Visitando Petra: il mio itinerario
Da quanto tempo sognavo di vedere Petra, città antica nel deserto giordano e proclamata patrimonio Unesco! E finalmente il momento è arrivato, nel mese di aprile del 2023
Petra: breve storia
Petra, da “pietra”, perchè la città è stata scavata nella pietra da un popolo nomade del deserto proveniente dall’Arabia, i Nabatei. Che non solo erano commercianti e mercanti, ma si sono dimostrati anche architetti, scultori, esperti di ingegneria idraulica, in grado appunto di scolpire nella roccia arenaria, nel I secolo a.c. un’intera città, monumenti e tombe, e di costruire un sistema idraulico composto da tunnel, canali, dighe, che portasse l’acqua nella città, e cisterne per farne scorta.
In pratica hanno trasformato una zona del deserto in un oasi dove, nel suo massimo splendore, vivevano fino a 30000 persone. Petra diventò un importante punto di passaggio per i traffici commerciali: le carovane con merci provenienti dal medio oriente, si fermavano per rifornimento e riposo a Little Petra per poi proseguire verso la città. Fu poi conquistata e annessa all’impero Romano; il suo declino iniziò con un devastante terremoto e il cambio delle rotte delle merci: rimase terra dei beduini, nascosta tra i monti e le rocce, e protetta da una gola lunga 1,2 chilometri, per centinaia di anni
Solo nel 1812, un avventuriero svizzero, J. Burckhardt, travestito da arabo, riuscì a convincere un beduino a condurlo a Petra, e fu allora che venne riscoperta la città nascosta.
Petra è conosciuta anche come la città rosa, per il colore delle sue rocce: in verità le rocce arenarie hanno una varietà di colori tale da sembrare che siano state dipinte!!
Visitando Petra
Il sito archeologico di Petra
Dopo avere effettuato l’accesso dal Visitor Center, inizia un sentiero
si cominciano a vedere le prime tombe costruite nella roccia,
la Casa dello Spirito e la tomba dell’Obelisco, e ancora non si è entrati nella gola.
Occorre camminare per circa 20 minuti, per arrivare all’ingresso del Siq,
un canyon dai colori meravigliosi, alto 100 metri e lungo 1,2 chilometri
Il Siq è stato scavato nel tempo dall’acqua, e in alcuni punti si allarga e in altri si restringe
Fino ad arrivare al punto in cui, da una stretta fessura, dopo circa 40 minuti di cammino, si intravede quello che è chiamato il Tesoro, Al Khazneh
La vista del Tesoro è qualcosa di stupefacente: io sarei rimasta ore a rimirarlo (e in effetti così è stato :) ).
Dal Tesoro la città si apre e si estende per oltre circa 4 chilometri, fino al Monastero, che si trova nel punto più alto, e si raggiunge percorrendo 800 faticosi gradini
Ma noi, il primo giorno, non siamo partiti da qui.
Tips: i biglietti per Petra vanno ritirati col Jordan Pass e passaporto non all’ingresso del sito, ma al ticket office, appena oltre l’entrata.
La back way
Dopo aver dormito la prima notte a Petra, abbiamo iniziato la nostra visita alle 6.45: il sito apre alle 6, ma nel nostro hotel la colazione veniva servita dalle 6.30.
Per non dover fare gli 800 gradini in salita verso il Monastero, abbiamo deciso di non fare il percorso dal main trail ma di entrare dalla back way: abbiamo preso lo shuttle gratuito dal visitor center (che parte dalle 7.30), e che porta a Little Petra; da lì una camionetta, per 6 jod a testa (questa parte si puo’ fare anche a piedi ma si allunga parecchio), con un percorso di 20 minuti, davvero molto bello, ci ha lasciato all’inizio del trekking – MERAVIGLIOSO – di circa 1 ora, per il Monastero
Siamo saliti, e abbiamo visto panorami bellissimi sul Wadi Araba
Durante il cammino mi sono ritrovata più volte a ringraziare Dio per tanta bellezza
Questo percorso non è tanto più corto ma consente
-di non dover fare avanti e indietro per la stessa strada, verso il Monastero e ritorno al posto di partenza
-di fare una salita meno faticosa, più in ombra, quando ancora non si è troppo stanchi e il sole non è ancora a picco
Il Monastero
Dopo circa 1 ora, siamo arrivati al Monastero, e io ero felicissima!
