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Giordania: da Amman a Jerash

 

 

Amman

Siamo arrivati ad Amman in serata.

Avevamo acquistato on line il Jordan pass e abbiamo passato i banchi per il rilascio del visto.

Ad attenderci all’aeroporto abbiamo trovato Ibrahim Ali, con cui ho preso accordi per organizzare il viaggio, e Mohammed che sarebbe stato il nostro driver fino a Petra.

Ci siamo fermati ad acquistare le Sim giordane ai banchi prima dell’uscita, e poi siamo stati accompagnati al nostro hotel, ad Amman downtown: ci siamo resi subito conto del traffico della città!

Ad Amman ho percepito subito un senso di famigliarità: ci sono i portici, come a Bologna, la nostra città!!

A parte questo, si respira un’aria molto mediorientale.

 

 

Siamo arrivati al Khan Khediwe hotel, e abbiamo salutato i nostri nuovi amici, dandoci l’appuntamento per l’indomani alle 8: il  programma prevedeva la visita delle rovine di Jerash e poi la partenza per Petra.

L’hotel è molto carino, ha uno stile un po’ anni 30, e la stanza era davvero gradevole e caratteristica: ci siamo sentiti subito in Giordania!

 

 

L’avevo trovato per caso guardando sulle mappe di Google, e contattato via email, ottenendo un ottimo prezzo: era bastata la conferma, senza alcuna richiesta della carta di credito

 

 

Dall’hotel la vista era di una città che si sviluppa in modo in po’ disordinato, e in pendenza, con edifici a volte un po’… sgarrupati!

Ci siamo fermati pochi minuti in hotel, e siamo usciti per andare a cambiare i soldi e per la cena. E’ bastato fare pochi metri ed eravamo in centro, nella zona chiamata Al Balad, con strade molto vivaci, e in mezzo ai suq, tra luminarie, negozi e bancarelle, tantissima gente in giro:  gran confusione e trambusto da rimanere disorientati ma in preda alla sorpresa! Da considerare che era periodo di Ramadan, ma  fuori dagli orari del ritiro.

 

 

Abbiamo percepito subito l’atmosfera della città!

Trovato un ufficio per il cambio, abbiamo cercato un locale per cena, che avevo precedentemente individuato, e che era proprio lì vicino, di cui avevo sentito parlare bene: l’Hashem Restaurant

 

 

Non è un ristorante elegante, ma uno dei più antichi di Amman, famoso per i suoi felafel, e frequentato soprattutto dai giordani. Il locale è molto informale, ci sono tavolini sotto un portico e ne abbiamo trovato subito uno libero. Un cameriere è arrivato a mettere una tovaglia di plasticaccia trasparente e a darci la lista dei cibi su un foglio che dovevamo crociare, come alla festa dell’Unità🤣

 

 

Non abbiamo capito molto dal menù, abbiamo ordinato i famosi felafel, polpette di ceci e vegetali, l’hummus con carne, la fatteh, che è simile all’humms fatta con la farina di ceci, e il moutabel, che avevo letto essere crema di melanzane e yogurt: io non avevo mai assaggiato nulla di tutto ciò. Non riuscivamo a capire le quantità e così abbiamo aggiunto anche delle patatine, nel caso non ci piacesse nulla. Il cameriere ha ritirato il foglio dell’ordine e ci ha allungato letteralmente delle specie di piadine e della verdura tipo giardiniera In brevissimo tempo abbiamo avuto anche il resto del cibo.. tanto e buonissimo!

Ci siamo strafogati, e non siamo riusciti neanche a finire tutto.

Abbiamo girato poi per un dedalo di strade, ovunque colori, bancarelle, piccoli negozi con esposti abiti tradizionali, souvenir, vetrine con lampade, dolciumi, frutta secca, spezie, oro e preziosi, kefieh, i tradizionali foulard copricapo, che in Giordania sono bianchi e rossi, davvero di tutti..

Abbiamo salito ripide strade e siamo riscesi percorrendo vicoletti, dove vendevano merce per categorie, negozi di macchine per cucire, asse da stiro, filati, abiti da sposa, lingerie, ecc.

Abbiamo percorso le strade del centro, Rainbow street, dove, sarà stato per il Ramadan, o il tratto fatto, ma abbiamo trovato tutto chiuso; le vivaci la Al-Hashemi street, la Shaaban 9 street, Al Malek Faisal, Basman street; abbiamo visto la bella e particolare moschea Al Husseiny

 

 

 

 

Ci siamo poi diretti verso il teatro, che era molto vicino al nostro hotel.

