Pittoresca BURANO
Burano davvero un’isola pittoresca. Nel senso che sembra uscita dalla tavolozza di un pittore che si è divertito coi colori.
Colori caldi, forti, anche quando sono pastello.
Arrivando da Venezia, col traghetto, pare di sbarcare in un altro mondo.
Alla fermata il suono del verso dei gabbiani, richiamati anche dal bar ristorante, che subito ha attratto la nostra attenzione, essendo quasi l’ora di pranzo, mi ha fatto ricordare un‘isola danese, visitata molto tempo fa, Bornholm, tra la Svezia e la Polonia, dove il loro canto era ovunque e una costante.
Al “Fritto misto“, un nome anonimo per un posto con cibo eccellente, si trovano cicchetti, primi piatti, piatti di pesce squisiti e serviti dentro contenitori fatti di pane croccante e con posate di legno: un plauso alla ecosostenibilità di questo ristorantino a cui non abbiamo resistito.
Pochi tavoli di legno, una ottima organizzazione: si ordina dalla finestra, si riceve un numero e un dispositivo che suona quando il tuo ordine è pronto. Nonostante le temperature, ancora fredde di fine febbraio, la giornata soleggiata, la bontà del cibo, la vista dei colori, il mare e l’idea di quello che ci aspettava, ci ha fatto godere in pieno il nostro pranzo.
Una stradina si addentra da qui nel paese, ricca di negozi carini e caratteristici, fino ad arrivare al primo canale.
Un tripudio di colori delle case, che si avvicendano, una dopo l’altra, con un ordine e una cura che rasenta la perfezione.
Burano non è cosi piccola come mi aspettavo. Dall’imbarcadero occorre poco tempo per arrivare al mare, dall’altra parte dell’isola, ma girare per le calle e costeggiare i 3 canali che la attraversano, ammirando il riflesso delle case colorate sull’acqua, e sbirciando nella miriade di vicoletti che la compongono, prende tempo, e va fatto con assoluta calma, per godere di ogni angolo, di ogni colore.
Talvolta si giunge nei pochi slarghi o nelle piazze, vivaci comunque, per i colori o per i bar e ristoranti con sedie e tavolini che ospitano i turisti.
Si passano i ponticelli, alcuni in legno, o ci si avventura in vicoli che restano deserti. Dalla parte opposta dell’arrivo del vaporetto, il campanile storto, che si scorge presto da lontano.
Burano, famosa anche per i merletti e gli abiti artigianali, bellissimi e particolari, che hanno catturato l’attenzione della mia adolescente. Burano e i suoi dolci tipici, le esse, biscotti semplici ma sani e gustosissimi, che abbiamo preso da un forno artiginale sul canale.
Burano è un’opera d’arte, immagine di bellezza, che come ogni bellezza suscita emozioni, concetto ben spiegato su una piastrella appesa ai muri di una casa colorata:
Il colore come la musica si serve di una scorciatoia per raggiungere i nostri sensi e suscitare le nostre emozioni
Arrivare a Burano
Per arrivare a Burano da Venezia, il mezzo più veloce è il vaporetto numero 12 che si prende a Fondamente nove, in quanto non occorre fermarsi a Murano e cambiare barca (questa linea comunque ferma anche a Murano).
In alternativa le linee 4.1, 4.2 e la 3 che passano anche da piazzale Roma e dalla stazione, vanno a Murano dove si deve scendere, recandosi a Murano Faro e prendendo la linea 12. La linea 14 passa da San Marco e va anche a Burano ma impiega più tempo e ha minor frequenza.
E’ consigliabile acquistare un abbonamento giornaliero da 21 euro, in quanto la singola corsa, dal prezzo di 7,5 euro, ha validità 75 minuti, pertanto già con 3 corse il costo dell’abbonamento è ammortizzato, e se non si riesce a prendere il vaporetto perchè troppo affollato il biglietto potrebbe arrivare a scadere.
Il viaggio in vaporetto dura quasi un’ora.
Forse non tutti sanno che Burano si raggiunge anche senza passare per Venezia, da Cavallino Treporti, vicino a Jesolo, in 35 minuti di vaporetto, linea 12
https://www.isoladiburano.it/it/come-arrivare-a-burano.html
febbraio 2022
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