Svegliarsi altrove
Se c’è una cosa che mi piace è svegliarmi con altre viste.
Non che non mi piaccia la vista di casa mia, anzi, la adoro, abito nel verde in campagna, tra campi di girasoli d’estate e il canto del cucù di maggio; gli istrici che escono in notturna e gli scoiattoli che si arrampicano sugli alberi; sento il cinguettio degli uccellini, il verso dei fagiani, e vedo le lepri correre nei prati…
Ma altre viste spezzano la routine.
Allargano gli orizzonti.
Risvegliano gli entusiasmi.
Danno straodinari e differenti modi e motivi per iniziare la giornata.
Essere da un’altra parte, per un po’, vedere un panorama diverso dalla finestra e respirare aria nuova, ricarica, rinvigorisce, rianima.
Eccita per tutto quello che non si conosce, a cui si va incontro.
Che si deve vedere, ed è sconosciuto.
Qualcosa che si è scelto e che si aspetta, che spesso è inaspettato.
E anche se già visto, e quindi non nuovo, solamente perchè non consueto, è elettrizzante.
Adrenalina che scorre nelle vene.
Viste che fanno dimenticare, per un attimo, un’ora, un giorno, i problemi, gli insoluti, il solito.
Che spezzano la noia o la fatica.
Viste che fanno staccare dalle abitudini, brutte o belle che siano.
Per la novità, quel diverso, quel non conosciuto quell’inaspettato, inconsueto, imprevisto, di cui anche i più abitudinari routinari hanno necessità, magari senza saperlo, per sfuggire da sè e dagli altri. Che ne abbiamo bisogno tutti.
Fuggire dalle cose che ingabbiano, o da cui ci si fa ingabbiare. Dalla noia, dal piattume, dallo sfinimento, dalla mancanza di vitalità.
Svegliarsi altrove.
Un diverso risveglio, una diversa visione che si prospetta.
Nuovi entusiasmi, di cui talvolta abbiamo proprio bisogno.
Bisogno di sorprese e di essere sorpresi, di sorprenderci.
Di trovare quelle scintille di euforia che aiutano ad andare avanti.
Con la gioia che tutti quanti meritiamo.
aprile 2022
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