Lo sapete che a Bologna c’è una finestrella da cui si vede una Bologna insolita, che lascia a bocca aperta?
E’ la Finestrella di via Piella, che mostra una vista tale da far ricordare la bella Venezia.
Case colorate che affacciano su uno dei pochi canali, ancora visibili in città, il canale delle Moline.
Un quadro che ci riporta indietro nel tempo, a quando tutti i canali, derivanti dal fiume Reno e dal fiume Savena, che attraversavano la città per ben 27 km, scorrevano all’aperto, prima di essere coperti dall’asfalto delle strade o nascosti tra le case, tra il novecento e il dopoguerra.
I canali testimoniamo l’importanza delle comunicazioni attraverso le vie fluviali per la Bologna medievale. La loro acqua produceva energia, attraverso le chiuse, facendo funzionare ben 15 mulini, adibiti alla produzione del grano e alle manifatture. Ai margini dei canali, le lavandaie si ritrovavano per il duro lavoro di lavare i panni.
Di fronte alla finestrella, si trova un altro magnifico scorcio che mostra le case che affacciano sull’acqua.
Il canale, poi, scorre nascosto dalla strada, per rendersi visibile solo in alcuni tratti, tra cui quello di via delle Moline, dove una delle chiuse fa sentire ancora il rumore impetuoso e inaspettato dell’acqua, per le vie del centro, e desta curiosità per chi è ignaro, prima di ritornare a celarsi di nuovo tra le case.
La finestrella di via Piella è stata aperta nel 1998, rimane nascosta nella piccola viuzza, a pochi metri da via Indipendenza, e dalla stazione dei treni e dei bus, in una traversa di via Augusto Righi.
Venendo da Piazza Maggiore, si puo’ raggiungere da via Marsala, ammirando anche i bei palazzi storici, rossi o gialli, caratteristici della città.
Non molto distante da via Piella, sulla via Augusto Righi, (vicino al numero 1 e all’altezza del numero 43 di via Indipendenza) è visibile un altro tratto del canale, protetto da una cancellata, aperta solo per particolari occasioni, che, tramite una discesa, conduce ad un altro luogo del passato che sfruttava le acque: il Guazzatoio. Questo spazio, sin dal 1219, era destinato all‘abbeveraggio di cavalli e bovini e al lavaggio del bestiame, prima di essere portato al mercato, nell’attigua Piazza VIII agosto, per esser presentato nella forma migliore per la vendita.
Proprio al Guazzatoio ho assistito, alcuni anni fa, ad uno spettacolo serale teatrale, che evocava il lavoro delle lavandaie del passato, e la location, illuminata a dovere, era veramente suggestiva.
Inutile dire che il fascino della finestrella mi cattura ogni volta che passo nei paraggi: non riesco a non cedere alla tentazione di andare a sbirciare per ammirare l’insolita vista, raffigurante una Bologna irriconoscibile, che assomiglia a Venezia, e che mi lascia con il solito stupore per la bellezza della mia città.
Bologna dalla finestrella di Via Piella
Attenzione: il canale puo’ essere in secca, accade quando c’è la piena nel fiume Reno o quando ci sono in corso lavori di manutenzione. Quindi se lo trovate cosi’, non rimanete delusi ma tornate a passare
foto di patty
febbraio 2021
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Ho avuto l a fortuna di riuscire ad aprire quella finestrella ed è una cosa molto gradevole…SI apre un mondo
Ohhh che bello, una siciliana a Bologna!!!
Anch’io sono rimasta affascinata da questa finestrella che permette di incorniciare un frammento di Bologna magica!
Ciao Patrizia, purtroppo non sono mai stata a Bologna, ma spero di rimediare quanto prima. È da tanto nella lista delle città italiane che voglio vedere, ma per vari motivi non sono mai riuscita a depennarla. Mi salvo il tuo post così lo tengo come riferimento! ;) A presto.
Valentina
Grazie, anche con poco tempo riesci a visitarla!
Anch’io mi fermo ogni volta! È davvero un angolo adorabile.
Che meraviglia, dal tuo racconto mi è venuto subito in mente il vicolo delle Lavandaie della mia Milano! Tracce del passato di città medievali che resistono al cambiamento e alla velocità della modernità. Andrebbero tutte tenute da conto e valorizzate.
Bellissimo il vicolo delle Lavandaie, mio marito abitava li’ vicino, ha un fascino particolare, ti porta indietro nel tempo!
Davvero insolito questo squarcio di Bologna! Comunque mi hai fatto voglia di tornare a visitare la città: è tantissimi anni che manco, e pensare che sono nipote di una bolognese doc!
Dai Rossella devi tornare, è cambiata molto in questi anni, anche tanto più vivace!