Maschere e mascherine
Non mi sono mai piaciute le maschere, dunque le persone che si nascondono dietro una maschera per mostrarsi diverse da quello che sono, e fare il doppio gioco, consapevoli o inconsapevoli.
Ma posso comprendere la necessità di chi ha paura, e sente che una maschera puo’ venire in soccorso e proteggere, chi sente che non è bene per lui/lei esporsi troppo, chi non è pronto a un incontro, o a uno scontro, o solo a farsi vedere, a farsi guardare. Anche una maschera puo’ dire una verità.
Non mi piacciono i mascheroni in viso, il trucco pesante, che hanno lo scopo di nascondere anni o imperfezioni, e che spesso ottengono l’effetto contrario. Ma posso comprendere il desiderio di fuga da sé, il non piacersi, e il loro uso come rimedio, seppur, a mio avviso, poco efficace.
Mi piacciono le maschere di bellezza, non perché pensi che possano far tornare giovani, cancellare le rughe, o rendere piu’ belli, ma perchè concedono un momento di relax.
Non mi piacciono le maschere che si usano per fare da filtro alle espressioni del volto, quelle che servono per difendersi troppo, per non fare vedere, e generano una sensazione di finto. Ma comprendo che potrei non sapere tutte le valide ragioni per cui una persona le sta mettendo.
Mi piacciono le maschere che, per scelta e con consapevolezza (o anche solo per divertimento), si indossano per uscire da se stessi per un po’, per interpretare un altro personaggio, che sia diverso da sè. Quelle di carnevale, di Halloween, i cosplay. Quelle evidenti.
Mi piacerebbe vedere gli altri per quello che sono, senza filtri, e senza doverci rimanere male, quando viene mostrato quel che c’è dietro la maschera, o quando la stessa cade, col tempo che passa. Dunque, mi piacciono le persone senza maschera che sento che mi posso fidare, o chi getta la maschera, dando lezione di coraggio e umiltà.
E anch’io vorrei potermi mostrare a tutti senza maschere, nel bene e nel male, e, soprattutto, senza il timore di venire ferita o giudicata.
Non mi piacciono le mascherine, quelle che dobbiamo indossare per forza oggi, al tempo del Covid-19.
Non mi piacciono perché la faccia delle persone mi sembra mutilata, o perché, talvolta, sembriamo muti o degli uccelli col becco.
Non mi piacciono (o mi piacciono?) perchè rivelano la stupidità o l’incoscienza delle persone, quando è necessario metterle e non vengono messe, quando il naso viene lasciato fuori.
Non mi piacciono, quando il tempo in cui dobbiamo tenerle indossate è tanto, quando si inizia a sudarci dentro, a sentire la puzza delle proprie esalazioni, a respirare la stessa aria, quando si comincia a far fatica ad inspirare.
Non mi piacciono perchè non posso vedere il labiale, e non sento bene quello che l’altro dice, o non vedo per intero il sorriso sulla sua bocca, ma devo solo immaginarlo, guardando i suoi occhi.
Non mi piacciono perché non vedo del tutto le espressioni del volto, e devo stare piu’ attenta. e ascoltare con i tutti i miei sensi il corpo dell’altro, cosa a cui non siamo ancora abbastanza abituati.
Non mi piacciono, perchè bastavano le altre, di maschere, a non far vedere i veri volti delle persone.
E non mi piacciono, perchè vorrei poter abbracciare mio padre, mia madre, chi manifesta un dolore o una gioia, e non accontentarmi del loro sguardo da dietro una mascherina, in questa stagione.
Ma comprendo il rischio.
Comprendo che, come in tanti altri casi in cui si può sentire il bisogno di una maschera, c’è una necessità di proteggersi.
Oggi, c’è anche la necessità di proteggere l’altro, che significa proteggerci tutti.
E allora accetto anche quello che non mi piace, e cerco di vedere un po’ oltre a ciò che mi piace, o non mi piace.
Cerco di andare oltre la maschera, o la mascherina.
Cerco di fare quello che sarebbe bello fare sempre, durante un incontro: ascoltare e guardare meglio le persone negli occhi.
ottobre 2020
foto di Patty – (la prima all’aeroporto di Catania)
#maschere #mascherina #maschera
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bellissimo il tuo post sulla maschera profondo e di significato importantissimo. Morale e pedagogico, lo si potrebbe far studiare anche nelle scuole superiori per aiutare i giovani a riflettere. Profondamente umano. Da un punto di vista psicologico ti insegna e ti sostiene. E’ completo. 110 e lode grazie.Mi piacerebbe condividerlo in facebook ma non c’é la freccia condividi nel blog. E’ bellissimo questo post e meriterebbe di essere condiviso. Ma tu hai una pagina facebook, o la bacheca col diario … ok. scrivi sempre così ciao
Ciao Mariadoria, grazie mille di cuore, sempre graditissimo sentirti!! Il post lo puoi condividere selezionando dal fondo la f di facebook, oppure copiando l’indirizzo che trovi in alto, che ti metto qui: https://www.unanimainviaggio.it/maschere-e-mascherine/ . La mia pagina facebook è questa: https://www.facebook.com/unanimainviaggio