Viaggi di testa e viaggi nel mondo

Settembre

 

Settembre mi fa venire l’ansia.

L’ansia dell’inverno che arriva, del freddo, delle poche ore di luce, della mancanza di voglia di uscire e di fare cose e nello stesso tempo della voglia di scappare in un paese caldo, con la consapevolezza di non poterlo fare.

Settembre col peso dei limiti del freddo, della scuola, degli impegni.

Settembre è un mese di ricordi e nostalgie indesiderate.

La tristezza di dover chiudere le finestre, che mi riporta al chiudermi alle possibilità che invece offre il tenermi aperta al mondo, perchè poterle aprire significa alzarmi al mattino e respirare, contattare il verde, l’azzurro, l’aria, la vita intorno.

Settembre e le giacche, le scarpe chiuse, il cambio degli armadi, le giornate sempre più corte.

Settembre mi proietta verso il mio letargo, quella gestazione che mi pare inutile, mi scaraventa in quella specie di nostalgia anticipata con le ultime giornate di sole, che non possono essere sprecate, ma che invece puntualmente lo sono, perché si fa altro che viversele.

Settembre mi da l’illusione di promesse che non può mantenere. Mi ricorda la caduta delle mie aspettative, l’obbligato cammino verso qualcosa di inevitabile e che non mi piace.

Non serve dirsi che è il corso naturale delle cose, raccontarsi della fine e poi dei nuovi inizi, bisogna attraversare anche quel momento, come la notte buia dell’anima, prima che arrivi di nuovo il giorno. Ma più vado avanti e meno tollero l’avvicendarsi delle stagioni.

Eppure non c’è nulla che le fermi, le stagioni, se non confortarsi con uno scorcio di primavera o di estate in mezzo al grigio, ai brividi di freddo, ai vestiti che scaldano, ai sogni di paradisi lontani.

E ascolto una vecchia canzone, Settembre appunto,…e no, io non sono pronta. Troppo lontana la primavera, e non posseggo l’armatura per aprire la porta e far entrare il nemico.

L’unica cosa che so, è che dovrò aspettare, anche se ogni anno mi domando se saprò farlo..

 

Ahi settembre, mi dirai quanti amori porterai
le vendemmie che faro’, ahi settembre tornero’.
Sono pronto e tocca a me, l’aria fresca soffiera’
l’armatura non l’avro’, ahi settembre partiro’.
Mentre il giorno sparisce primavera verra’
sara’ dolce e nervosa ma non mi scappera’
saliro’ sul battello e non la fuggiro’
saro’ avvolto per sempre e la bacero’
e i suoi lunghi capelli non li rivedro’ piu’
ahi settembre lontano, dalle un bacio per me.

Lascio tutto a te, dille del mio amore
dille che se puo’ io potro’ aspettare
l’accompagnero’, dentro il mio giardino
sempre la terro’, da vicino, sempre, sempre.
Ed un giorno mi disse entra ti aspettero’
ma il nemico da sempre si cattura cosi’
apri bene la porta, fallo entrare da te
lei l’ha fatto settembre, lei l’ha fatto con me
e se nella tua testa un rasoio terra’
tagliera’ i miei pensieri come e quando vorra’
usera’ i suoi capelli, io la pettinero’
e prima che sia settembre il mio sangue daro’.

 

 

settembre 2019

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8 Commenti
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Non so cosa sia, sicuramente perche’ a Settembre si iniziavano le scuole e allora lo vediamo come un nuovo inizio. Anche io lo trovo un mese impegnativo e siamo gia’ al 10 in un battibaleno… forse non dovrai aspettare molto. La vita vola!

5 anni fa

Ah, pensa che per me invece è uno dei emsi più belli. Adoro ricominciare la routine post-vacanza, avere la casa per me e poter lavorare in sielnzio, adoro il fresco che arriva, la prospettiva dell’autunno… vorrei passarti un po’ di questo amore settembrino per rendertelo più facile!

2 anni fa

Forse risulterò impopolare ma a me settembre piace. Per me questo mese segna la ripresa di ciò che amo di più: insegnare. Vuoi mettere poi l’atmosfera serale che si viene a creare con il crepuscolo che solo questo mese ed i seguenti autunnali possono dare?
Maria Domenica Depalo

2 anni fa

ciao

ti dico semplicemente che la sindrome del mese di settembre é molto comune e generalizzata. Tanti hanno il problema del rientro, di settembre come simbolo dell’inizio e non ci si sente pronti, inizio del lavoro, il rientro nella reltà, il ricominciare daccapo con le proprie fatiche, oppure tanti odiano l’autunno per lo stesso motivo. Io conosco il problema del 7 gennaio, quello del rientro dopo le ferie scolastiche di Natale, proprio da stare in crisi.
Quando ero ragazzina, ricordo che a settembre e a ottobre, non studiavo, non avevo concentrazione nei libri. All’università, lo stesso, a settembre studiare é sempre stata una fatica e fare esami ad ottobre, impensabile.
Adesso l’autunno mi piace perché qui in montagna, nel bosco, sulle Alpi puoi proprio assistere ai bellissimi spettacoli della natura con i colori tipici, giallo rosso arancione. I Tedschi della zona bolzanina usano andare nel bosco, tagliare ramoscelli di foglie rosse e gialle e portarseli a casa per adornare il salotto, la casa die Wohnung. E che spettacolo passeggiae sotto i filari dei vigneti in bassa maontagna, filari dorati per le foglie gialle. Ma, conosco tanti che appunto vedono il grigio dei problemi. Sí, é comune.
Non ti auguro un buon inizio di settembre, poiché ormail lo hai già iniziato, con una botta, ma che piano piano, si sciolga…
ciao buona settimana.

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Patrizia Pazzaglia, Patty dopo un po’.

Sono versatile, camaleontica e un po’ nevrotica. 

Una come tante.  Nessuna grande passione, ma so appassionarmi.

Prendo tutto molto sul serio e in tutto quello che faccio, se mi interessa, ci metto impegno e dedizione.

Scarsamente tecnologica, diversamente social.

Mi piace condividere, mi piace ascoltare, esprimermi, se è il caso, e stupirmi.

Mi piace vivere intensamente e andare in profondità delle cose che mi interessano e lasciare andare ciò che non mi serve (anche se con difficoltà).

Mi piace lasciarmi contagiare dalla bellezza e dalle emozioni e..naturalmente viaggiare, fuori e dentro di me, col corpo e con la mente (ma anche con lo spirito).

Perchè la vita è un gran bel viaggio.