Sguardo di mamma (di adolescente)
La guardo. Così diversa da me, o uguale, in un tempo di cui ho vaga memoria.
Così scostante e distante, si prende lo spazio che è suo, nel mondo, si costruisce la sua rete, dove io sono fuori.
La guardo, adolescente, andare per la sua strada, con dei modi che quasi non riconosco. Estranea eppure uscita dal mio corpo, come se avesse solo preso in prestito, quel corpo, per venire al mondo.
Vissuta nella mia casa, accudita, coccolata e ora pronta a fare i suoi passi nel mondo, a far sentire la sua voce, a voler lasciare la sua impronta, nel suo mondo.
La guardo. Carne della mia carne, ma essere diverso, con risorse spesso a me sconosciute. La vedo combattere per la sua autonomia, e cercare la realtà giusta per lei.
La guardo, e non riconosco più i suoi gusti, mutanti senza preavviso, nel giusto tentativo di sperimentare, e di andare a delineare la sua personalità.
Nuovi spazi per lei, nuovi spazi per me. Nuove identità.
Tante pagine bianche, per lei, da riempire. Tante pagine, già scritte, per me, da rileggere, qualcuna ancora forse da scrivere.
La guardo.
Distolgo lo sguardo. Non vuole avere i miei occhi addosso, invadenti, reali o percepiti come tali, ma non so come altro guardare.
E guardo in un punto, davanti a me, indefinito e sconosciuto, dove entrambe ci stiamo dirigendo. Ognuna per la sua strada.
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che bello quello che scrivi
che bello come scrivi
fra poesia e realtà
una mamma tu sei, realistica poetessa, ed esprimi i tuoi pensieri su di una figlia che cresce in autonomia e che quindi non ha bisogno della mamma o ne ha meno bisogno o ha un bisogno diverso …
mi piace
anche se non ho figli é gradevole questo post grazie
Grazie a te, mi commuovi.. un grande abbraccio!
Parafrasando il poeta Gibran… “i nostri figli non sono figli nostri, sono i figli e le figlie della forza stessa della vita.“
Forse perché sono mamma di un tipetto bello tosto, che da subito non ha mancato a mostrare un caratterino deciso e completamente diverso dal mio… forse perché mi sono ritrovata di colpo in un momento solo mamma e expat in una nazione diversa dalla mia, con cultura e lingua differente, ma ho avuto subito ben chiaro che le nostre strade sarebbero state vicine solo per un breve tratto.
L‘adolescenza è un momento delicato e particolare sia per loro che per noi genitori, un momento dirompente in cui possiamo solo trovare nuovi equilibri. Dobbiamo solo aver fiducia nel buon lavoro fatto fin qui per aiutare i nostri piccoli grandi tesori ad affrontare con grandi risorse la loro strada. Un abbraccio!!
Verissimo! grazie di avere ricordato Gibran e la sua bellissima poesia un abbraccio anche a te!
Non vuole avere i miei occhi addosso… ma che fatica non tenerceli! Bellissimo, tutta la mia diciassettenne, grazie!
eh già!
Sono stata un’adolescente infelice in forte contrasto con i miei genitori. Oggi da mamma posso solo sperare che l’altro lato della medaglia sia più facile.
Uhmmm, non direi… :)