FAVIGNANA: colori, odori, suoni, e sapori e l’intrigante storia dei Leoni di Sicilia
Di Favignana ne avevo sentito parlare molti anni fa, quando, durante un viaggio di lavoro a Trapani, mi consigliarono di mangiare il tonno, perché, mi dissero, avevano fatto la “mattanza”. Io, all’epoca non sapevo neanche cosa fosse la mattanza.
Sono stata più volte in Sicilia, ho amato alla follia Lampedusa, e sono posti in cui mi piace tornare. Recentemente mi sono imbattuta nella serie “I Leoni di Sicilia”, e la storia dei Florio mi ha intrigato moltissimo, facendomi desiderare di andare a visitare l’isola su cui loro hanno lasciato una importante impronta, Favignana appunto.
Così, con pochi giorni disponibili, la facilità di arrivarci, e i bassi prezzi fuori stagione, ho pianificato una breve vacanza nelll’isola a forma di farfalla, la più grande delle Egadi , tornandone innamorata.
E questo è stato il mio vissuto.
Favignana per me
A Favignana, io dico, non basta una gita in giornata.
Bisogna immergersi nella storia dei Florio e dei tonnaroti, venire a conoscenza dei riti e dei canti della mattanza; scoprire, restandone estasiati, i luoghi e gli strumenti di lavoro
Bisogna immergersi nelle tufare, entrare nelle cave, guardare ovunque, gli scavi, le grotte, presenti in città, in campagna e sul mare; osservare i blocchi squadrati, le case bianche, i giardini ipogei nelle buche, e far galoppare l’immaginazione, sentendo addosso il sudore di chi ci ha lavorato
Bisogna immergersi nei colori delle barche del porto, guardare i pescatori che sistemano le reti, e i gabbiani che fanno loro compagnia, in attesa di uno scarto di pesce
Bisogna immergersi nei colori del mare, riempirsi gli occhi delle sfumature di azzurro; immergerrsi fisicamente nella sua acqua, e fare il pieno di meraviglia
Bisogna immergersi col respiro nei profumi dei fiori, che inebriano, mentre, pedalando su una bici a pedalata assistita, si va in giro per l’isola; e deliziarsi dei sapori della cucina isolana, proposti con entusiasmo ed orgoglio, che non si sarà mai sazi di sperimentare
Favignana ha il potere di farti immergere nella sua essenza, portarti con sé, e farti dimenticare di te.
Ti entra nelle viscere, col mare e con la terra; con la sua storia di fatica e sudore, con l’eterna lotta dell’uomo con la natura, con gli animali e con la terra, per conquistarsi la sussistenza.
Favignana va vissuta così, per me: odori, suoni, colori, sapori; e poi la storia, l’accoglienza, il calore e la passione dei suoi abitanti, con tutte le sensazioni che questo insieme riesce a trasmettere.
Favignana: suoni, odori, colori, sapori, sensazioni
Suoni
La voce del mare che mi culla, mentre mi addormento, nel mio alloggio sulla spiaggia di Lido Burrone, e prima cosa che odo, quando mi sveglio al mattino.
Il suono dell’acqua che entra nelle innumerevoli grotte, o si infrange sulle rocce.
Il canto dei gabbiani, enormi, che planano, e si posano, sulla spiaggia, in città, o sui campi all’interno.
Il miagolio dei tanti gatti, nelle molte colonie feline che si vedono in giro, che ti vengono incontro, o restano immobili al tuo passaggio.
Il ritmo delle cialome, il canto di lavoro dei pescatori della tonnara, che impari a conoscere con la storia della mattanza, che ti fa immaginare un passato di fatiche nel mare.
Odori
I profumi inebrianti dei fiori, che ti arrivano addosso in primavera, mentre stai pedalando per le strade.
L‘odore potente del finocchio selvatico, che ti resta sulla mano, quando strofini una pianta per sentirne il profumo.
L’odore del tonno alla griglia, delle fritture di pesce, della cucina siciliana, quando ti avvicini ai ristoranti del centro.
