Natale e adolescenti: l’albero dell’Avvento
I figli crescono, diventano adolescenti, e il calendario dell’avvento perde un po’ della sua attrattiva, nonostante oggi se ne trovino di particolari e di tutti i tipi. Per poter regalare ancora un po’ di emozione e sorpresa a mia figlia adolescente, mi sono inventata l’albero dell’avvento.
Sin da quando era una bambina molto piccola, abbiamo adottato la tradizione di prendere a nostra figlia, ogni anno, ad inizio dicembre, il calendario dell’avvento di cioccolato, così che, ogni mattina, attendesse con trepidante eccitazione, di aprire una casellina, con la curiosità di sapere quale forma vi avrebbe trovato, e di mangiarsi golosamente il suo cioccolatino. Il tutto in attesa del giorno di Natale, quando avrebbe trovato un dono ancor più grande, talvolta molto desiderato, o una sorpresa che la lasciasse stupita, con tutta l’emozione delle feste in famiglia.
Ho sempre pensato che il calendario dell’avvento fosse un’ottima occasione di proficui apprendimenti per diversi motivi:
- per creare un piccolo rito che desse spinta e motivo per alzarsi la mattina
- per iniziare bene la giornata, con entusiasmo e con dolcezza
- per imparare ad attendere le cose belle e importanti, giorno dopo giorno
- per imparare che l’attesa puo’ anche essere dolce
- per incentivare la curiosità dell’incognito, per quello che avrebbe trovato
Crescendo e passando dall’infanzia all’adolescenza, il calendario dell’avvento ha perso un po’ della sua attrattiva: qualche giorno la casellina non veniva aperta per dimenticanza e l’eccitazione e la curiosità avevano perso forza.
Un po’ nostalgica di quei momenti, volevo fare qualcosa per prolungare il momento dell’infanzia, che se ne stava andando, conscia che ormai sarebbero state le ultime volte che avrei potuto vedere in mia figlia sedicenne, quasi adulta, quello sguardo di bambina stupita ed eccitata, quegli occhioni grandi sgranati, quel corpo che si agitava, manifestando la sua gioia, di fronte a una piccola sorpresa a lei riservata.
E poi quest’anno ci aveva messo a dura prova, con la pandemia e tutte le restrizioni, lunghe permanenza a casa, noiose lezioni on line, giorni senza novità, e credo ce ne fosse bisogno, di qualche momento di stupore e gioia, di un po’ di brio, di qualcosa per ravvivare queste settimane.
Per questo ho pensato di fare l’albero dell’avvento.
In verità era una trovata che mi ero inventata qualche anno prima, e che avevo visto aveva avuto un gran successo. Con impegno ho cercato piccoli doni, preparato pacchettini numerati, contenenti sempre qualcosa di diverso, cioccolatini, caramelle, dolcetti, cose per la scuola, per il trucco, o per i capelli, da far cercare ogni giorno sull’albero, e da scartare, partendo dal giorno in cui abbiamo fatto l’albero di Natale, l’8 dicembre. E quindi, in un momento inaspettato, proprio dopo che lei aveva terminato di mettere tutte le altre decorazioni sull’albero, ho appeso quei piccoli doni, ognuno contraddistinto con il numero del giorno, fino al 25. Una sorpresa che ha riscosso molto entusiasmo!
E ogni mattina è’ bellissimo sentirle raccontare cosa ha trovato dentro al pacchettino, vedere ancora ora la stessa eccitazione di quando era bambina, lo stesso sguardo acceso elettrizzato, lo stesso piacere dell’attesa, lo stesso desiderio di sapere quale sarà la nuova sorpresa, per i giorni a venire.
Ci godiamo insieme quel che ci regala l’albero dell’avvento: a me il sorriso e l‘emozione di mia figlia, e la delizia di fare qualcosa per qualcuno che amo, a lei la possibilità di sapere che qualcosa di buono l’attende, il piacere di ricevere, e la sensazione di sentirsi amata.
Perchè ci si sente amati se ci si sente pensati, e se si sa, di essere pensati.
natale 2020
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