Lo sgretolarsi delle certezze – L’incendio di Notre Dame de Paris
Quando anche ciò che si credeva incrollabile, eterno, viene a crollare, crolla anche qualcosa dentro di noi.
Forse le nostre certezze. O quelle che credevamo tali.
Forse ci mette davanti alla caducità di tutte le cose. Al fatto che anche i riferimenti piu’ importanti non sono indistruttibili, che, da un momento all’altro, il paesaggio, che siamo abituati a vedere puo’ cambiare.
In un tempo in cui tutto passa cosi’ velocemente, le poche cose solide che abbiamo attorno desidereremmo che restassero. E credere che durino per sempre.
Forse, vedere sgretolarsi cio’ che l’uomo, sfruttando il massimo del suo potenziale creativo, la sua forza e la intelligenza, la sua fede e la sua tenacia, è riuscito a costruire e far entrare nella vita degli altri, toccando il loro cuore con la bellezza e la magia dell’innalzarsi verso il cielo, ci riporta a un senso di impotenza che tanto cerchiamo di sfuggire durante la nostra vita.
Siamo davanti al fatto che qualcosa è andato irrimediabilmente perduto e non sarà mai piu’ come prima, per quanto, altro, piu’ bello, piu’ grande, piu’ nuovo, possa venire.
Un fatto che però, nella tristezza di ognuno di noi, ci accomuna con molti esseri umani che provano la stessa cosa. E per un attimo ci sentiamo piu’ vicini.
Eppure, come sempre, ce la faremo. A fatica, con rassegnazione e con un dolore nel cuore, o accettando la sfida del cambiamento e della ricostruzione.
Magari con un pensiero in piu’ a come, in un attimo, una realtà puo’ cambiare. A quanto, dare sfogo a cattiveria, intolleranza, nutrimento ad ego ed arroganza, poco porti di fronte all’evidenza che, anche le cose che si credevano piu’ solide, possano sgretolarsi di fronte ai nostri occhi.
Parigi e Notre Dame hanno segnato diverse tappe importanti della mia vita.
La prima volta che ho visto la cattedrale, avevo 14 anni, ero in gita con la scuola. L’immensità e la bellezza negli occhi, mentre il prof. ci spiegava l’arte e la storia, davanti alle vetrate colorate, alla guglia e alla facciata della chiesa.
L’ho rivista altre 2 volte, con la spensieratezza e l’entusiasmo dei primi viaggi con gli amici.
Sono tornata con il fidanzato sbagliato, in un giro pieno di disavventure (compresa la perdita del volo di ritorno), in cui tutto pareva essere premonizione dell’imminente fine tragica della storia.
Mi sono fermata come tappa del viaggio di nozze per arrivare in Polinesia, a visitarla con l’uomo che era appena diventato mio marito, felice e raggiante. Quella città che amo e dove sempre farei ritorno.
Ci ho riportato mia figlia, qualche anno dopo, e quella è stata l’ultima volta che ho visto Notre Dame. Con la bellezza della fioritura di aprile, vista dal battello sulla Senna.
Nel parco giochi circostante la chiesa. Girandole attorno per mostrare a Giada la casa del Gobbo.
Ammirandola dal tavolino di un bar a pranzo, proprio al suo cospetto. E la sera, quando l’atmosfera delle luci la rendono magica.
Protagonista di ricordi che porto nel cuore.
Forse ci sentiamo tutti piu’ fragili oggi, dopo l’incendio che l’ha colpita, Notre Dame. Magari per un attimo, o magari forse per più di un attimo.
E’ una fragilità importante, e magari! ci costringesse a fermarci dalle corse quotidiane per non so dove.
E magari! ci inducesse a guardare con occhi diversi quello che abbiamo attorno, come se fosse l’ultima volta, prima che non sia più lo stesso.
E magari! dopo il timore di perdere tutto, rinascesse la speranza che non tutto è perduto.
Aprile 2019
foto di Patty
E’ stato uno shock guardare quelle immagini…Notre Dame che brucia, la violenza delle fiamme, la pietra che si sgretola, un luogo stupendo andare quasi in fumo. Un duro colpo al cuore per me che amo questa cattedrale, è uno dei posti che amo di più di Parigi, di cui ho bellissimi ricordi di ragazzina e di adulta.
Le tue riflessioni sono profonde e tanto vere.
Grazie ❤
Grazie a te!!
Niente purtroppo è eterno e in questo caso la bellissima Notre Dame è stata costruita da mano umana e quasi distrutta da mano umana. Si spera che almeno se ne possa trarre una lezione utile per il futuro