Il canto di Lisbona: 3 giorni in visita alla città
La mia Lisbona
Bella Lisbona
Coi suoi tanti miradouros, per vedere la bellezza tutta insieme e da ogni angolazioneBella Lisbona
Coi suoi tanti, diversi, mezzi di trasporto, da prenderli tutti, per viverselaBella Lisbona
Con le sue salite e gradini, e le sue discese.
La calcada portuguese, sampietrini eleganti bianchi e neri nelle strade, a forma di onde del mare, ancore, stelle, disegni geometrici, e anche un cuoreBella Lisbona
Con le sue case colorate senza balconi, con gli azulejos e le maioliche ai muri
Con i suoi musicisti di strada, che creano un “atmosfera”Con Pessoa e la sua impronta, la sua energia, che si sprigiona nella città.
Con il fado, che ti prende il cuore con la sua struggente saudade
Buona Lisbona
Con i pastis de nata, il bacalau, le sardine, la picanta, la bifana. Il pastis de Belem con la crema calda, e la Ginjinha, divino liquore all’amarena, dentro un contenitore di cioccolato. Delizie da assaggiare.Con le persone gentili, che ringraziano sempre, “obrigado, obrigado“,
Bella con il suo Cristo protettore a braccia aperte, che sorveglia e tiene compagnia.
E il ponte 25 do Avril, ai suoi piedi, che attraversa il suo fiume, prima che diventi oceano.Lisbona, delizia in tutti i sensi.
Gusto, vista, udito.
Profumo di mare.
E sensazioni di meraviglia.
Quattro giorni incantevoli, a Lisbona, tanta strada fatta a piedi, tanti mezzi presi, tanti scorci, tanti panorami, tanti canti, per le strade e nei locali..
E il canto dell’anima, gioiosa, nutrita, da tanta bellezza. Respirata, pervasiva, suadente
Lisbona, un pò San Francisco, un po’ Rio de Janeiro, un pò San Galgano
Sicuramente tutti abbiamo sentito parlare, o visto immagini del Golden gate di San Francisco, ma in pochi caratterizzano Lisbona col suo Ponte 25 do Avril, che lo ricorda molto, e le regala un fascino incredibile
Allo stesso modo tutti abbiamo in mente il Cristo protettore a braccia aperte di Rio de Janeiro, ma il Cristo Rei, che guarda Lisbona, dalla parte opposta del fiume Tago, non è la prima cosa di cui sentiamo parlare
Il convento do Carmo a Lisbona, ricorda molto l’abbazia di San Galgano, in Toscana, entrambe costruzioni senza tetto, col grande fascino di vedere il cielo da dentro un edificio
Lisbona: qualche cenno per conoscerla.
Lisbona è una città particolare, non ha un solo “centro” ma più centri, in basso e in alto, sui suoi 7 colli su cui è costrutita.
I principali quartieri del centro di Lisbona sono:
-la Baixa è il quartiere “basso“, completamente ricostruito dopo il grave terremoto del 1755 che colpì Lisbona, che va dalla stazione Rossio a Praca do Comercio, e si affaccia sul fiume Tago, dove si trova anche l‘Arco Triunfal di Rua Augusta e l’ingresso all‘elevator Santa Justa, che conduce al quartiere Chiado.
-il Chiado è il quartiere letterario, elegante e dello shopping, dove si trova Rua Garret, che ospita il caratteristico cafè A Brasileria con la statua di Pessoa, la libreria più antica del mondo, e la terrazza dell’elevator Santa Justa e la Praca Luis do Camoes, che è il confine con il Barrio Alto. Nella parte alta comprende anche la deliziosa piazzetta do Carmo e il convento omonimo, una chiesa gotica senza tetto, mai ricostruito dopo il terremoto.
-l‘Alfama è il quartiere più antico di Lisbona, la sua conformazione fatta di stradine e vicoli stretti pare risalga al tempo in cui era medina araba. E’ dominato dal castello de Sao Jorge, risalente al periodo dei Mori. Dal basso, dove c’è anche la cattedrale, la Sè Patriarcal, accanto alla chiesa di Sant’Antonio da Padova, patrono della città, il quartiere si estende sulla collina, ed è famoso per il fado, la musica tipica portoghese. Nella parte alta si trovano il Miradouro Santa Luzia e il Miradouro Porta del Sol.
-il Barrio Alto è il quartiere in alto, anch’esso risparmiato dal terremoto, zona della creatività, delle gallerie d’arte, di antiquariato, moda, ristoranti, patria della movida notturna, ma anche fatto di case colorate e strade strette, col suo Miradouro di Sao Pedro de Alcantara.
-il quartiere Graca, oltre e ancora piu in alto dell’Alfama, residenza di borghesi e commercianti nel XVIII secolo e poi di operai in seguito, è davvero gradevole, con piacevoli piazze e spazi verdi e case colorate, e ha 2 miradouros spettacolari, il Miradouro de Graca, di fronte all’omonima chiesa, e ancora più in alto, il Miradouro de Senhora do Monte, in un piazzale che ospita la cappella omonima.
