Lo stronzo interiore
Tempo fa ho assistito a uno spettacolo di e con Andrea Lupo, del Teatro delle Temperie, chiamato “Lo stronzo”. Un monologo che ha mosso molte emozioni.
Impossibile non sentire una risonanza con qualcuna di loro.
Credo che a tutti sia capitato di vivere quel senso di impotenza che pervade il protagonista, lo Stronzo appunto.
Quell’impossibilità di capire. Quell’incapacità di relazionarsi ed essere in balia, inconsapevolmente, della coazione a ripetere storie già vissute, fonte di malessere e sofferenza.
E di avere il desiderio/bisogno di cambiare ma non sapere come fare.
Perché senza un lavoro di consapevolezza, un’elaborazione dei nostri vissuti, l’apprendimento di nuove modalità, non abbiamo possibilità di cambiare, noi o le situazione che ci capitano.
Lo Stronzo spesso fa male senza saperlo e/o senza volerlo. . A volte non c’è possibilità di scelta. Puoi solo agire quello che hai visto o vissuto non conoscendo alternative. Lo Stronzo fa quel che puo’ e quel che sa fare.
E pensandoci realizzo che io di stronzi ne ho conosciuti tanti..ed è uno dei motivi per cui mi sono sposata in tarda età.
E che anch’io tante volte sono apparsa (e appaio) molto stronza..
E’ difficile stabilire chi ha torto e chi ha ragione..
Bisogna imparare a vedere realmente chi siamo noi e chi è l’altro e saper discernere tra i 2, siano essi il partner, la madre, il padre, il nonno, la nonna o altri.
Non è una cosa per tutti. Ci vuole coraggio. Bisogna cercare. A volte chiedere aiuto. Riconoscere la propria disperazione, i propri fallimenti.
Solo la coscienza puo’ salvare, e spesso non basta.
Occorre avere la capacità di mettersi in discussione, ma ci vuole tempo e costa fatica.
E bisogna fare una scelta.
“Lo stronzo” ha mostrato il senso di impotenza talvolta presente nelle nostre relazioni con le persone importanti, le maschere che ci mettiamo nel mondo, i rapporti superficiali che intratteniamo, l’urlo che abbiamo dentro quando lo specchio che ci manda l’altro di noi non corrisponde a quello che conosciamo o che vogliamo/possiamo mostrare, la sofferenza per l’incomprensione e le incomprensioni..
Lo Stronzo non è poi così stronzo. Puo’ apparire tale, da fuori, ma è soltanto un essere umano che “agisce” le sue sofferenze… E’ un essere umano come tanti, come noi: se potessimo capire, forse riusciremmo a essere meno giudicanti, meno crudeli, piu’ compassionevoli, con gli altri e nei nostri confronti . E forse sia lui che noi avremmo una chance.
E allora mi viene in mente un vecchio proverbio indiano che dice: “Prima di giudicare una persona cammina per tre lune nei suoi mocassini”.
Ancora una volta uno spettacolo di teatro è stato uno specchio del mondo e di noi. Delle parti piu’ autentiche, anche di quelle che possono essere scomode e far piu’ male.
E mi viene in mente che devo essere piu’ tollerante.
(foto di Teatro delle Temperie)
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