Viaggi di testa e viaggi nel mondo

Tra cielo e lago sul GARDA: Rocca di MANERBA e Punta Sasso (e puntatina a Salò e alla panchina gigante di Cisano)

 

 

Un altro punto spettacolare, sul Lago di Garda, che amo sempre più, tra il blu del cielo e del lago, boschi, piane, e scogliere a picco, gabbiani che volteggiano nel cielo, e resti di altri tempi.
Gli occhi che si perdono nella bellezza di un infinito non sconfinato, delimitato da monti all’orizzonte, con le cime innevate, e un sole che scalda la pelle, fredda per l’aria pungente di una mattina di gennaio.
Siamo saliti alla Rocca di Manerba e a Punta Sasso, sulla sponda lombarda del lago di Garda

 

 

La riserva naturale della Rocca di Manerba, del Sasso e del Parco Lacuale.

A Manerba del Garda, a qualche chilometro dal suo centro, imbuchiamo una stradina stretta stretta, via Melograno,– che a fatica passa l’auto, – che ci porta al parcheggio del Museo civico archeologico del Parco.
Da qui l’accesso è solo pedonale, e inizia l’irta salita, per raggiungere, in pochi minuti, un punto sulla cima, dove ci appare il lago che circonda la costa a perdita d’occhio.

Il percorso verso la Rocca continua con un facile sentiero che sale per pochi metri

 

 

Della Rocca medievale, con triple mura, proprio sulla punta di uno strapiombo che scende per 150 metri a picco sul lago, in realtà sono rimasti pochi resti, essendo stata distrutta dal governo dell’epoca, in quanto divenuta roccaforte di banditi e fuorilegge, alla fine del 1500

 

 

Il luogo era abitato ben prima di quei tempi, leggiamo sui cartelli esplicativi, addirittura dalla preistoria: indubbiamente un luogo sicuro dove insediarsi, essendo così in alto!

 

 

Sulla vetta, proprio sopra i resti della rocca, c’è una croce, e da qui la vista è a 360 gradi sul lago: uno scenario meraviglioso!

 

 

Da una parte si vedono le spiagge di Pisenze e di Porto Torchio, con le minuscole isolette dei Conigli e del Garda

 

 

Girando lo sguardo, di fronte, ci sono i monti che delimitano il lago, con le cime innevate e più in basso Punta Sasso, che sembra così lontana.. e’ quella che vedete nella foto dietro di noi

 

 

Invece Punta Sasso si raggiunge in mezz’ora, circa, prendendo un sentiero che dalla croce scende lungo il bosco, e poi prosegue sulla roccia, con panorami stupendi

 

 

Un sentiero, leggiamo dopo sul fondo, per esperti, talvolta  sconnesso, fatto di gradini a volte su sassi scivolosi, e senza protezioni, che occorre fare molta attenzione, ma che riesco a fare anche con l’aiuto del marito.

 

 

Si arriva sul fondo ad un quadrivio nel bosco, dove ci sono 4 sentieri e un cartello esplicativo

 

 

Purtroppo sentieri e percorsi non sono ben indicati, ci sono pochi segnali, che siano i tempi o che rassicurino di aver preso la strada o la direzione giusta, come invece si trovano ad esempio sui sentieri di montagna del Trentino Alto Adige: dobbiamo quindi consultare internet per vedere come arrivare a Punta Sasso, ragionare per prendere i sentieri al quadrivio, e chiedere e dare informazioni a chi incontriamo.

Prendiamo il sentiero che sale verso la punta, e in una decina di minuti ci siamo: di fronte abbiamo il monte della rocca dove eravamo prima

 

 

e noi siamo su un pianoro, dove alte scogliere scendono a picco sul mare

 

 

Ad avvicinarsi al bordo si ha una vista strepitosa, rocce verticali e cespugli con gabbiani che volano dall’alto al basso, che vorrei essere io uno di loro per ammirare questi spettacolo dal mare!

 

 

Di fronte, dall’altra parte del lago, abbiamo i monti con le cime innevate

 

 

Mi meraviglio per le bellezze che ci sono in Italia, cosa che di frequente dimentico: penso, guardandomi attorno, che potrei essere in qualche luogo della Gran Bretagna o in paese del nord Europa

 

 

Invece sono a pochi chilometri da casa, sul lago di Garda, che è sempre sorprendente, con le sue viste mozzafiato.