Aggiungo, anche se fuori dal centro storico, la zona di Almada, dall’altra sponda del fiume Tago, dove si trova il Cristo Rei nella cittadina di Cacilhas, e una bella vista del Ponte 25 do April da vicino, raggiungibile con 7 minuti di traghetto
Lisbona fu oggetto di un terribile terromoto nel 1755 cui seguirono un incendio e un maremoto. Soltanto l’Alfama e il Barrio alto non furono intaccati da queste catastrofi, e per questo mostrano ancora l’aspetto originario. Per il resto, la città è stata interamente ricostruita, e l’attuale architettura tardo gotica portoghese viene definita stile manuelino, da Manuel I il Felice, re del Portogallo e presenta elementi gotici, rinascimentali, moreschi, con le caratteristiche della grandosità e della ricchezza di particolari
Lisbona poi non è più quella del film di WimWenders “Lisbon story” del 1995, nei quartieri più umili, decadente e vintage, è molto diversa: ho visto di recente il film e si vede bene la differenza!
La città infatti ha subito negli ultimi anni una profonda riqualificazione dei quartieri più popolari, che, pur conservando le caratteristiche originali, sono stati ripuliti e rivalorizzati, accentuando la sua peculiarità di capitale dalle molteplici anime che convivono: quella delle zone non toccate dal terremoto, assieme a quelle che mettono in mostra la regalità degli edifici ricostruiti in seguito negli stili miscelati gotico, manuelino, rinascimentale; quella dei miradouros, delle strade pedonali arricchite dalla caratteristiche calcada portoghese a mosaico, quella dei gradevoli spazi del lungo fiume.. tutte estremamente affascinanti.
Anche Lisbona ha il suo 25 aprile
Eh si, anche per Lisbona il 25 aprile è una data importante: quella che segna la liberazione dalla dittatura e il ritorno della democrazia dopo quasi 50 anni.
Era il 1974, infatti, quando un colpo di stato, ad opera di una parte dell’esercito sostenuto dai cittadini, rovesciò il potere in carica nella così chiamata “guerra dei garofani“, perchè al sopraggiungere dei militari in città, gli abitanti li accolsero offrendo loro fiori rossi, che vennero inseriti nelle canne dei loro fucili.
Al 25 Aprile è dedicato il ponte in metallo che attraversa il Tago.
Lisbona: alloggio insolito al di là del fiume
Inizio questo racconto parlando dell’alloggio che ho scelto, che ha determinato tour e spostamenti.
Nella ricerca di una struttura a Lisbona ho rilevato che molte proposte sono con bagno in comune, in dormitori, o con prezzi piuttosto alti, anche per alloggi da vedere non proprio gradevoli, datati, o in zone scomode.
C’è da considerare infatti che Lisbona ha molte salite e zone pedonali, per cui un alloggio in piano e comodo da raggiungere sarebbe auspicabile, sia per partenza e arrivo con eventuali bagagli, che per il ritorno dopo una giornata impegnativa in giro. Dopo aver letto reportage e guide, mi sarebbe piaciuto alloggiare ad Alfama, caratteristica e consigliata da tanti, ma dopo averla vista mi domando se a priori, non conoscendo la città e facendo fatica dalla cartina a capire l’ubicazione degli alloggi, per quanto affascinante potesse essere, avrei potuto scegliere una zona comoda.
Nessun problema ovviamente per chi non ha problemi di budget; per gli altri, restano zone più lontane dal centro, che impongono l’utilizzo dei mezzi pubblici per raggiungere l’alloggio (per altro molto ben funzionanti ed economici).
Un altro requisito per me importante nella scelta della struttura è una politica di cancellazione vantaggiosa, ovvero la possibilità di annullare la prenotazione fino a poco prima dell’arrivo, o con penale non troppo stringente (come una notte non rimborsata) cosa che a Lisbona non è facile trovare.
Dopo aver guardato e riguardato, mi è comparso su Booking.com l’annuncio di Cacilhas guest apartaments. Ho controllato dove fossero ubicati: all’Almeda, dall’altra parte del fiume, in un paesino di pescatori che si chiama appunto Cacilhas, a pochi minuti dallo sbarco del traghetto. Il prezzo era cosi invitante, e anche le immagini, che mi sono incuriosita e sono andata a leggere le recensioni: tutte positive, anche riguardo l’ubicazione
Gli appartamenti sono infatti raggiungibili con un ferry molto frequente che impiega 7 minuti per la traversata, da Cais de Sodrè, con una stazione della metropolitana di fronte al traghetto, quasi di fronte a Pink street, ad altri 7 minuti dalla centralissima Praca Do Comercio. E, inaspettatamente, alla fine la scelta è ricaduta su questi appartamenti.
