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Integrità

 

 

Integrità vuol dire restare interi.

Restare interi e non scindersi.

Perché essere scissi significa che alcune parti vanno in direzioni opposte, facendo nascere un conflitto, dentro o fuori di sè. Significa quindi essere spaccati e non piu’ interi. E dover rincorrersi da una parte all’altra.

Quando si pensa e si sente in un modo ma si agisce in un altro, difficilmente si riesce a sentirsi in pace. Da noi e dagli altri, viene percepita una forzatura. Se non evidente, anche solo a livello inconscio o sottile.

A volte il comportamento non è cosciente, si avverte che non si sta bene e non si comprende che la ragione puo’ essere l’aver voluto adeguarsi troppo a qualcosa che non è consono al proprio sistema di valori.

Oppure puo’ essere una scelta, un compromesso, un adattamento. Ma ha un costo. E’ importante saperlo e capire se si vuole o si è in grado di sostenerlo.

Chi invece decide di farlo come strategia, magari per comodità o opportunismo, non deve stupirsi se ottiene poi reazioni o feedback inaspettati: qualcuno, con bisogni complementari, o non troppo attento, ci può cascare, ma non tutti.

Scissione non è verità. Manca un pezzo. Manca una parte, quella che va altrove, nella diversa direzione.

Non essere scissi significa allineamento di pensieri, emozioni ed azioni. Il corpo esprime e sente quello che le parole dicono. C’è coerenza e si percepisce trasparenza.

Quando manca questo allineamento, si può avvertire un senso di disagio, di mancanza, o anche di paura. Senso di non potersi fidare. Anche chi vive tale spaccatura puo’ avere questa sensazione, perchè proietta fuori, negli altri, quello che sente e agisce: non sono coerente e quindi non mi fido di te.

La difficoltà di essere onesti con se stessi o con gli altri e l’ipocrisia sono i sintomi di questa frattura interna. Lo sono anche la seduzione e la manipolazione. Lo è l’incapacità di vedersi addosso tutto questo. Tutti indici di fragilità e disagi interiori. Che ognuno protegge come può.

 

Integrità significa invece restare fedeli a se stessi.

Ma quanto costa restare interi?

A volte costa impopolarità, antipatia, perché non ci si sottomette a nessun padrone, perché si è difficilmente manipolabili.  Ma è sicuramente più salutare.

Spesso si appare poco accomodanti o disponibili. Ma in fondo, proprio per questo, si è più affidabili e degni di rispetto. Si è quello che una volta si definiva essere tutto d’ un pezzo.

Restare interi puo’ costare una dura presa di posizione o un doloroso ritiro: per non separarsi da sè, ci si deve separare dagli altri. Non farlo significherebbe negare una parte di sè, ed è importante valutare se ne valga la pena. Finchè si riesce a raggiungere un accettabile compromesso con se stessi, e vivere serenamente, si puo’ tollerare bene.

Quando invece il peso dell’adattamento comporta che troppo spesso i conti non tornino dentro di sé, che aumenti il conflitto interno per non volerlo vivere fuori, che si percepisca la perdita di credibilità dovuta al mancato allineamento dei vari livelli di corpo, parole, emozioni, o comporta addirittura la somatizzazione sotto forma di sintomi fisici, allora sì, farsi qualche domanda diventa proprio opportuno. Per il proprio bene.

 

consigli di lettura: Malattia e Destino di Thorwald Dethlefsen, Rüdiger Dahlke; Malattia linguaggio dell’anima di Rüdiger Dahlke; Malattia linguaggio dell’anima nel bambino di Rüdiger Dahlke, Vera Kaesemann

 

giugno 2019

 

foto by Patty

 

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6 Commenti
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4 anni fa

Quanta verità in essere integri costa impopolarità ed antipatia. Ma sai che ti dico? Dall’alto dei miei 43 anni suonati non me ne frega più nulla di risultarlo e sono felice di seguire i miei principi!

4 anni fa

Tanta verità in queste tue parole. A volte ci si trova lacerati tra integrità, l’essere noi stessi, e la società o una situazione.
E’ un conflitto tosto,prendere posizione non è mai semplice…
Grazie per gli spunti di riflessione.

4 anni fa

Ciao Patrizia,
non sai quanto mi ritrovo in questo post. Mi sono riletta in lungo e in largo nelle tue parole.
Mi sono sentita scissa in due per tantissimo tempo, poi pian piano sono riuscita a rimettere insieme i pezzi e a trovare un unione in me, grazie allo yoga prima e poi anche grazie a tanti altri fattori che, messi insieme, stanno prendendo una forma coesa, coerente.
La coerenza ha un prezzo, hai ragione, ma l’onestà intellettuale (verso se stessi, prima di tutto) ha un valore troppo grande per chi, ad un certo punto, riesce a trovare il proprio sé.
Grazie per questo post, davvero.

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Patrizia Pazzaglia, Patty dopo un po’.

Sono versatile, camaleontica e un po’ nevrotica. 

Una come tante.  Nessuna grande passione, ma so appassionarmi.

Prendo tutto molto sul serio e in tutto quello che faccio, se mi interessa, ci metto impegno e dedizione.

Scarsamente tecnologica, diversamente social.

Mi piace condividere, mi piace ascoltare, esprimermi, se è il caso, e stupirmi.

Mi piace vivere intensamente e andare in profondità delle cose che mi interessano e lasciare andare ciò che non mi serve (anche se con difficoltà).

Mi piace lasciarmi contagiare dalla bellezza e dalle emozioni e..naturalmente viaggiare, fuori e dentro di me, col corpo e con la mente (ma anche con lo spirito).

Perchè la vita è un gran bel viaggio.