Viaggi di testa e viaggi nel mondo

Quel poco che deve bastare

 

 

Ci sono tante cose che ho capito, meno che ho imparato.

Ho capito che talvolta devi fare con ciò che c’è, e da ciò che c’è, trovare il meglio ed apprezzarlo.

E che ci sono momenti in cui da una goccia d’acqua devi imparare a portare dentro l’oceano, o il cielo da cui è generata.

Che spesso è importante abbandonare l’idea dei grandi piaceri, per poter apprezzare quelli piccoli, talvolta nascosti, ma più alla portata. Quelli che, in altri momenti, non sempre vedresti, potendo spaziare, ma che possono far battere il cuore, far prendere aria.

Ho capito che spesso occorre spaccare il capello, rovistare vicino e dentro i dettagli, per trovare un bello snobbato o considerato scontato, quando non si possono perseguire sogni più grandi.

Ho capito che è importante cercare una meraviglia accessibile in poco, che esiste sempre, se si affina lo sguardo. Ampliare la visione, acuire l’ascolto, e farsi nutrire da cose semplici ma buone, quando non si può fare un succulento e raffinato pasto. In attesa di ciò che attendiamo di assaporare di nuovo.

Ho capito che è giusto, in certi momenti, come consigliano i saggi, restare nel qui e ora, per vivere a fondo, o non generare più angoscia con l’immagine di eventi o giorni nefasti. Che talvolta è necessario guardare vicino, a quello che c’e, quel poco che mette in moto energia, e dona entusiasmo – una piccola gioia –, piuttosto che a quello che manca. Che nella vita sono importanti  questi attimi, brevi, fugaci, questi luoghi vicini, che scaldano il cuore, tra l’oscurità, l’incertezza e i sogni.

Ma che altre volte la cosa migliore è guardare avanti, a prospettive future e diverse possibilità, fare progetti, che siano piccoli o grandi, per spostare l’attenzione e avere uno scopo. Eh, sì, certe volte davvero devi fare, con quello che sogni, auspicando tempi migliori per realizzare quello che vuoi.

Ho capito che quando tutto intorno si muove e tu sei fermo, e niente pare poterti trascinare via dalla tua immobilità, paralisi, costrizione, devastazione, devi mettere in moto qualcosa dentro di te. Che sia sognare o alzarsi e camminare, guardarsi attorno, entrare in un’altra storia, distrarsi, o soltanto andare lontano da sè.

E che accontentarsi non sempre significa accontentarsi di poco, rassegnarsi, rinunciare o non mirare alto, ma acquisire la saggezza di imparare a prendere il meglio da ciò che si ha, che pure può dare belle soddisfazioni. Che poi, vuoi mettere la gioia di quando ti accorgi che vedi un bello, improvviso e inaspettato, in piccole cose o in luoghi vicini o scontati? La soddisfazione di saper apprezzare, trarre nutrimento, da quello che puoi?

Ho capito che ci sono momenti in cui l’odore del mare ti porta a paradisi lontani o in luoghi sognati, di cui devi conservare il sogno, in previsione del giorno in cui tornerai.

E …  che..

..può arrivare un momento in cui posso sentire che quello che c’è, quello che ho, quello che deve bastare, mi basta. Dopo una vita trascorsa con la sensazione che nulla fosse mai abbastanza, compresa me. E questa è una grande conquista.

 

Questo ho capito, ma non so se ho imparato. Perché tra capire e imparare c’è di mezzo il mare. Quel mare che basterebbe, spesso, ad accorciare le distanze, tra il poco che basta e un desiderio cullato.

 

 

maggio 2022

 

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2 Commenti
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2 anni fa

che bello soprattutto la conclusione … ehm tra capire e imparare … adesso hai capito e capire é il primo passo dell’imparare, la prima fase. vuol dire che ció che hai capito sta diventando carattere, mentalità, una tua prossima abitudine. solo questione di tempo e di occasioni. ciao e buone vacanze

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Patrizia Pazzaglia, Patty dopo un po’.

Sono versatile, camaleontica e un po’ nevrotica. 

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