L’ho trovata alla fine una location molto pratica, più che prendere un’affollato metro o un tram, con fermata magari distante, lontana dal caos, e ho trovato molto romantico e rilassante l’attraversamento del fiume col traghetto, con la vista del Ponte 25 de April il Cristo Rei, e la città sia all’andata che al ritorno
Gli appartamenti sono in case colorate caratteristiche portoghesi, ad un minuto a piedi dell’imbarco, in una strada pedonale molto gradevole con tanti locali, bar e ristoranti buoni ed economici
All’interno sono nuovi e arredati modernamente e con gusto: noi avevamo un grazioso sottotetto bilocale
La soluzione è adatta a chi pianifica di restare fuori tutto il giorno tornando solo a dormire o magari per cena, in un posto lontano dalla confusione, stando in un ambiente gradevole.
Il prezzo, pur considerando anche il costo del biglietto giornaliero a/r, è davvero competitivo. E’ una soluzione insomma che mi sento di consigliare
Deposito bagagli: in casi di necessità, fuori dal terminal traghetti, nella stazione della metropolitana Cais do Sodrè, è presente un deposito bagagli automatico dove, per pochi euro si possono lasciare i bagagli la giornata della partenza, senza dover tornare dall’altra parte del fiume. Noi abbiamo speso meno di 5 euro. Altri depositi sono presenti in città cercando on line “deposito bagagli”
ITINERARIO di tre giorni a Lisbona
Di seguito racconto l’itinerario seguito nei nostri 3 giorni a Lisbona.
Non mi dilungo su storia e monumenti: già questo articolo risulterà troppoooo lungo, le informazioni si trovano on line, sulle guide. o nei blog di quelli più bravi🤣
Indico soprattutto il nostro itinerario, emozioni, informazioni pratiche, che spero possano essere utili in fase di pianificazione di una visita, e metto in evidenza quello le informazioni utili che non ho trovato.
Lisbona è una città non facile (un pò come tutte), richiede molto studio per essere visitata: io ho letto diversi reportage, guide, blog, e relativamente a questi ultimi mi sento di segnalare qui quelli ben fatti e che mi sono stati più utili:
https://www.viaggieritratti.it/destinazioni/portogallo/
https://www.viaggerellando.it/blogdiviaggi/categories/lisbona
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Riassunto dell’itinerario
Primo giorno: giro sul tram 28 al mattino, free tour al pomeriggio del centro, quartieri Baixa e Chiado, Miradouro Santa Caterina, e cena col Fado.
Secondo giorno: la cattedrale, l’Alfama al mattino, il Barrio Alto, il convento do Carmo al pomeriggio, incluso mattino e pomeriggio il giro dei Miradouros, e cena col Fado
Terzo giorno: escursione a Sintra, Cabo da Roca e Cascais
Quarto giorno (quindi terzo in città): Cristo Rei al mattino, e Belem al pomeriggio
Dettaglio dell’itinerario di 3 giorni a Lisbona
Primo giorno (arrivo la sera precedente): tram 28 e free tour
IL TRAM 28
Per avere un’ idea immediata della città, avevo deciso di prendere subito il famosissimo e storico Tram 28, che ha le seguenti caratteristiche.
-vintage, del 1914, chiamato remodeladoto, circolante su binari (e strade) differenti da quelli dei tram moderni
-28 posti a sedere
-circa 40 minuti per fare il percorso completo, inerpicandosi in stradine e vicoli strettissimi salendo e scendendo, e mostrando panorami e scorci mozzafiato
-carrozze gialle e interni in legno lucido
-simbolo e attrazione di Lisbona
– talvolta cosi affollato da non fermarsi ove previsto
-difficile a bordo comprendere quali siano le fermate
-passa per i quartieri Baixa, Alfama, Barrio Alto e Graça
Il consiglio più comune che si legge sul web è che, essendo sempre molto affollato, l’ideale sarebbe andare a prendere il tram 28 ad uno dei 2 capolinea, ma ormai è informazione così diffusa, che il rischio è di trovarsi in una zona decentrata e sotto il sole, o la pioggia, ad attendere per molto tempo.
Noi, arrivando in Praca Do Comercio, pensiamo di fare il tentativo di prenderlo alla fermata più prossima, Rua Concelcao, che si trova a 3 parallele dalla strada su cui guarda la piazza, Rua do Arsenal, in direzione Martim Moniz (cioè verso Alfama): la fermata si riconosce da lontano perchè c’è sempre qualcuno che aspetta.