Il Monastero (Al Deir) è il monumento più grande di Petra, ancora di più del famoso Tesoro
Costruito nel III sec. a.c., è stato anch’esso una tomba nabatea, e in seguito è stato adibito a chiesa, Lo abbiamo rimirato in lungo e in largo e ovviamente abbiamo fatto delle foto, senza però salire ai view ponts, davvero in alto, per tenere le energie per il resto della giornata
Ci siamo fermati al bar dentro la grotta situata proprio davanti al monumento, rilassandoci dopo aver percorso questo tratto, e gustandoci un tè alla menta, prima di riprendere la strada in discesa, in compagnia di uno dei tanti simpatici gattini che incontreremo anche dopo in città. Abbiamo voluto prendercela con calma, perchè sapevamo che la giornata sarebbe stata lunga e faticosa
La discesa dal Monastero verso la città e il Tesoro
Con calma abbiamo iniziato la discesa, durante la quale abbiamo incontrato persone che salivano con grande affanno,tutti rossi in viso e la lingua fuori (il caldo si fa già sentire): i gradini sono tanti, ma soprattutto il terreno è sconnesso e sotto il sole
Altri salivano con i muli, cosa a mio avviso molto pericolosa, poichè, se si dovesse sfortunatamente cadere mentre l’animale si inerpica nei sentieri rocciosi in salita, non oso immaginare cosa potrebbe succedere
Ringrazio di aver fatto la scelta di percorrere la back way, anche perché salendo stremati o impauriti, non si riuscirebbe a godere dello spettacolo che la natura offre, tra le formazioni rocciose, i colori, le opere umane e i paesaggi
(per chi entra invece dal Siq il mio consiglio è di andare direttamente all’inizio del sentiero del Monastero attraversando tutta la città, per non arrivare nelle ore più calde a fare la salita, cosa però che credo sia molto difficile perchè è impossibile non fermarsi ad ammirare e fotografare il Siq e il Tesoro che al mattino è illuminato)
La discesa dura circa 40 minuti/1 ora, con panorami dall’alto davvero straordinari e la sensazione di essere sul tetto del mondo. Lungo la via, una piccola deviazione porta al Triclinio dei Leoni, che ha una inconsueta fessura a forma di serratura scolpita nella roccia
Su molte pareti si possono vedere delle tombe.
Arrivati sul fondo del sentiero, si trovano 2 ristoranti, il Basin, a self service, e il ristorante Nabateo, e un chiosco take away, con ampi spazi all’ombra per mangiare. Noi ci siamo fermati al chiosco, a fianco al ristorante Nabateo
Abbiamo ripreso il cammino e visitato la città seguendo il percorso principale a ritroso, e abbiamo visto in sequenza:
*il palazzo della ragazza, o Castello della figlia del Faraone, Qsar Al Bint, luogo di culto delle divinità nabatee, uno dei pochi non scavato nella roccia
*il grande tempio, un complesso enorme con grandi colonne e scalinate
*la strada delle colonne, la via più importante della città antica e del periodo romano, di cui restano poche delle originarie colonne, e dove si trova anche il ninfeo, i resti di una fontana, sotto un grande grande albero di pistacchio di 450 anni
*le tombe reali, raggiunte da una strada in salita piuttosto faticosa sotto il sole, che sembrano palazzi, con le facciate di roccia dalle innumerevoli striature, meravigliose, ed enormi camere funerarie, che in caso di necessità danno anche un po’ di tregua dal caldo
*il teatro nabateo, l’unico al mondo scavato nella roccia
*la strada delle facciate, con tombe scavate nelle pareti della roccia
*il Tesoro, (Al Khazna), il monumento più conosciuto di Petra
Alto 40 metri, con colonne e capitelli corinzi, il Tesoro è così chiamato in seguito ad una leggenda legata ad un faraone egiziano che pare nella fuga avesse nascosto qui il suo tesoro. In realtà il Tesoro era un mausoleo, con le tombe dei famigliari del re che diede il massimo splendore alla città. E’ stato costruito dall’alto in basso, lavorando la roccia con martello e scalpello, dai nabatei, nel I secolo a.c.
