patty
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