Il tram è piuttosto affollato, come pronosticato, saranno circa le 10 del mattino, e facciamo in piedi tutto il tragitto: non ci accorgiamo neppure di passare davanti alla cattedrale, perchè da in piedi non si vedono bene i monumenti
Il tram fortunatamente, non sappiamo il motivo, fa capolinea a Largo de Graca, in una deliziosa piazzetta. Ci fanno scendere tutti e ci mettiamo in coda per prendere il successivo, dove siamo tra i primi, e pochi qui, quindi riusciamo a sederci, facendo comodamente tutto il percorso in direzione opposta, ripassando da dove eravamo saliti, riuscendo a vedere bene tutto l’esterno, e arrivando al capolinea. Tornando indietro non arriverei al capolinea, mi fermerei a Bica (Barrio Alto), dove c’è l’elevator che avevo notato all’andata, e dove poi scendiamo ritornando col tram: andare oltre non è particolarmente interessante, se non per la chiesa di Estrela, che abbiamo visto dal tram, e, soprattutto, al capolinea di Campo Ourique c’e una lunga coda, e dobbiamo quindi attendere sotto il sole l’arrivo e la partenza di altri tram
Attenzione, informazioni che non ho trovato sul web: arrivati al capolinea non è possibile restare sul tram ma occorre scendere e rimettersi fila per salire (anche sullo stesso mezzo)
Non risulta molto facile capire a quale fermata scendere, anche conoscendone il nome, se si vuole provare si può consultare questo link (ma io non sono riuscita a capire a priori)
https://www.carris.pt/viaje/carreiras/28e/
dei mezzi storici a Lisbona ne parlo in un articolo apposito
Scendiamo a Bica e prendiamo l’elevator, che risale al 1892, anch’esso giallo
scendendo da una discesa ripidissima, porta dal Barrio Alto al quartiere Baixa, e in fondo si vede il mare
anche questa è un’esperienza da fare, assieme al tram 28!
Siamo nella Baixa, troviamo un locale che ci piace per pranzo, Quatro Estaciones, ristorante sulla deliziosa Praca Sao Paolo, quasi di fronte alla stazione dell’elevator Bica
Ha tavoli all’aperto, e scopriamo che è adiacente a Pink Street, la famosa breve strada riqualificata, piena di ombrelli in alto, e il fondo stradale dipinto di rosa.
FREE TOUR in italiano e la visita del centro
Prima di partire, avevo prenotato per il pomeriggio del primo giorno, un free tour in italiano, esperienza già testata a Budapest, a pagamento a Matera, che trovo molto utile, per conoscere qualcosa di più approfondito nelle capitali. Ho prenotato sul sito
Praca Luis de Camoes, Rua Garret, elevator Santa Justa
Lungo la strada per il punto di incontro, che è in piazza Rossio, passiamo da Praca Luis de Camoes, grande piazza alberata con al centro la statua appunto di Camoes, dalla bella ed elegante pedonale Rua Garret, nel Chiado, dove si incontra la statua di Pessoa, davanti al celebre suo bar preferito A Brasileira
e poco più avanti dalla più vecchia libreria del mondo, la Livraria Bertrand, in un palazzo adornato coi caratteristici azulejos, che si trovano spesso in centro, dove entriamo a curiosare, e per un caffè
Di Pessoa, tanto caro a Lisbona, ne parlo qui
In questo punto un gruppo di 3 musicisti di strada di colore, bellissimi, stanno suonando e creando un’atmosfera incantevole, tra palazzi eleganti e la pavimentazione caratteristica di calcada bianca e nera
Proseguendo, arriviamo in un punto in cui si vede l’elevator Santa Justa, costruzione stupenda ad opera di un allievo di Eiffel, che fa scendere velocemente dal Chiado (convento del Carmo), la parte alta, alla Baixa, la parte bassa
In questo punto si vede praticamente a 3 quarti ed è molto scenografico. Anche qui incontriamo un bravissimo musicista di strada che sta cantando.. l’atmosfera è sublime
Troviamo per caso tutte queste cose lungo la via, che ripercorreremo poi con le spiegazioni nel free tour.
Girando su queste strade cammiamo sulla calcada portuguesa, la pavimentazione caratteristica fatta con pietre tipo sampietrini, bianchi e neri che compongono diverse figure, con lo stile del mosaico
Piazza Rossio
A Piazza Rossio, “grande piazza”, col nome originale di Praça Dom Pedro IV, resto senza fiato: gli alberi di jacaranda che la contornano sono fioriti, il viola carico dei fiori è meraviglioso e risalta sui palazzi chiari e nel cielo blu
I palazzi sono tipici dell‘architettura chiamata “pombalina”, da Pombal, politico portoghese a cui fu affidata la ricostruzione post terremoto, e si contraddistingue da case alte regolari, piatte, colorate o bianche. Il mosaico della pavimentazione chiamata “calcada” fatta di piastrelle bianche quadrate di pietra calcarea intervallate da altre nere a formare disegni geometrici, è a forma delle onde, a ricordare, ci spiega la guida, l’importanza della caratteristica dei portoghesi di popolo di naviganti; al centro si erge alta la statua di Dom Pedro IV, e una bella fontana
Attorno alla piazza ci sono tanti accoglienti bar, e il teatro Nacional Dona Maria in restauro; da un lato si scorge anche l’elevator Santa Justa, e in alto il retro del convento do Carmo
La piazza Rossio è considerata il cuore di Lisbona. E’ stata luogo di parate, feste, esecuzioni capitali, corride. Peccato solo che, in questo momento, ci siano delle bancarelle per qualche evento particolare, non oso immaginare quanto possa essere ancora più bella vuota, col suo aspetto originale.
