SEYCHELLES: un sogno a lungo cullato
E poi ci sono giorni in cui ti svegli proprio dove vorresti, nel posto che hai a lungo sognato.
Spiaggia bianca, mare azzurro, verdi palme e alberi di takamaka, Quelle viste, quel profumo e quel rumore del mare che ti riempiono l’anima di gioia e bellezza.
Quei giorni dove i piedi scalzi sentono sotto la sabbia, gli occhi si riempiono di meraviglia, il profumo dei fiori, di mare e di foresta inebriano, l’umidiccio si sente nella pelle, il vento spettina portando via i pensieri.
Arrivare alle Seychelles mi è costato fatica, la fatica -ma anche il piacere– di organizzare un viaggio.
Mi è costato ansia, l’ansia -ma anche la voglia- di ripartire per un luogo lontano in periodo ancora di Covid.
Mi è costato dubbi, dubbi -ma anche il desiderio- di tirare fuori un sogno da un cassetto..
La spinta a voler vedere la bellezza di un’altra parte di mondo, e a condividerla con la mia famiglia, ha avuto la meglio su tutto.
Le Seychelles non sono solo mare.
Sono principalmente mare sì, azzurro e verde, tranquillo o impetuoso, ma anche foreste selvagge in cui addentrasi.
Sono incontri improvvisi. Una tartaruga gigante per strada, volpi volanti che si spostano nel cielo, amichevoli cani in spiaggia che cercano compagnia, mucche in un cortile, il temporale che sorprende mentre sei in giro, alberi sotto cui trovare riparo.
Gli elementi della natura qui travolgono e stravolgono, nel loro inverno, per quanto visto, e magari anche nella loro estate.
Sono colori saturi e forti, bellezza straripante da ammirare con gli occhi sgranati dallo stupore.
Sono l’odore dei tropici e dell’umidità dell’estate.
Sono il profumo intenso dei fiori che arriva quando gli si passa accanto.
Sono tonificanti camminate, pedalate e fatica.
Sono rocce granitiche, come giganti che fan da guardia alla spiaggia, calde e attraenti
Da toccare, da sdraiarsi, da guardare, con l’ impossibilità di staccare lo sguardo.
Sono paesaggi che spettinano come il vento, e che risuonano ad anime tormentate o inquiete, o alla ricerca di una bellezza unica e ricercata, o di una pace agognata.
Sono l’ombra in spiaggia, col desiderio che il tempo si fermi, i pensieri vaganti, la voglia di associazioni futili, date da quello che arriva ai sensi: visioni, profumi, suoni, il sole, l’aria, l’umido, l’acqua sulla pelle. O il gusto di un semplice panino tonno e formaggio e un caffè. buonissimi. sotto quel cielo, davanti a quel mare.
Sono giornate intere col rumore del mare all’orecchio. O quando non c’è quello, con la voce possente del vento tra gli alberi, o il verso di qualche uccello sconosciuto, dei grilli, o di una miriade di uccellini che abitano un grande albero e decidono di farsi sentire prima di sera. Sono bianchi uccelli eleganti, con le ali e il becco appuntiti.
Sono il canto dei galli che si passano voce quando fa ancora notte, che ti svegliano e che continuano a cantare ad ogni ora. Gioia o semplice vita. O il buffo verso dei gechi. O due tartarughe giganti che si accoppiano rumorosamente.
Sono la vanità delle persone di riprendersi in mille pose plastiche, dinanzi a tanta bellezza, o per conservare ricordi.
Le mie Seychelles sono una guesthouse sulla spiaggia a Praslin, uno chalet nel bosco a La Digue, una casa arroccata con ineguagliabile vista mare, nel sud di Mahè.
Sono un sogno diventato realtà.
Una realtà che ho deciso che mi potevo meritare. Perchè ognuno di noi merita la bellezza. E può avere il coraggio di andare a prendersela.
Prima di passare al racconto e ai dettagli voglio fare l’elenco di alcune delle cose che non dimenticherò delle mie Seychelles
I galli che cantano a tutte le ore
Il gattino Miagolo che arriva nostro chalet
I cani sulla spiaggia che vengono a cercare compagnia. In particolare Jack, a La Digue
Le tartarughe giganti sulla strada
La vista di Anse la Mouche dal nostro balcone e quella da Rosemary’s guesthouse
La spiaggia di Anse Volbert deserta al mattino
Le pedalate a la Digue
La potenza delle onde del mare, che ti sbattono a terra se gli volti le spalle
La bellezza dirompente di Anse Coco, una volta che te la sei conquistata
Il bagno nell’azzurro di Petite Anse a Mahé
Il coco de mer a forma di culo :) (che ho anche sul timbro del passaporto)
Le palme giganti nella foresta della Valle del Mai
Gli angoli paradiaci e la sensazione di pace.
Seychelles: le incantevoli spiagge e l’antica foresta di Praslin
Seychelles: in bicicletta verso le spiagge paradisiache di La Digue
La prima cosa che ho pensato nel leggere il tuo racconto “Guarda, con dei panorami così, è difficile non fare belle foto”.
E’ una meraviglia e credo che tu abbia apprezzato questo luogo (e viaggio) ancora di più dopo questi due anni di covid.
Proprio così Katia, con tutte le ansie e i dubbi, tanta meraviglia poter riprendere un intercontinentale e rivedere le mie amate mete tropicali! E a volte le foto non rendono le meraviglie!
sei brava nel poeticizzare tutto ciò che vedi e nell’esprimere le tue emozioni in quello che vedi …
e´un blogo turistico perché descrivi bene gli elementi da visitare con delle competenze percettibili di capo-gita ma é anche un diario personale profondo perché passi dal turismo – vacanza all’umano. L’umano é il miglior modo di fare turismo. brava
Apprezzo molto quello che dici e mi piace se questo è quello che traspare! grazie molte!
Caspita! Che meraviglia! Ora ho una metà in più da aggiungere alla mia già lunghissima lista. Quel che più mi ha colpita, però, è il senso del viaggio, di questo tuo viaggio tanto sognato. Che voglia di partire…