Le inimmaginabili possibilità che offre la vita
Quante volte ho sentito dire
“C’è n’è sempre una”
(inteso di disgrazia, di cose infauste)
“Non si può mai stare tranquilli”
Come un mantra che diventa leitmotiv della nostra esistenza..
Di conseguenza io ho vissuto con questo timore: che accadesse qualcosa di brutto, che i miei piani venissero sconvolti, che la realizzazione di un mio desiderio venisse compromesso da qualche catastrofe o impedìmento..
Fino al limite della paura che prende il sopravvento, e rende l’attesa piena di ansia. O, addirittura, che porta alla paralisi, alla rinuncia, anche del perseguimento di sogni e obiettivi.
Come vivere con una falce alle spalle, in attesa che venga sferrato il colpo.
Quasi un atto scaramantico obbligato, il pensare al peggio. Per scongiurarlo. O il non voler immaginare la realizzazione di un progetto, per essere preparati, per non restare troppo delusi, nel caso il peggio si venisse davvero a manifestare. -che la delusione, quella no, non sarebbe scongiurata, ci sarebbe comunque, anche avendo pensato al peggio.-
Quasi come pagare un pegno, per poter poi godersi qualcosa di bello. Un paradosso: anticipare il peggio per sentire di potersi permettere il meglio, e per riuscirselo a godere.
Per poi scoprire, magari, che il colpo non arriva, e di aver vissuto momenti ansiogeni per nulla. Che hanno solo rovinato il presente, l’attesa: che hanno fatto rinunciare a vivere. Per un mantra inculcato: “ce n’è sempre una!”
Eppure no, udite udite: non voglio vivere così!
“Ce n’è sempre una”: ma anche di cose belle, quelle che danno carica, nutrimento, energia. Quelle che fanno avere fiducia, ed entrare in contatto con l’energia vitale, e la propria anima autentica. E se ce n’è qualcuna brutta, ce ne sono anche tante belle!
“Non si può mai stare tranquilli”: si mette in moto l’energia, si colgono degli stimoli, talvolta è anche eccitante o necessario, spezzare la routine. E poi, si può stare tranquilli, anche nonostante guai e dolori, guardando a quel che di buono c’è.
Non siamo nati per il dolore, o meglio, non per perseguirlo.
Non ci sarebbero altrimenti la luce, il sole, il mare, la natura
E io non voglio aver timore di dire che sto bene. Di vivere il momento, qui ed ora, con gioia e spensieratezza, quando posso farlo.
Non voglio avere il timore di fare autoavverare la profezia funesta. Di godere dell’entusiasmo per i progetti.
Voglio permettermi, concedermi, di credere che ci siano in serbo altre possibilità per me. Guardare avanti con fiducia.
Voglio pensare alle infinite, inimmaginabili, opportunità che la vita può offrirmi. Anche a fronte di qualsiasi cosa, prevedibile o non prevedibile, che possa accadere.
Possano le tue scelte
riflettere le tue speranze,
non le tue paure
N. Mandela
Aprile 2024
(in foto: Petra e Peloponneso)
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