Incontriamo Diego, la nostra guida del free tour, un ragazzo, tra l’altro della nostre parti, di Crevalcore, col suo ombrellino tricolore, che usa per farsi riconoscere. Il gruppo è composto da poche persone quindi va spedito, e le spiegazioni di Diego sono molto interessanti.
Il tour tocca le seguenti mete:
-Piazza Rossio
-Chiesa di San Domenico, risalente al XII secolo ma più volte ristrutturata, oggetto di tanti sfortunati eventi, incendi, terremoti, massacri, ha la particolarità di conservare le pareti danneggiate dall’ultimo incendio avvenuto
-Casa do Alentejo, in Rua das Portas de Santo Antão, oggi un ristorante, un tempo casinò, un edificio non tanto interessante dall’esterno ma con bellissimi interni arabeggianti, anche location del film Sostiene Pereira: sembra di entrare in un riad marocchino
-Piazza Restauradores: la piazza dedicata alla liberazione dalla dominazione spagnola (da qui ha poi inizio Avenida Libertade) ha nel centro un obelisco, ma quel che più mi ha attirato sono le statue in metallo degli operai che compongono i mosaici con sampietrini sul pavimento
-Stazione di Rossio: con una grandiosa facciata del 1887, in stile manuelino
-Largo do Carmo, una deliziosa piazzetta, con le sue jacarande fiorite
su cui guarda il Convento do Carmo (che è chiuso perché è domenica, ma dove siamo tornati con calma per entrare il lunedi), in stile gotico, che all’interno non ha il tetto. Ci giriamo attorno e con sorpresa proprio sul retro troviamo
-la terrazza dell’elevator Santa Justa, che offre un panorama meraviglioso di tutto il centro
-Piazza Luis de Camoes, bella grande piazza con pavimentazione di calcada portoghese, con disegni geometrici che divide il Chiado dal Barrio Alto
-Rua Garret, con la statua di Pessoa, e la pedonale Rua Augusta, che termina con l’Arco di Rua Augusta
-Piazza del Commercio, una enorme piazza quadrata, regale, con palazzi porticati su 3 lati e il quarto che guarda il Tago, che mi ha ricordato un po’ piazza Unità d’Italia a Trieste e piazza Vittorio Veneto a Torino
Il free tour termina qui, siamo soddisfatti ancora una volta dell’esperienza e delle informazioni che abbiamo avuto sulla città: meglio sentirle che leggerle su una guida.
Arco di Augusta
Al termine della visita decidiamo di salire sull‘arco di Rua Augusta, che guarda sulla via omonima e su Piazza del Commercio, un arco del trionfo alto 30 metri, da dove si gode di una vista magnifica: vale assolutamente i 4.5 euro spesi
Piazza del Municipio
Poco distante da Praca do Comercio si trova la piazza del Municipio, che merita una visita
Proseguendo questa strada, si arriva a Cais do Sodrè, dove si trova il terminal dei traghetti per attraversare il Tago, fermata della metro e terminal dei treni per Cascais.
Miradouro Santa Caterina nel Barrio Alto
Ci dirigiamo verso il Miradouro Santa Caterina, che è nel Barrio Alto, poco oltre l’elevator Bica, facendo alcune ripide salite, per un drink al tramonto: carino ma secondo me non imperdibile: la vista è in parte su zone industriali e con molti restauri, piacevole l’atmosfera, ma, ecco.. ho preferito altre viste
Per cena avevo prenotato uno dei pochi ristoranti con Fado che desse la possibilità di prenotare on line, il Povo, comodo, nella famosa Pink street, che ci ha fatto vivere una serata autentica di buona musica
del fado ne parlo qui
Secondo giorno: Alfama, Barrio Alto e Miradouros
L’ALFAMA
Il secondo giorno prevedo di visitare il quartiere Alfama, di cui abbiamo già avuto un assaggio salendo col Tram 28. Sarà anche la giornata dei Miradouros, ne vedremo ben 5!
L’Alfama è un quartiere con struttura medievale, stradine e vicoli strettissimi in salita, e scalinate, e sulla cima ha il Castello, case bianche o color pastello, e tantissimi punti panoramici
Questo quartiere non è stato toccato dal forte terremoto che colpi la città nel 1700, e per questo ha mantenuto le caratteristiche originarie di medina araba.
È proprio in questo quartiere che si trova, nella parte più bassa, la Cattedrale del Sé Patriarcal del XII secolo, danneggiata da vari terremoti e ricostruita
A fianco rimaniamo stupiti dalla presenza della chiesa di Sant’Antonio da Padova, e scopriamo che non è nato a Padova ma proprio qui a Lisbona😳: a Padova ci è solo vissuto e morto. E’ anche il patrono della città
Ci fermiamo a fare colazione proprio di fronte a queste 2 chiese, in un locale che espone tantissimi pasteis de nata: non resistiamo ed entriamo
Dopo colazione, poiché la strada comincia a salire, prendiamo un bus, meno affollato del tram, in direzione del punto più alto: il castello de Sao Jorge. Il castello risale al periodo dei barbari, fu ampliato dagli arabi nel IX secolo e dopo varie vicissitudini è stato restaurato negli anni 40.
