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L’ARGINE DEGLI ANGELI (RA-FE), la ciclopedonale sospesa sul Delta del Po

 

 

 

L’Argine degli Angeli è un percorso ciclopedonale che si trova nel Parco del Delta de Po, che corre sull’acqua per oltre 5 km, nella parte sud delle Valli di Comacchio.

Il percorso è stato inaugurato nel 2022, e visto dall’alto è davvero pazzesco: sembra sospeso sulla laguna, e in certi punti, percorrendolo, non se ne vede la fine.

La prima volta che ho visto un video di questo posto, ho pensato: lì ci voglio andare!

 

 

Quindi, in una domenica di primavera, partiamo, caricando le nostre biciclette, verso questa luogo unico, distante da casa nostra, in provincia di Bologna, poco più di un’ora. Le biciclette si possono anche noleggiare al Museo Natura di Sant’Alberto, poco prima del traghetto.

 

 

Dove si trova la ciclopedonale Argine degli Angeli e come raggiungerla

L’Argine degli Angeli si trova in territorio tra le province di Ravenna e Ferrara, nella parte meridionale delle Valli di Comacchio.

Si può imboccare:

da Sant’Alberto di Ravenna, seguendo le indicazioni del traghetto sul fiume Reno,  imbarcandosi sullo stesso, che, in pochi secondi, porta dalla sponda opposta. Da lì, parte una ciclabile, che, dopo 9 km, arriva al cancello di accesso dell’Argine degli Angeli.

da Lido di Spina, nell’area dei lidi ferraresi, arrivando in viale degli Etruschi, dove si imbocca la ciclabile, che, dopo qualche centinaia di metri, attraversa la via Romea tramite un sottopasso, e dopo 7 km, arriva al cancello di accesso.

In entrambi gli ingressi suindicati ci sono aree adibite a parcheggio. Non c’è invece possibilità di parcheggiare nei pressi dei 2 cancelli.

Noi siamo partiti da Sant’Alberto di Ravenna, prendendo il traghetto a fune 

 

 

All’arrivo sull’altra sponda, dopo poche pedalate, si può imboccare la strada sterrata che costeggia da una parte il fiume Reno, con un argine fatto di prato e canne palustri,  popolato da tantissime nutrie enormi, e dall’altro le Valli di Comacchio, gli specchi d’acqua lagunare, dove, in certi punti, si possono vedere colonie di fenicotteri rosa, aironi, gabbiani, ed altre specie di uccelli, essendo anche la  zona di passaggio per le migrazioni dall’Africa verso l’Europa

 

 

Arrivati in un punto che si chiama Volta Scirocco, si trova il cancello di accesso all’Argine degli Angeli, ed inzia la passerella sospesa: soltanto dopo parecchi metri ci si rende conto che la terraferma non si vede più né da un lato né dall’altro, a malapena si passa con due bici sulla stretta striscia di terra, e solo in pochi punti ci sono degli slarghi dove ci si riesce a fermare

 

 

La sensazione è di pedalare (o camminare) in mezzo al mare.

Il sentiero, non asfaltato, è largo un paio di metri e lungo circa 5.4 chilometri, e dopo poco che si è imboccato si vede solo mare, a destra e a sinistra, e si sente solo il rumore delle onde sui flangiflutti, costituiti da tronchi, che arginano la strada, e i versi degli uccelli che popolano il territorio

 

 

Gli ultimi metri della ciclopedonale, dopo aver percorso un quindicina di chilometri circa, sono davvero faticosi, per chi non è molto allenato, o non ha una bici con pedalata assistita: noi, affamati, visto che era ormai ora di pranzo, non vedevamo l’ora di arrivare da qualche parte per mangiare qualcosa.

Ma appena usciti dal cancello, che segna il termine (o l’inizio dall’altra parte) della ciclopedonale, ci si rende conto di non essere ancora arrivati alla meta, o comunque dove si può trovare un ristoro (c’è un edificio dopo il ponte che segnala il Parco del Delta ma era tutto chiuso)

 

 

Oltre il cancello, è stato costruito un ponte in corten,che attraversa la laguna: siamo alla stazione di pesca Bellocchio

 

 

Con poche pedalate si arriva al sottopasso della Romea, ma per trovare una zona abitata e con qualche locale, occorre raggiungere la cittadina balneare di Lido di Spina, pedalando ancora per altri 6 km!

Il punto però è molto bello e merita una sosta

 

 

Arrivati finalmente alla meta, nei dei lidi ferraresi, esausti, abbiamo fortunatamente trovato uno stabilimento balneare sul mare aperto,- che non era cosi scontato-, e abbiamo mangiato del buon pesce

 

 

Ci siamo riposati, e ripreso le energie, e siamo andati sulla spiaggia a vedere il mare.. prima di ripartire per fare di nuovo i nostri 21 km, per tornare alla base!

 

 

I colori del tramonto ci hanno accompagnato per gran parte del percorso di ritorno, con i riflessi della luce che cambiavano sull’acqua, strada facendo

 

 

Abbiamo ammirato meravigliosi panorami, mentre gruppi di fenicotteri si radunavano, forse per affrontare la notte assieme

 

 

Informazioni utili:

La ciclopedonale è aperta dal 20 marzo al 20 settembre dalle 7.30 alle 20,00 e dal 21 settembre al 19 marzo dalle 8.00 alle 17.00.
Anche il traghetto a fune di Sant’Alberto,che porta sulla sponda opposta, dove imboccare la ciclopedonale, ha orari specifici, da controllare sul suo sito.

Il tempo di percorrenza in bicicletta, che abbiamo impiegato, facendo la ciclopedonale con calma, fermandici ad ammirare il paesaggio e a fotografare, è stato di circa 1 ora, mentre a piedi occorre circa un’ora e 30 (nella bella stagione ovviamente tutta sotto il sole).

Occorre considerare che lungo la via non si trova nessun punto di ristoro, per cui è opportuno portarsi acqua, e, se si vuole, qualcosa da mangiare: partendo da Sant’Alberto si trovano locali soltanto dopo più di 20 km, a Lido di Spina, e viceversa.

Per appassionati ciclistisi è possibile anche continuare il percorso oltre Lido di Spina, fino a Lido degli Estensi, Porto Garibaldi,  arrivando a Comacchio, e facendo poi un giro ad anello, per ritornare al punto di partenza: in questo caso i chilometri sono una sessantina, ma garantisco che bisogna essere ben allenati, o avere una bici adatta, perché già il giro che abbiamo fatto ha distrutto noi, poco allenati.

Noi siamo andati in primavera e non abbiamo quindi sofferto caldo, ne abbiamo trovato zanzare: non saprei dire la situazione in altre stagioni. Solo in un certo tratto del percorso ci si trova, per qualche metro, letteralmente invasi da sciami di moscerini giganteschi, che arrivano in faccia: meglio avere degli occhiali per proteggersi, e tenere la bocca chiusa, o fasciarsi con una bandana

 

 

Una cosa utile, che non ho pensato di portare, e non ho trovato consigliato in nessun sito, ma che avrei voluto avere, è un binocolo, per vedere bene gli uccelli.

L’Argine degli Angeli è un posto davvero singolare, che non ha tradito le mie aspettative e merita sicuramente la fatica fatta!!

 

 

marzo 2024

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Patrizia Pazzaglia, Patty dopo un po’.

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