Pensieri al tempo del Coronavirus
In questo periodo non amo molto esternare pensieri e opinioni riguardo la situazione che si è venuta a creare con la diffusione del Coronavirus.
Preferisco condividere articoli che trovo interessanti e che spero possano essere utili, fare pensare o smuovere le coscienze.
Ho fatto pero’ un elenco delle cose sulle quali ho avuto conferme, o che ho scoperto, vivendo questo momento, e precisamente:
-che esiste la legge del contrapasso, ovvero “la corrispondenza della pena alla colpa, consistente nell’infliggere a chi offende la stessa lesione provocata all’offeso”
-che questa situazione ci costringe a rivedere quelle che credevamo essere le nostre priorità e a riconsiderare quali siano le cose importanti
-che valutando quali sono le cose importanti, anche attraverso rinunce, siamo costretti a fare delle scelte
-che è facile parlare quando le cose non ci toccano direttamente, ed è risultata evidente la scarsissima empatia presente nelle persone
-che gli esseri umani sono fragili, e molto spesso preferiscono negare, piuttosto che guardare la loro fragilità
-che l’angoscia porta a far annebbiare il cervello e quindi spesso fa smettere di ragionare
-che non siamo piu’ abituati a ragionare in termini di comunità, e talvolta pare che il senso di responsabilità sia in via di estinzione
-che questa situazione ci pone davanti alle nostre nevrosi e alle nostre scissioni
-che in tempi di angoscia la coerenza va a farsi friggere
-che assistiamo al crollo dei nostri palliativi e delle nostre scusanti
-che siamo disperati perché ci vengono tolte le nostre vie di fuga
-che essere senza vie di fuga ci costringe a restare costantemente di fronte a una realtà che magari non ci piace o non ci soddisfa
-che questa condizione ci mette davanti a dei limiti, e in una società quale è diventata la nostra, senza limiti, diventa difficile accettarli
-che dobbiamo fronteggiare la difficoltà di accettare le cose come stanno
-che dovremmo imparare ad essere grati per le cose belle che abbiamo avuto, e che abbiamo
-che siamo posti di fronte alla piu’ grande angoscia che l’uomo tenta di rimuovere da sempre: la caducità della vita e di tutte le cose
-che chi soffre di più per la circostanza di isolamento o limitazione della propria libertà è proprio chi è meno libero
-che a volte è bello potersi piacevolmente stupire della reazione degli altri
-che comunque ci sarà sempre chi non capirà una cippa lippa da quel che stiamo vivendo, (e io ho smesso di credere “negli esseri umani”-cit. Marco Mengoni.-, sono pochi quelli che “hanno il coraggio di essere umani”)
-che semplificare le cose complesse, di cui magari non si è neanche competenti, è uno sport molto diffuso
-che l’aver dato la possibilità a tutti di comunicare forse non è stata mossa così buona e giusta
-che, visto che la medicina non è una scienza (mio pensiero), ma ognuno ha la sua corrente di pensiero, viene presa dal pubblico la spiegazione che più fa comodo o piace, per sostenere le proprie idee
-che a chi ama viaggiare, come me, questa situazione, toglie anche i sogni
Ma ritengo necessario che debba predominare la tutela delle cose piu’ importanti.
E credo che dovremmo consolarci con il pensiero che, il sacrificio, di qualsiasi cosa che sia, darà più valore e più sapore a tutto quanto, quando si potrà tornare alla normalità.
Concludo con un messaggio che ho ricevuto oggi da un fornitore cinese (a proposito di contrappasso, empatia, ecc.):
03.03.2020
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Mi è piaciuto molto il tuo post. Sono d’accordo con te: ci sarebbe molto da imparare in questa situazione… ma faremo tesoro di questi insegnamenti o tornerà tutto come prima?
Mia sorella parla cinese e ogni giorno ha contatti con i cinesi. Sono proprio loro, nonostante gli insulti e i pregiudizi, che si stanno dimostrando in questa triste situazione nostri fratelli. Impareremo qualcosa? Mah!!
Ciao Alessandra, il popolo cinese ci sta dando una grande lezione di empatia e fratellanza (noi riceviamo messaggi di frequente), io spero che quanto sta accadendo e questo isolamento forzato ci aiuti a riflettere, a imparare e anche a metabolizzare e che quindi porti a un cambiamento dove ce nè bisogno. Non puo’ essere tutto inutile e fine a se stesso. L’opportunità di crescita, per chi la vuole cogliere, è forte dietro ad eventi del genere, speriamo che investa quante piu’ persone possibile.
Verissima la tua riflessione! Mi ha colpito molto il messaggio del tuo collega cinese, loro stanno davvero facendo passi da giganti anche perché si considerano parte si un tutto… Poi che gentilezza e umanità!
Ciao! guarda, non è stato l’unico a mandarmi messaggi simili, di conforto e di supporto, sono commossa e nello tesso tempo speranzosa che cose di questo genere possano aiutare anche il nostro popolo a sviluppare un po’ di senso di empatia.
Mi ritrovo molto in tante delle considerazioni che hai scritto. Di certo i tempi di crisi permettono di mettere a fuoco cosa conta davvero per ciascuno di noi. Rapporti umani che vengono lasciati cadere se non contano, altri che vengono riscoperti perché non ci si può più permettere di ignorarsi… Se solo non ce ne dimenticassimo subito, appena la crisi passa.
Ciao!! Incrociamo le dita, speriamo che il tempo dell’isolamento serva a metabolizzare quello che si impara.