Decidiamo di non entrare ma di girarci intorno: nonostante sia presto c’è già la coda e la visita richiede tempo. Iniziamo quindi a vagare per le affascinanti stradine strette, scendendo tra case bianche o color pastello
panni stesi, gatti alla finestra, murales, scalinate, e improvvisate baracchette dove vendono la Jingia, il tipico liquore di amarena del luogo
I Miradouros di Alfama
Arriviamo ai 2 splendidi Miradouros dell’Alfama: Porta del Sol, una grande terrazza che guarda sui tetti e fino al mare
e Santa Luzia, con balconi decorati di azulejos, la cappella di Santa Luzia, bei giardini
e meravigliose bouganville coi fiori fucsia, tra cui un albero immenso, davvero due punti spettacolari..
Da qui continuano a scendere, ci troviamo in zona Sao Miguel, e tra le varie stradine e locali, e la chiesa omonima:stanno allestendo le strade per una festa
Ci troviamo nella zona del Fado, cioè dei locali dove la sera propongono questa musica insieme alla cena, e poiché ne troviamo uno che ci ispira, decidiamo di prenotarlo per la cena: mi è piaciuto troppo la sera precedente, e vorrei sentire ancora questa musica tipica, interpretata da qualcun’altro
Poiché è vicina l’ora di pranzo decidiamo di fermarci in un posto piccolissimo che troviamo lungo uno stretto vicolo in discesa, dove ci gustiamo un delizioso baccala, che doveva essere alla griglia ma che invece è cucinato in un modo particolare ma è buonissimo
I Miradouros di Graca
Dopo pranzo riprendiamo il tram 28 da Santa Luzia, per raggiungere i Miradouros del quartiere Graca, che sono ancora più in alto di quelli dell’Alfama
Scendiamo in Largo de Graca, la zona è davvero carina, e raggiungiamo il Miradouro di Graca.
Davanti alla bellissima chiesa di Graca, all’ombra di grandi alberi sul piazzale un altro musicista di strada canta musica brasiliana
da questa collina, si ha la vista sul castello, sui quartieri storici, sul fiume Tago, fino al Ponte 25 do April, è uno dei belvedere che più mi è piaciuto
Vediamo, ancora più in alto, il Miradouro Senhora do Monte, sotto la chioma di incantevoli alberi e con una camminata di un quarto d’ora, molto in pendenza, lo raggiungiamo: anche qui c’è un panorama spettacolare a 360 gradi
Il BARRIO ALTO
Elevator Gloria e Miradouro de Sao Pedro de Alcantara
Riprendiamo il tram 28 e scendiamo nel quartiere Baixa, dove eravamo saliti il giorno precedente, e passeggiamo per l’elegante Rua Augusta con l’intenzione di arrivare a Restauradores e prendere l’elevator di Gloria per salire al quartiere Barrio Alto, che abbiamo solo toccato. Ma abbiamo la sorpresa che l’ascensore è fermo per riparazione per una settimana
Così saliamo a piedi, una faticaccia, per giungere al Miradouro di Sao Pedro de Alcantara, dove vediamo la città da un altro punto di vista ancora
Girovaghiamo senza meta per le strette vie del Barrio alto, poco frequentate di giorno, tra case colorate e
alcune molto singolari! Questa ha una strana collezione
Le strade sono deserte: qui la movida c’è la sera!
Questa zona mi ha ricordato un pò i quartieri spagnoli di Napoli.
Ci fermiano in un bar molto “local” a bere una sangria, 2 euro al bicchiere!
e poi ci dirigiamo verso Bica, che già conosciamo, e lungo la strada che ci porta in Largo de Comoes
Il convento do Carmo
Poiché abbiamo ancora tempo, decidiamo di tornare al convento do Carmo, che erà chiuso il giorno precedente essendo domenica, incuriositi dal vedere l’interno senza tetto.
All’interno dell’edificio c’è un museo archeologico, ma la cosa interessante è il convento, molto simile all’abbazia di San Galgano, perché dopo il terremoto, il tetto non è stato ricostruito, quindi si vede il cielo, ed ha un grandissimo fascino
Restiamo parecchio tempo seduti ad ammirare la meraviglia di questo monumento e intanto ci rilassiamo.
Quando usciamo approfittiamo di avere il biglietto dei mezzi giornaliero e scendiamo alla Baixa con l’elevator Santa Justa (che altrimenti sarebbe costano 4 euro!)
