La vita degli altri
E’ naturale voler condividere momenti belli e felici, mostrare le parti migliori di noi, le cose belle, i nostri successi, voler coinvolgere gli altri nel nostro entusiasmo. La gioia condivisa sembra che acquisti ancor più valore. O forse siamo noi che, gioiosi e felici, acquisiamo più consenso e quindi ci sembra di valere di più.
Come è naturale voler vedere le stesse cose, la bellezza, persone di successo, storie a lieto fine, entusiasmanti. Ci mettono di buonumore, ci danno la speranza di poter raggiungere gli stessi traguardi, realizzare desideri, ci motivano con degli obiettivi. O semplicemente ci permettono di distrarci un attimo dai nostri momenti bui, o dalla noia della routine.
Da una parte, all’estremo e di frequente, sovraesposizione e ostentazione, soprattutto sui social, troppo spesso regnano sovrane, presentando modelli irraggiungibili di felicità e successo, dove viene mostrata una parte soltanto, e ne viene celata un’altra. Dando la visione di un vita tanto ambita quanto non reale, che a confronto con quelle concrete può generare, talvolta, un senso di inadeguatezza, fallimento, tristezza, invidia. Dall’altra parte, la superficialità e il fermarsi all’apparenza fanno galoppare questi modelli, aumentando i loro consensi.
In un contesto tale tutti diventano, o diventiamo, influencer, ovvero portatori di condizionamento nella vita degli altri. Con la responsabilità non solo di chi agisce, ma anche di chi subisce, o sceglie proprio di farsi abbagliare da qualcosa di incompleto.
Chi guarda la vita degli altri, che appare perfetta, o mostra così la propria, dovrebbe essere consapevole che sta avendo o dando un quadro parziale. Che la realtà non è solo quella, non è fatta solo di rose e di fiori.
“L’erba del vicino è sempre più verde” …fino a quando non scopri che era sintetica!
E’ naturale guardare il giardino degli altri, per scoprire qualcosa di più, di nuovo, di diverso. Ma va messo in conto il rischio di rimanere vittime del paragone con certi aspetti della propria vita, e/o dell’ambizione di avere quello che hanno gli altri. Senza renderci conto, magari, che da quel che viene mostrato, è stata rimossa la parte che si nasconde dentro casa, che dal giardino non è visibile.
Vogliamo vedere il bello? Cerchiamo leggerezza? Fantastichiamo di raggiungere quei modelli perfetti (che non esistono) o ci sentiamo frustrati perchè non riusciamo a raggiungerli, o perché nella nostra vita (reale) non tutto è perfetto?
A rigor di onestà, quando ci facciamo sedurre da certi personaggi, modelli, situazioni, quando scatta la bramosia, conscia o inconscia, di raggiungere certi modi di essere, o stili di vita, non dovremmo fermarci solo a quello che si vede.
Dovremmo sapere che sui social, instagram, facebook, sulle copertine o dentro le riviste, spesso viene mostrato solo un pezzettino della vita delle persone.. a volte succede perfino con qualcuno che ci sta davanti o che ben conosciamo! Perché… ops! solitamente c’è dell’altro: quando non vengono mostrate, ci sono comunque anche le emozioni dolorose o scomode, ci sono i momenti duri e le difficoltà da affrontare. Come nella vita di tutti.
Se guardare sorrisi e lustrini ci fa bene, ci sprona a fare e cercare il meglio, ben venga! La cosa importante è non cadere nell’equivoco che quello che ci viene mostrato sia l’unica realtà e rattristarci perchè per noi le cose non vanno così bene. O mettiamo in dubbio che non tutto è come viene presentato, e cerchiamo di non farci abbagliare, o continueremo a sbavare e coltivare insoddisfazione di fronte a racconti o modi di fare seduttivi, messi in atto per ottenere visibilità, consenso, desiderio di essere seguiti, da chi non importa chi sia, -basta che faccia numero,- sprecando il nostro tempo ad ammirare la vita degli altri.
Anziché, -anche se talvolta puo’ costare fatica,- cercare di trovare il bello nella nostra di vita (e lavorare per quello).
O in una vita integrale ed autentica, per quanto imperfetta.
febbraio 2019
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Ho letto con piacere questo post. Per deformazione professionale, considero ogni testo (e un post o una foto su fb sono testi) e dunque non mi scordo mai che sono frutto di scelte, più o meno consapevoli. Quanto a me, spesso uso l’ironia per mascherare ciò che non va.
L’ironia su se stessi è sempre una buona idea!
la realtà ha due facce, una positiva e una negativa e noi abbiao la tendenza a mostrare solo la faccia positivia perché ci vergognamo della negativa o non vogliamo fare le figure e vogliamo far vedere quello che in realtà non siamo. La tua riflessione mi aiuta a riflettere sulla faccia che ho o che abbiamo, stimola a scoprire la brutta e magari senza darsi delle colpe, cercare di fare qualcosa. Grazie per il tuo post che era stimolante, sarebbe da proporre a noi prsone adulte che più andiamo avanti con l’età, meno siamo pronti a vedere il nostro lato negativo. Sarebbe da propprre a giovsani e bambini per motivi pedagogici ed educativi. Grazie, apprezzo molto la tua chiara riflessione. Ciao
Grazie Mariadoria.
concordo anche su noi adulti, anzi in particolare siamo noi adulti che andiamo in questa direzione.
Dovremmo partire dal presupposto che non esiste una vita più bella della nostra e crederci veramente per non lasciarci sopraffare da quella degli altri e scoprire a malincuore che è… Sintetica 😁😁😁