Viaggi di testa e viaggi nel mondo

L’Oscar 2019 al film “Green book”: la capacità di costruire un’amicizia

 

 

 

 

Il film è l’emozionante  racconto di una storia vera, ambientata nell’America degli anni 60, dominata dalle discriminazioni razziali.

Il Green book era un libricino che conteneva l’elenco degli alberghi e dei ristoranti, nei quali le persone di pelle nera potevano essere accettate. Questo libro accompagna i 2 protagonisti in un viaggio di 8 settimane, per una turnè musicale, dall’Iowa al Mississippi.

E’ la storia di come nasce un’amicizia fra 2 uomini, apparentemente diversi, ma con un’anima grande e pulita.

Uno di questi uomini ha la pelle nera, l’altro è un bianco. Uno è un colto, fine, ricco, talentuoso musicista, l’altro è un uomo semplice, e anche violento, cresciuto nel Bronx, che tira a campare con impieghi al limite del legale (e anche no), per mantenere la famiglia, che adora. Uno è gentile, educato e solo, l’altro è rozzo, ignorante ed amato. Entrambi sono figli di emigranti.

Che si conoscono, e che come gli opposti, si attraggono per le loro diversità.

Che sanno superare i pregiudizi iniziali, in nome di un bisogno reciproco, poi imparano a riconoscere il valore l’uno dell’altro, mescolando le loro vite.

Che imparano ad apprezzare i reciproci pregi, piu’ che farsi allontanare dai difetti o dalle ferite.

Che sono accomunati dalla capacità di mantenere fede agli impegni, e a lavorare per un obiettivo.

Capaci di far notare le falle, l’uno all’altro, senza mancarsi di rispetto.

Che imparano ad agire uno per il bene dell’altro,  dopo essersi conosciuti e scoperti.

Con la grande e rara capacità di restare aperti al diverso, ed esserne arricchiti.

Con la capacità di contagiarsi a vicenda e diventare delle persone migliori.

Un film che pone l’accento sui valori dell’amicizia, dell’amore, della famiglia, dell’impegno, del talento, e del lavoro al suo servizio.

E sopra ogni cosa, sulla dignità e il rispetto di se stessi. Sulla grande possibilità di creare quelle relazioni che durano una vita.

Perchè quel che conta, non è quanto si è diversi, ma quanto si riesce (e si vuole) essere vicini a una persona.

Un film che tocca l’anima, e il mio suggerimento è di vederlo e lasciarsela toccare.

 

 

Green book

Oscar per il miglior film del 2018 

regia di Peter Farrelly

con Viggo Mortensen

Oscar per il miglior attore non protagonista a Mahershala Ali

sceneggiatura scritta dall’attore Nick Vallelonga (figlio di Tony, morto nel 2013) protagonista della storia 

 

 

25 febbraio 2019

(foto Pixabay)

 

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5 anni fa

Lo vedrò appena possibile! E da quello che leggo penso che mi piacerà moltissimo!

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Patrizia Pazzaglia, Patty dopo un po’.

Sono versatile, camaleontica e un po’ nevrotica. 

Una come tante.  Nessuna grande passione, ma so appassionarmi.

Prendo tutto molto sul serio e in tutto quello che faccio, se mi interessa, ci metto impegno e dedizione.

Scarsamente tecnologica, diversamente social.

Mi piace condividere, mi piace ascoltare, esprimermi, se è il caso, e stupirmi.

Mi piace vivere intensamente e andare in profondità delle cose che mi interessano e lasciare andare ciò che non mi serve (anche se con difficoltà).

Mi piace lasciarmi contagiare dalla bellezza e dalle emozioni e..naturalmente viaggiare, fuori e dentro di me, col corpo e con la mente (ma anche con lo spirito).

Perchè la vita è un gran bel viaggio.