A conclusione della giornata, ripassiamo in Piazza Rossio, diamo un’occhiata all’attigua Piazza de Figueira, bella, ampia, con una bella vista del castello e una statua equestre centrale
Passiamo di nuovo per Rua Augusta fino a Praca do Comercio, e poi per il lungo mare, in Rua do Arsenal, dove ci fermiamo a riposare le gambe per un pò, con le luci del tramonto, in comodissime panchine chaise long: abbiamo fatto una gran scarpinata, il contapassi dice 16 km!
Andiamo poi verso il ristorante prenotato all’Alfama, Porta de Alfama, poco distante, e ci godiamo, oltre ad una cena deliziosa, la performance di Fado, non di 1 ma di 2 persone, un uomo e una donna bravissimi.
Terzo giorno: il Cristo Rei, il Ponte 25 do Avril e Belem
IL CRISTO REI
Il terzo giorno in città andiamo al Cristo Rei. Comodo per noi essendo già dalla parte giusta del fiume.
Per arrivare: dallo sbarco del traghetto a Cacilhas, a 2 passi c’è la stazione dei bus, quello che porta davanti è il 3001, attualmente euro 1 .25, non compresi nelle carte dei trasporti di Lisbona. La statua è in uno spazio chiuso che apre alle 10 del mattino alle 19, a pagamento solo la salita con l’ascensore al terrazzo.
IL PONTE DO 25 ABRIL
La prima cosa che ho visto arrivando a Lisbona, dall’aereo, è stato il Ponte 25 do Avril sull’estuario del fiume Tago, che bagna la città, e dopo poco approda verso il mare. Stupendo con i suoi piloni rossi che risaltano sul blu del mare
Poi, andando verso il nostro alloggio, ad Almada, al di là del fiume, lo vediamo alle luci del tramonto, e in seguito ogni giorno ed ogni sera nei nostro viaggi di andata e ritorno verso la città o verso casa.
Esercita un’attrazione pazzesca su di me, forse per la somiglianza col più famoso Golden Gate di San Francisco, degli stessi costruttori, che per ora ho visto solo in foto, anche se, abbiamo saputo da una cittadina di San Francisco incontrata a Lisbona, che in realtà riunisce le caratteristiche di 2 ponti, il Golden gate e il Bay bridge.
Ma la vista più bella del Ponte è dal Cristo Rei. Qui si vede proprio da vicino e il ronzio dei mezzi che passano è costante
Il Ponte, come ho raccontato ad inizio articolo, deve il suo nome a una data che ha in comune con quella del nostro paese, il 25 aprile, quando, nel 1974, ebbe luogo la rivoluzione dei garofani, che ha segnato la liberazione dalla dittatura e il ritorno della democrazia nel paese.
E stato inaugurato nel 1966, ed è lungo oltre 2 chilometri, alto 80 metri dal letto del fiume, e le torri sono 190 metri . Può circolare sulle sue 6 corsie, il traffico automobilistico, mentre sotto la strada passa il traffico ferroviario. Mi sarebbe proprio piaciuto attraversarlo, se avessi avuto più tempo😃
BELEM
Dopo la visita al Cristo Rei andiamo al quartiere di Belem, distante 10 km dal centro città per vedere il Monumento alle Scoperte, il castello di Belem, il monastero dei Jeronimos e l’antica pasticceria, con gli unici e storici pastis de Belem.
Per andare prendiamo il treno da Cais do Sodrè, molto veloce, che in pochi minuti arriva, e consente di fare una bella passeggiata sulle rive di quel tratto che ormai è diventato da fiume mare.
Vediamo subito da lontano il Monumento alle Scoperte
Monumento alle Scoperte (in portoghese Padrão dos Descobrimentos)
L’avevo visto in foto e subito mi aveva toccato questo monumento, bello, chiaro, le statue scolpite sul marmo delle persone una vicina all’altra, molto reali
Il Monumento rappresenta un’enorme caravella dove, su entrambi i lati, sono scolpite le statue dei protagonisti delle conquiste portoghesi: i quattro navigatori più famosi, Bartolomeo Diaz, il primo a raggiungere e doppiare il Capo di Buona Speranza, Vasco de Gama, che percorse la via delle indie in un viaggio di 2 anni, Pedro Álvares Cabral, che scopri il Brasile, Magellano, che fu il primo europeo a navigare nell’Oceano Pacifico. -e inoltre navigatori, cartografi, missionari, guerrieri, scrittori, e reali
Davanti al monumento c’è una rosa dei venti di 50 metri, molto impressionante, donata dal Sudafrica alla città di Lisbona
La torre Belem
Proseguendo sul lungomare, con una bella passeggiata, e un bel pranzo in una delle baracchette di street food presenti, che fa cibo portoghese, assaggiamo la caratteristica bifana (panino con carne), accompagnato da una buona sangria.
Qui sentiamo provenire della musica e pensiamo che qualcuno ha riprodotto delle canzoni di Tina Turner; ma mentre stiamo per andare via, vedo una persona che canta: una ragazza con voce fenomenale, emozionante, tanto che in tantissimi si fermano a fare un’offerta! Il contesto naturalmente è bellissimo, sul fondo c’è il monumento e il ponte 25 Aprile! altro bel momento a Lisbona!
