Vecchietudine
Io la chiamo “vecchietudine”.
Un sentimento misto tra il sentire gli anni che passano e l’abitudine.
Imputo a lei la colpa del mio voler tornare in posti dove sono stata, e sono stata bene, o addirittura, ci ho lasciato il cuore.
Forse è un bisogno di sicurezza, camminare su sentieri già percorsi?
Forse mi rilassa sapere dove andrò, cosa farò, senza incognite, apprezzando la serenità dell’abitudine?
Sarà l’uno e l’altro, ma quando lascio un pezzetto di cuore da qualche parte, ho il desiderio di tornare.
E’ cosi bello tornare, e se c’è il cuore, è come tornare in una casa che hai abitato e dove sei stato felice.
Spesso la mia “vecchietudine” si contrappone alla voglia di scoprire e vedere qualcosa di nuovo, una boccata di aria fresca.. Ma la voglia di tornare in quei luoghi non mi passa e continuo a cercare e guardare, come se mi mancasse qualcosa.. Quel pezzetto di cuore?
Che sia nostalgia?
Forse è un’errore imputarla agli anni che avanzano, anche mia figlia è cosi’.
Forse invece sono io come i bambini, che amano ripetere le cose belle, perchè è rassicurante.
Forse è la mia patologia del ” non è mai abbastanza”, che mi porta a desiderare questo, mai sazia delle cose belle viste e vissute.
E’ che se potessi, farei l’uno e l’altro. Un viaggio in un posto amato e conosciuto e un viaggio in un paese nuovo.
Ma non posso, e allora mi abbandono a quel che trovo. A quel che mi trova.
Sperando, un giorno, di andare a recuperare, tutti quei pezzetti di cuore.
(foto Patrizia Pazzaglia)
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