Il profumo della salsedine, che si sparge col vento, e del mare lontano, portato con sè dalla posidonia, quando, talvolta, invade le spiagge.
Colori
La luce bianca accecante, quando il sole illumina la spiaggia, e il bianco delle conchiglie fossili, diventate tutt’uno con la roccia nel tempo.
Il bianco giallastro della calcarenite, delle case, e delle cave scavate ovunque, in città, sulle spiagge o nella campagna.
Il giallo intenso delle falesie al Bue Marino, dove trovare riparo dal sole, o curiosare al loro interno.
Il verde dei giardini ipogei, costruiti in quel che resta delle cave.
Il fiore rosso dell’aloe, i giganteschi amanti del sole fuxia, e i gialli bocca di leone; gli oleandri di vari colori, il rosa intenso delle bouganville, le sfumature di viola di tutti i fiorellini vicini alla costa, o nati tra le rocce, e il lungo fusto verde del fiore delle agavi, che si innalza in tempi di fioritura.
Il colore variegato della campagna a primavera, quando non è ancora tutto arso dal sole, coi balini e i terreni invasi dai grandi gabbiani, bianchi e neri e col becco giallo, che cercano i semi.
Le sfumature rosse del cielo al tramonto, del mare, del sole e delle nuvole, che incantano chi si ferma a guardare.
E le mille tonalità di azzurro del mare, su cui gli occhi possono posare la loro meraviglia, spaziare, guardare i riflessi, i fondali, l’infinito, e far aprire il cuore a tanta bellezza.
Sapori
Il sapore del tonno rosso, morbido e fresco, grigliato, o alla Favignanese, che impari cosa sia il tonno.
I 20 centimetri di cannolo, riempito all’istante di ricotta dolcissima, che te ne levi la voglia.
Le arancine, farcite con fantasia, e le fritture con le panelle.
Il cous cous di pesce, la carbonara di pesce, e il pesce da solo, buonissimo.
Le busiate fatte a mano, la granella di pistacchio che arricchisce il condimento, il panino col tonno o col polpo.
Le melanzane alla parmigiana, e la caponata, che in Sicilia non hanno eguali.
Potrei continuare ad elencare tutte le delizie che si possono assaggiare, e parlare di questa cucina prelibata … ma bisogna provare!
Sensazioni
Favignana è sensazioni forti.
Col fortunato, (o sfortunato, per loro) passaggio di migliaia di tonni sotto costa, in passato, con la mattanza, e la coinvolgente saga dei Florio, i Leoni di Sicilia, la loro gloria, e il loro tramonto. La loro intuizione sulla conservazione del tonno sott’olio, che ha occupato gran parte degli isolani, nel bellissimo stabilimento che ancora caratterizza l’isola, prima cosa che si scorge arrivando
Con la storia ancora precedente, tangibile, in quello che resta: il castello, antica torre saracena e normanna, che domina l’isola, dal punto più alto; i tanti rostri trovati sul fondo del mare, i reperti cartaginesi e romani; e andando ancora più indietro, le tante conchiglie fossili, che si vedono disseminate sulle rocce, incastonate nel tufo, testimonianza del mare che andava e veniva, piu volte, al tempo delle glaciazioni
Con l’avvolgente territorio caratterizzato da quella roccia chiara, il tufo favignanese, o calcarenite, adatta per essere materiale edile, ricchezza e fonte di lavoro per gli isolani, scavato nelle innumerevoli cave che si incontrano ovunque: buche a cielo aperto, in città, e nella campagna, dove ancora si vedono blocchi quadrati tagliati a mano, diventate spesso giardini ipogei, in cui proteggere alberi da frutto, piante e fiori variopinti, dall’arsura del clima; o caverne e cunicoli sulla costa, davanti al mare, falesie intagliate che formano incantevoli geometrie
Favignana rapisce per la bellezza del suo mare; coi venti che ne modificano le sfumature, che governano le spiagge da visitare e le acque da navigare; col favonio, vento caldo caratteristico che arriva da ponente, da cui l’isola prende il nome
Favignana è un incanto per tutti i sensi. E’ nutrimento, per anime affamate di pace e bellezza.