Arriviamo alla Torre di Belem
Il monumento risale al 1500 ed è nello stile manuelino caratteristico della città. Fu costruito per essere porta d’accesso alla città ma anche come sistema di difesa per eventuali invasioni dal mare. Inizialmente pare fosse stata costruita su un isolotto, ora si trova attaccata alla terraferma su una spiaggia ed ha un grande fascino
Il Monastero di Jeronimos
Il Monastero di Jeronimos colpisce subito perchè è un edificio immenso
Inizialmente fu costruito come chiesa nel 1495, poi divenne un Monastero: è il monumento in stile manuelino gotico portoghese più importante e visitato di Lisbona (noi purtroppo non abbiamo il tempo di visitarlo).
Al suo interno sono sepolti grandi personaggi, come Vasco De Gama e Fernando Pessoa, e alcuni regnanti. A vederlo da fuori è davvero bellissimo
Il pastis de Belem
Lisbona è conosciuta per il pastel de nata, un dolce buonissimo a base di pasta sfoglia e crema pasticcera.
Noi lo abbiamo mangiato spesso a colazione, anche più di uno perchè è buonissimo.
L’originale pastel de nata si trova in una pasticceria di Belem, che produce tanti pastis de Belem che si dice la crema non faccia a tempo a raffreddarsi
Lo cerchiamo a Belem in conclusione del nostro viaggio, lo troviamo e non ci accontentiamo di fare la lunga coda, ma entriamo, così possiamo vedere anche il bel locale storico, che è enorme, vintage e con azulejos ad alcune pareti.
Assaggiamo 2 pasteis de nata a testa: sono strepitosi, la crema calda deliziosa, uno dei dolci più buoni mai assaggiati, per me che adoro la crema
Il prezzo per sedersi al tavolo è davvero basso, per gli standard da noi conosciuti, il servizio è velocissimo e la coda minima.
Si conclude così il nostro viaggio a Lisbona, in mezzo c’è anche una giornata a Sintra di cui parlo in articolo a parte.
Andiamo a riprendere i bagagli al comodo deposito e poi, ci rechiamo con la metropolitana in aeroporto, molto soddisfatti di questo viaggio.
Altre cose che mi hanno colpito di Lisbona
Di Lisbona mi hanno colpito anche i murales
e i negozi di sardine, bellissimi colorati ed ordinatissimi
I palazzi con ceramiche e azulejos
le jacarande fiorite, viola e meravigliose
.. e la sangria più buona mai bevuta, anche con vino bianco, meglio di quella spagnola!
Conclusioni
Lisbona.. Bella bella bella.. per me.
Ci sarebbe voluto almeno un giorno in più per girare con calma e godere dei luoghi già conosciuti.
Torniamo a casa esausti, col male ai piedi e alle gambe, ma felici per aver visto tutto quanto ci (mi 🤣) eravamo prefissi, nutriti dalla bellezza, dalle particolarità di questa città, dall’anima variegata, gentile, intensa, che tocca corde di una saudade universale..
Una città che ha accolto le nostre anime, che abbiamo vissuto fino in fondo, e che ci ha regalato altri momenti indimenticabili.
Alcune Informazioni pratiche
Volo: Ryanair da Bergamo (che ha prezzi inferiori rispetto ad altre città)
Parcheggio Aeroporto Bergamo: Orio.20, grandi spazi, si possono tenere le chiavi, prezzi inferiori alla media. All’arrivo la navetta chiamata subito all’atterraggio ci aspettava già al punto d’incontro.
Trasporti: 2 carte navegante ricaricabili per uno, per le informazioni ho scritto dettagli nell’articolo sui mezzi di trasporto
Dall’aeroporto al centro: con la linea rossa della metropolina in direzione S. Sebastião, se si alloggi in centro cambiare alla stazione Alameda e prendere la linea verde, direzione Cais do Sodré. Si può arrivare con il biglietto ordinario quindi diventa molto vantaggioso. In alternativa si può prendere un taxi, Bolt è piu economico, chiamata scaricando l’app.
Alloggio: a Cacilhas, https://www.cacilhasapartments.com/
Free tour in italiano: prenotato sul sito free tour italiano lisbona
costi per 4 giorni inclusa Sintra (tanto per dare un’idea, considerando il prezzo ottimo dell’alloggio, colazione pranzi e cene fuori, ingressi attrazioni solo Convento do Carmo a Lisbona, palazzo Pena solo giardini, castello dei Mori e Regaleira, free tour, salita arco Rua Augusta, mezzi pubblici e Bolt)
Volo da Bergamo (solo bagagli a mano) | € 149,00 |
alloggio cacilhas gh apt | € 338,00 |
parcheggio Bergamo | € 49,00 |
trasporti | € 107,20 |
musei | € 91,00 |
deposito bagagli | € 4,50 |
pasti | € 354,00 |
maggio 2024
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