Nebbia in COSTIERA (la bellezza oltre tutto) – CAMPANIA
Ho visto una nebbia nella costiera amalfitana, a febbraio, che neanche in Valpadana.
Visibilità limitatissima. Muro bianco davanti.
Eppure, anche la nebbia in costiera ha un suo fascino.
L’ho vista passare, coprire, e rischiarare; muoversi come zucchero filato; imbiancare lo sfondo, dando argomento all’immaginazione.
Ho visto le nuvole così vicine che le potevo toccare, che in certi momenti sbiancavano perfino quello che avevo in primo piano. Che, coprendo il contorno, spostavano la mia attenzione a quel che avevo vicino, a pochi metri, proprio davanti: un grande pino marittimo, che diventava il protagonista. Il tronco lungo, la chioma aperta, i rami agitati dal vento, gli aghi verdi ballerini.
L’albero e la voce del vento, immersi in un candore irresistibilmente seducente, che tutto aveva avvolto: impossibile vedere oltre, vedere altrove. Impossibile vedere lontano. Che faceva vedere anche i riccioli di metallo della ringhiera verde, il colore in risalto delle piastrelle, i particolari, che, diversamente, non si notano
Per poi andarsene, la nebbia. Alzarsi e liberare il campo; la costa ridisegnarsi, i confini tornare definiti, e chiari i particolari.. E lasciare di nuovo spazio a quella bellezza che era rimasta nascosta per mostrarne una diversa.
E questa sono io, irriducibile mentre, a dispetto del cattivo tempo e della visibilità zero sulla costiera, all’alternarsi di bianco e grigio, dal mio balconcino panoramico, scelto apposta per la vista, a Ravello, non mi ingastrisco, non mi dispiaccio, non impreco contro la sfortuna. Non rinuncio al mio momento.
Attendo quel che viene, e cambia, mi godo quel che c’è.
Guardo, vivo in profondità, e scopro altra e diversa bellezza.
Posso vedere meglio, e di più.
Respiro, e apprezzo quel che ho davanti.
La mia esperienza frequente è che a restare positivi si ha una doppia grazia: non ci si avvelena il presente e spesso arriva una ricompensa (e, anch’io, questo me lo devo sempre ricordare).
E un raggio di sole tanto atteso, in mezzo alla burrasca, che si fa spazio piano piano, è un grande dono: un momento da cui “succhiare tutto il midollo”, di cui gioire al massimo.
Un motivo per riservare infinita meraviglia e gratitudine 🙏.
Andai nei boschi per vivere con saggezza,
vivere in profondità,
e succhiare tutto il midollo della vita,
per sbaragliare tutto ciò che non era vita
e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.
Henry David Thoreau
febbraio 2025
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