Il teatro romano, enorme, che ospitava fino a 6000 persone, sorge su una grande piazza,  dove molti ragazzi e bambini stavano giocando a pallone, nonostante fosse ormai buio, e tante persone stavano passeggiando

 

 

In passato era il Foro, e sono rimasti i bellissimi resti di colonne romane

 

 

Ovviamente il teatro era chiuso ma si può vedere completamente nella sua interezza.

 

 

Poche ore quindi, la sera, proprio un piccolo assaggio della capitale giordana: per mancanza di tempo abbiamo dovuto sacrificare la visita del resto della città, mi è dispiaciuto soprattutto non visitare la Cittadella ma spero di far capitare un’altra occasione!! L’essenza della città comunque l’abbiamo sentita tutta!

L’indomani la colazione ci è stata consegnata in camera poiché era il periodo del Ramadan: non era niente di speciale, ma non importa, eravamo troppo impazienti di andare a vedere le bellezze che già immaginavamo.

E ora, stava per cominciare davvero il nostro tour in Giordania!

 

 

Jerash

 

Jerash si trova a circa un’ora a nord di Amman. Appena fuori dalla capitale il paesaggio cambia radicalmente, ci siamo poi accorti in seguito di quanto siano vari i paesaggi della Giordania.

Abbiamo visto i primi cammelli brucare nell’erba, e abbiamo scoperto che il latte di cammella ha tantissime proprietà terapeutiche e viene usato anche in campo medico.

Siamo arrivati a Jerash quando al sito ancora non c’era tanta gente.

Jerash è conosciuta come la Pompei d’oriente, è un sito risalente all’epoca romana, I sec a.c,  e nel III secolo d.c. fu al suo massimo splendore, mentre cominciò a decadere nel VII d.c. in seguito ad un forte terremoto

 

 

Lo stupore nel visitare questo sito è che è ottimamente conservato: non sono solo rovine, ci si può proprio rendere conto di com’era fatta la città. L’ottima conservazione dicono sia dovuta all’aria asciutta del deserto.

L’ingresso al sito è preceduto da una grande porta, l’Arco di Adriano alto 12 mt.

 

 

Vicino all’arco ci sono i resti delle mura e una successione di arcate.

 

 

Andando oltre si accede a quello che era l’ippodromo, che ospitava gare di atletica e corse con le bighe, e di fronte ci sono i resti di una chiesa, dove si possono vedere autentici mosaici sulla pavimentazione. Si prosegue fino ad arrivare all’entrata vera e propria, nella porta sud, anche se lo spettacolo è già iniziato🤩.

Con pochi passi e salendo sulla cima della collinetta a sinistra ci si trova nel tempio di Zeus

 

 

immenso, colonne enormi di 15 metri e rovine davvero maestose

 

 

Da questo punto si ha una vista strepitosa su tutto il grandioso foro romano

 

 

Ma è proprio a fianco, oltre il tempio tornando verso la discesa che si ha la sorpresa: varcando una porta, ignari di dove si arriverà, ci si trova dentro ad un meraviglioso teatro romano, nascosto alla vista, di incredibile fascino

 

 

Due musicisti con la cornamusa contribuiscono a creare l’atmosfera e a fare immaginare di essere ai tempi dei romani, li riporta anche la Lonely Planet! Davvero un momento magico!

 

 

Riprendendo la strada verso il centro città, fulcro delle attività sociali in epoca romana, si arriva nella grandissima piazza elittica

 

 

La piazza è delimitata da 56 colonne che si aprono al cardo, una lunga di strada 800 mt risalente al I sec d.c., che in alcune parti sul lastricato mostra ancora i solchi delle ruote dei mezzi che la percorrevano, e che termina con una parte colonnata meravigliosa

 

 

Il periodo primaverile con le fioriture esalta la bellezza di tutto il sito

 

 

Poco oltre la metà delineata dal decumano, la strada che tagliava perpendicolarmente la via principale, si trova quella che era una fontana ornamentale, il Ninfeo, con colonne corinzie e una vasca di granito rosa alla base

 

 

Sulla destra di trovano anche i resti di una cattedrale, e salendo la collina ci sono tantissime altre rovine, tra cui camminare con lo sguardo sorpreso, dove spicca tra gli altri il tempio di Artemide.

Alla visita al sito di Jerash abbiamo dedicato due ore e mezza, senza riuscire a vederlo completamente: sicuramente un’ora in più avrebbe permesso di vederlo tutto, ma dovevamo partire per la tappa successiva, Petra.

Un inizio alla grande, Jerash è davvero stupenda!

 

il racconto di Amman su Facebook

il racconto di Jerash su Facebook

 

Aprile 2023

 

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Patrizia Pazzaglia, Patty dopo un po’.

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