*l’Altura del Sacrificio, un trekking fenomenale e per me imperdibile di circa 1 ora
Il sentiero porta in un punto dove venivano fatti sacrifici e cerimonie religiose: sono riconoscibili sulla pietra i canali di scolo che servivano per far defluire il sangue degli animali sacrificati
Siamo saliti al tramonto, quando il sole faceva meno caldo, ed è stato uno stupendo coronamento della visita, perché da lì si può ammirare dall’alto tutta la città, e il percorso fatto, con panorami da urlo
Prendento un sentiero laterale si arriva ad un view point spettacolare, dove c’è una tenda beduina con tanto di souvenir e bevande. Durante il percorso abbiamo incontrato solo 3 o 4 persone
Scendendo abbiamo potuto ammirare i riflessi del sole che tingevano la città del colore dell’oro
*Petra by night (che si tiene il lunedì mercoledì e giovedì, dalle 20.30 alle 22.30)
Essendo una delle serate dello spettacolo, non siamo usciti alla chiusura del sito, ma abbiamo atteso al bar di fronte al Tesoro (che ha solo bevande e snack, per cui nel caso meglio procurarsi qualcosa da mangiare), assistendo anche a tutta la preparazione dello spazio, e mantenendo i posti migliori per la visione, per non dover rifare l’ora di strada in andata e ritorno e trovarsi in mezzo alla calca rientrando. Assieme a noi, attendevamo dei simpatici gattini e pochissimi altri turisti!
Lo spettacolo di musica di per sè non merita, e questo lo avevo letto un pò ovunque, ma merita assolutamente l’atmosfera del sito di notte, e vedere il Tesoro illuminato da centinaia di fiaccole che vengono accese, e da luci colorate
Un addetto passa a vendere i biglietti ai turisti rimasti dentro, non sono compresi nel Jordan Pass e costano 17 jod
Praticamente quel giorno siamo rimasti dentro al sito 14 ore (+ 2 per raggiungerlo), ci siamo fermati più volte per un tè alla menta o una limonata con menta (bevanda buonissima) nei frequenti punti di ristoro, prendendocela comoda e guardando anche le bancarelle di artigianato dei beduini
L’ingresso dal Siq
Il giorno successivo alle 6.45 siamo entrati di nuovo nel sito, questa volta dall’ingresso principale, per percorrere il Siq (20 minuti), godere di questa meravigliosa gola e arrivare al Tesoro (40 minuti), per vederlo spuntare alla fine del Siq e illuminato dal sole, prima che torni in ombra, dopo poco
L’orario era perfetto, in alcuni momenti eravamo da soli lungo il Siq, e anche davanti al Tesoro c’erano poche persone, i beduini e i cammelli
Siamo saliti sul panorama più vicino, a destra del Tesoro, proposto da una guida beduina, un ragazzo che assieme ad altre 25 famiglie abita nelle grotte di Petra
Ci siamo arrampicati sulle rocce per 5 minuti, col suo aiuto, trattando il prezzo a 6 jod a testa
La vista del Tesoro dall’alto è bellissima, ci si può rilassare un attimo, dopo l’arrampicata e gustare un delizioso tè alla menta, preparato dal beduino custode del luogo
ci siamo anche concessi un momento di relax
I beduini sono ben organizzati per proporre il punto panoramico su cui salire, mostrano le foto, danno il tempo di percorrenza e il prezzo, che è ovviamente da trattare
Tips: Per le informazioni su Petra ho trovato ottime dritte sul blog di un’italiana che ha sposato un beduino e vive nella città, si chiama Cristina Cori, fa anche la guida e ha un gruppo Facebook che si chiama Amici della Giordania.
