Passare dalle stelle alle stalle in un secondo
I social, gli influencer, i followers, hanno accentuato questo fenomeno: il passaggio dalle stelle alle stalle nel giro di un attimo.
Perchè è diventata consuetudine, ascoltare solo una campana e commentare. Invece di prendersi il tempo per documentarsi, farsi un’idea, attivare l’empatia (questa sconosciuta!).
Influenzare e lasciarsi influenzare. Velocemente.
E’ tutto talmente veloce, che per starci dietro, per non perdere qualcosa (come se qualcosa veramente si perdesse!- a volte si’, il tempo!-), diventa impellente commentare, sentenziando spesso troppo in fretta, perdendo il buon senso di verificare la veridicità dei fatti, di ascoltare diverse versioni, di ragionare un po’ più a mente fredda.
C’è questo bisogno di affermare, di difendere un’idea, di replicare o di attaccare, come se si avesse meno valore tacendo. Come se non si fosse nessuno se non si fa sentire la propria voce, se non si esprime la propria idea. Sintomo di un enorme bisogno di riconoscimento.
E allora succede che, dato un fatto o un’affermazione, molti si prodighino a sostenerla; per poi cambiare idea, impressione, barricata, nel momento in cui arriva il contraddittorio, o quando emerge un fatto in contrasto. Improvvisamente, quello che, con paroloni, prese di posizione assolute, difesa a spada tratta, era stato appoggiato o attaccato, si sgonfia e l’ago della bilancia si sposta, semmai, da una parte all’altra.
Ma se ci prendessimo un po’ piu’ di tempo, prima di giudicare, affermare, schierarci; se prendessimo piu’ informazioni, se ascoltassimo vari punti di vista; se si frenasse quella brama di commentare, voler dire la propria ad ogni costo.. Penso che si farebbe anche piu’ bella figura, rispetto ad essere come delle banderuole che girano al cambiare del vento.
“Prima di parlare,
domandati se ciò che dirai corrisponde a verità,
se non provoca male a qualcuno,
se è utile,
ed infine se vale la pena turbare il silenzio per ciò che vuoi dire.” (Buddha)
Stessa cosa rispetto alle persone, ai rapporti: all’inizio si tende a vedere solo quello che si vuole vedere. Quello che ci piace.
Ma se si creano tante aspettative, se si elogia tanto, se si investe tanto, nel momento in cui le aspettative vengono disattese (perchè capita eh, come nell’innamoramento, visto che siamo umani), tutto puo’ crollare in un secondo, la delusione avanzare, e si puo’ finire o far finire una persona, una relazione, dalle stelle alle stalle. Ai nostri giorni come ieri, ma oggi il processo è molto piu’ veloce. Che potrebbe anche non essere un male, perchè, piu’ velocemente si scopre con chi si ha a che fare e si ridimensiona, prima si puo’ scegliere e decidere, se qualcuno ci piace proprio a tal punto da investire ancora su di lui, se invece ci costa troppo, se si vuol stare o meno in un rapporto, nonostante tutto.
A volte non è la persona in sè che causa la delusione, o la situazione, ma è l’idea che ci si è fatta della persona o del rapporto.
L’insegnamento che ho tratto dalla mia esperienza, è che i grandi entusiasmi iniziali, miei o degli altri per me, sono da prendere con le pinze. E’ facile cadere nell’effetto alone (http://www.unanimainviaggio.it/leffetto-pelle-e-leffetto-alone/), per cui si vedono soltanto le cose belle che vogliamo vedere e non la totalità, che comprende il buono e il meno buono. Tanto mi porti o mi hai portato alle stelle, vedendo solo il bello, il positivo, tanto piu’ resterai deluso dalla realtà, quando ti toccherà, e mi porterai nelle stalle. Tanto piu’ mi hai lusingato, adulato, tanto piu’ ci rimarro’ male, quando verrà il momento in cui ti accorgi che non sono come ti aspettavi.
Non è facile. Soprattutto quando, si tende ad essere passionali, viscerali, istintivi e ci si fa trasportare dagli entusiasmi, senza freni, quando invece sarebbero salutari. O dall’illusione che ci sia qualcosa che abbia solo aspetti belli.
La dualità fa parte dell’essere umano. Non c’è il bianco senza il nero, il bello senza il brutto, il buono senza il cattivo. Quindi il binomio illusione/delusione, se ci dimentichiamo questo, resta sempre come un nemico dietro l’angolo, pronto a tradire, e il prezzo che si puo’ dover pagare, puo’ essere una bella carica di amarezza.
Per cui, ben venga un po’ di lentezza, nel giudicare, nel parlare, nel commentare, nel buttarsi nei rapporti. Perchè questa ci porta una visione piu’ vicina alla realtà. Ci porta la prova di quanto quel che pensiamo, proviamo o vogliamo, sia autentico e radicato. E non frutto di un bisogno da colmare, che, nel caso, lascerebbe solo ancor di piu’ il senso del vuoto, del nonsenso, della caducità, delle parole gettate al vento.
Ho conosciuto bene e male.
peccato e virtu’, giustizia e ingiustizia;
sono passato attraverso la nascita e la morte,
attraverso la gioia e il dolore, il cielo e l’inferno;
e alla fine ho capito
che io sono nel tutto
e il tutto è in me.
Hazrat Inayat Khan
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Quanto davvero è importante dire la propria a tutti i costi? Bisognerebbe riflettere. Quando si punta il dito uno indica e gli altri tre sono rivolti verso di te.
Bella affermazione Ylenia, molto spesso proprio quello che ci da fastidio, ci appartiene, solo che non piacendoci lo proiettiamo sugli altri.