Scendiamo di nuovo al quadrivio, e non facciamo lo stesso impegnativo sentiero per risalire, ma ci addentriamo verso il bosco, per un percorso facile, quello contrassegnato come viola dalla cartina, che in circa mezz’ora ci riporta al parcheggio

 

 

La punta dello strapiombo della Rocca di Manerba è considerata un riferimento inconfondibile nel profilo del lago, e tutta la zona è protetta per preservare la biodiversità terrestre e lacustre

https://www.tuttogarda.it/manerba/manerba_rocca.htm

Rocca di Manerba del Garda: guida turistica e foto – tuttogarda.it

Informazioni e galleria di Foo della Rocca di Manerba, con tante grandi immagini,images and pictures of Rocca Manerba, foto von Manerba

www.tuttogarda.it

 

Due chicche da non perdere nei dintorni: il lungolago di Salò, e la panchina gigante a Cisano di San Felice del Benaco.

Attorno alla Rocca di Manerba, ci sono posti molto attraenti da vedere, come la spiaggia di Pisenze e Porto Torchio, le due isolette, dei Conigli e del Garda, la cittadina stessa di Manerba.. e, a poco più di 20 chilometri, la mia amata Sirmione e la bella Desenzano

Noi dopo il trekking del mattino ci mettiamo alla ricerca di un posto per il pranzo: è ormai quasi pomeriggio,
Ma tante attività, ma dopo il periodo natalizio, sono chiuse, e alcune località appaiono un po’ desolate, come ad esempio Porto Torchio e San Felice del Benaco.
Quindi, arriviamo a Salò e ci dirigiamo sul suo lungolago.

Il lungolago di Salò, sulla sponda bresciana del lago di Garda, mi appare subito incantevole: le sue case e i palazzi eleganti color pastello, con deliziosi balconcini, sono illuminati dal sole che si sta abbassando, ci sono attraenti bistrot fronte lago, aiuole fiorite, e i monti innevati dietro

 

 

Alla ricerca del locale che ci ispira, ci facciamo una bella passeggiata, percorrendolo tutto
Ci fermiamo in un bistrot con una magnifica vista a fare, diciamo.. un pranzo-merenda ,guardando il passeggio: il lungolago è piuttosto frequentato, e con ragione, con una così bella giornata

 

 

Terminato il pranzo, avanzando poco tempo prima di dover tornare verso casa, scelgo di andare a vedere la panchina gigante che ho letto sia molto vicina: non ne ho mai vista una, delle tante ormai diffusasi in Italia: a Lampedusa non sono riuscita ad andare a vederla, e sono piuttosto curiosa

Ci spostiamo quindi di 5 chilometri, in località Cisano di San Felice del Benaco.

Troviamo un borgo deserto ma delizioso, con circolazione solo pedonale in una strada acciotolata, vicoli stretti, e case prevalentemente di pietra.
Poco prima dell’ingresso in paese, si trova un cartello che indica la panchina gigante nr. 101

 

 

Si scende in un terreno ricoperto di ulivi, e poi lungo un bosco, ma dopo 5 minuti appare la big bench di colore giallo, che guarda il lago

 

 

Per salire sulla panchina è stato messo un tronco, non troppo sicuro, ma la cosa bella è proprio salirci sopra e farsi le foto, per poi guardarsi e vedersi come se ci si fosse ristretti🤣, o se si fosse dei lillipuziani..

 

 

Sensazione che per me, alta solo 1 metro e 50, è tutt’altro che nuova!!

Tutto ciò è divertente 😄 ed è una degna conclusione di una splendida giornata, in cui la bellezza e l’emozione han fatto da padrone.. rafforzando l’idea che il lago di Garda non delude mai!

 

gennaio 2024

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Patrizia Pazzaglia, Patty dopo un po’.

Sono versatile, camaleontica e un po’ nevrotica. 

Una come tante.  Nessuna grande passione, ma so appassionarmi.

Prendo tutto molto sul serio e in tutto quello che faccio, se mi interessa, ci metto impegno e dedizione.

Scarsamente tecnologica, diversamente social.

Mi piace condividere, mi piace ascoltare, esprimermi, se è il caso, e stupirmi.

Mi piace vivere intensamente e andare in profondità delle cose che mi interessano e lasciare andare ciò che non mi serve (anche se con difficoltà).

Mi piace lasciarmi contagiare dalla bellezza e dalle emozioni e..naturalmente viaggiare, fuori e dentro di me, col corpo e con la mente (ma anche con lo spirito).

Perchè la vita è un gran bel viaggio.