Little Petra
A pochi chilometri da Petra si trova Little Petra,
Noi ci siamo fermati il pomeriggio prima di arrivare a Wadi Musa, il paese dove si trova Petra: le formazioni rocciose, dolci, dorate e color champagne introducono già a quello che sono i paesaggi dell’area. Visitare piccola Petra è stato un anticipo della meraviglia che avremmo visto il giorno successivo
Lungo la strada panoramica per arrivare, il nostro driver, Mohammed Hussein, una splendida persona, ha fermato la sua auto, e sul cofano ha improvvisato un eccellente pranzo per noi, con il miglior pane giordano di tutto il viaggio, che ho scoperto poi chiamarsi manaqish: una focaccia simile alla pinsa romana, calda, acquistata in una bakery sulla via, da intingere prima nell’olio di oliva e poi in un miscuglio di spezie, grosse olive, un ottimo formaggio e delle piccole melanzare ripiene preparate dalla moglie, buonissime. Abbiamo poi visto in seguito che ogni ristorante come antipasto porta del pane arabo, una specie di piadina, e questo misto di spezie, che possono essere timo, origano, sesamo, sale, che si chiama Za’hatar, da mangiare nel modo che ci ha mostrato Mohammed.
Un momento di condivisione davvero bello, con un panorama pazzesco, che non dimenticheremo, e di cui siamo molto grati
Piccola Petra era un luogo di rifornimento e ristoro per le carovane dirette a Petra
L’ingresso avviene attraverso una breve gola, o un Siq in piccolo, dopo la quale si trova un monumento scolpito nella roccia, una tomba, che è un piccolo Tesoro, simile a quello di Petra.
Proseguendo, si possono ammirare altre grotte scavate nella roccia e formazioni bellissime. Già a questa vista io ero impazzita di entusiasmo!
Il sito termina con un piccolo mercatino ed una scala
Al ritorno dal nostro percorso ci siamo fermati in uno dei posti che più mi sono piaciuti della vacanza: all’interno di una grande grotta, adornata di tappeti, dove un bellissimo beduino ci ha preparato uno squisito tè e un caffè preparato in maniera tradizionale, e dove un gattino si è sdraiato con noi, offrendoci la sua compagnia: un momento davvero magico!
All’uscita dal sito, Mohammed ci ha mostrato, entrando da una porta in una parete di roccia, un ipogeo, profondissimo, scavato dai Nabatei con martello e scalpello, adibito a cisterna per raccogliere l’acqua
La visita a Little Petra è stato il nostro primo contatto con la civilta nabatea, la prima grande emozione, che ci ha caricato di entusiasmo e di curiosità per quello che avremo visto il giorno successivo, e vale assolutamente la pena fermarsi e dedicarle un po’ di tempo, assaporando lentamente l’energia del posto
Petra è un sito straordinario, ci si sente davvero catapultati in un’altra epoca e in un altro mondo; mi hanno impressionato oltre la storia e i monumenti, i colori delle rocce: la natura qui si è meravigliosamente sbizzarrita!
Cerco di descrivere qui colori ed emozioni
Alloggio a Petra:
2 notti, hotel La Maison prenotato da Agoda (che aveva il prezzo più basso) € 138 doppia per 2 notti con colazione.
Bell’hotel esternamente, bella reception, sala colazione; camere con qualcosa da sistemare (tipo il bagno), ma comodo essendo vicino al visitor center che è l’ingresso di Petra
Cena: My mom’s receipe, ristorante bellissimo e in stile, terrazzo all’ultimo piano, cibo ottimo
Alle 10 del secondo giorno per noi era giunta l’ora di lasciare Petra ed raggiungere la tappa successiva: il desero del Wadi Rum!
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aprile 2023
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