Voracità
Vogliamo fare cose, vogliamo viaggiare, vogliamo comprare, vogliamo vedere persone, avere followers.
Vogliamo leggere, commentare, condividere, vogliamo avere stimoli continui, vogliamo avere tempo libero. Per occuparlo.
Siamo smaniosi.
Vorremmo sempre qualcosa di più e troviamo sempre qualcosa che manca. Più soldi, più cose, più persone attorno, più amore. Una casa più bella, un viaggio più lungo, un lavoro più figo, un’immagine invidiabile.
Siamo vogliosi di accumulare oggetti, momenti, ricordi, più che possiamo. Di guardare, di sentire, di gustare, di appagare tutti i sensi. Per cercare di dare un senso.
Siamo voraci.
Come se tutto dovesse sfuggire e fosse da rincorrere.
Come se niente fosse mai abbastanza.
Attenti a guardare gli altri che hanno di più, che fanno di più. Che hanno una vita migliore. Ci pare.
Avidi, ingordi, bramosi di esperienze, di sensazioni, di emozioni.
Come se avessimo una voragine da colmare. Come se fossimo un pozzo senza fondo, se avessimo un buco da riempire, che non dà mai la sensazione di essere pieno.
Incapaci di trattenere, modalità usa e getta; passaggio da una cosa all’altra senza soluzione di continuità, troppo veloce, senza raggiungere mai la sensazione di sazietà.
Un appagamento effimero e l’abbastanza che dura sempre troppo poco.
Avanti un altro, avanti altro, avanti ancora.
Senza dare spazio e tempo all’assimilazione, alla sedimentazione. Digestione veloce, nutrimento scarso.
Senza dare spazio a una tregua, al tempo del vuoto, che permette di sentire e scegliere coscientemente.
Senza dare spazio a quella capacità di accontentarsi, percepita con disprezzo, che invece ha il significato di “appagare con misura, segnando un confine“.
Con la paura che fermarci significhi smettere di vivere, di sentire, perdere qualcosa o qualcuno.
Mentre forse, è soltanto noi, la nostra anima, che, per star dietro a tale voracità, stiamo, senza accorgercene, inesorabilmente perdendo.
Siamo voraci.
Il problema è di che cosa siamo voraci.
Se è di qualcosa che ci fa stare fuori di noi, un modo per essere in fuga costante.
Se è di qualcosa che ci getta in un vortice di dipendenza, bisogni indotti, coazione, incapacità di discriminare. Che ci vede ingozzarci, in preda a una fame bulimica incessante. O a una distrazione deleteria.
O se è qualcosa che ci dirige verso quello che desideriamo, e ci acquieta, con un appagamento saziante.
Perche voracità può anche significare curiosità, passione, vitalità.
Dovremmo essere voraci di ciò che ci nutre, che ci illumina, che rimane. Che porta a fare quelle cose che ci vengono da dentro, che sono motore, che ci motivano. Che ci arricchiscono di presenza e attenzione per ciò che stiamo vivendo.
Col nostro unico sguardo, o altro senso, grato, a quella voracità, che ci ha portato fino a lì.
Di ogni verità, anche il contrario è vero.
Siddharta
gennaio 2022
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