Favignana in 3 giorni: le spiagge e i luoghi principali dell’isola
Siamo rimasti sull’isola di Favignana 3 giorni: pochi per vedere tutte le spiagge e le calette che meritano sull’isola, ma sufficienti per permearsi della sua energia. Talvolta, passando in bicicletta, ci siamo fermati, colti da meraviglia, per un tratto di mare o una piccola spiaggetta, senza neanche saperne il nome.. mentre … ecco, di seguito, le principali visitate
Spiaggia di Lido Burrone
Una delle poche spiagge ampia di sabbia a Favignana
Caraibica con il vento a favore, attorniata da rocce, piccole insenature e grotte, e anche un ponticello in muratura
Davvero spettacolare
Dista una quindicina di minuti in bicicletta dal centro
Stupenda soprattutto con la pace del mattino, e la sera al tramonto.
Andando oltre Lido Burrone si trova Calamoni, una serie di piccole calette sabbiose o rocciose con un bellissimo mare, e Marasolo, dove c’è un beach bar a picco sul mare, con una vista meravigliosa sulla omonima spiaggia rocciosa, col castello sulla punta della montagna
Cala Rossa
Si raggiunge in bicicletta, seguendo le indicazioni, e facendo un tratto a piedi. Dall’alto si può ammirare la meraviglia dell’azzurro cangiante del mare
La costa e la spiaggia è rocciosa e, da un lato, piena di cave e di grotte.
Spiaggia del Bue Marino
Non distante da Cala Rossa, ha la particolarità di essere stata una cava dove si estraeva il tufo, e si contraddistingue da falesie dal colore giallo intenso, grotte enormi, rocce a picco, e uno scivolo sul mare, che serviva per caricare il tufo sulle barche. E’ un posto davvero suggestivo, dove si può trovare ombra sotto le rocce.
Cala Azzurra
Cala Azzurra ha un mare dalle bellissime sfumature azzurre, ma quando siamo andati, le spiagge e gli spazi a riva erano completamente coperti di posidonia. La baia però, nel suo complesso, è un incanto. Da Cala Azzurra merita arrivare al faro di Punta Marsala, per ammirare le scogliere che ci sono lungo il cammino
Punta Longa
Non è una vera e propria spiaggia, ma un piccolo porticciolo davvero delizioso, soprattutto al tramonto. Per arrivarci si passa da Marasolo
Punta Sottile
Punta sottile è il punto più bello per godere del tramonto; la costa è frastagliata e selvaggia, piena di vegetazione mediterranea fiorita; il percorso per arrivare in bicicletta è molto bello, tranne che per il necessario attraversamento di una galleria, che un po’ mi inquietava
Scaro Cavallo
A Scaro Cavallo c’è un grande spiazzo sopra una scogliera, con diverse calette rocciose sul mare. La zona è caratterizzata dalla presenza di una cava nella roccia, verticale non ipogea, per l’estrazione del tufo.
Punta San Nicola
Resta vicino al cimitero, e ci sono in prossimità di questa punta alcune spiagge molto piccole di sabbia. E’ una zona di grotte e tombe puniche: sinceramente abbiamo fatto fatica ad individuarle, perchè le rocce sono tutte buchi!
Oltre a questa punta si arriva a Cala Graziosa, che in un’altra spiaggia molto bella, grande, di sabbia e roccia prima di arrivare sul mare
Proseguendo ci si trova sulla strada costiera, e all’inizio del paese c’è il Favignana Sea Club, una spiaggia attrezzata di roccia piana e sabbia
Praia
Praia è la spiaggia su cui sorge l’ex stabilimento Florio. Con le giornate di sole il mare ha colori bellissimi, peccato che la spiaggia sia un po’ trascurata
Cala Fumeri
E’ la costa rocciosa lungo la strada dopo lo stabilimento Florio, molto selvaggia e ricca di vegetazione
Giardino dell’Impossibile
Ci siamo arrivati seguendo le indicazioni quando stavamo andando a Cala Rossa. E’ un orto botanico di 40 mila metri quadri, con 500 specie di piante, costruito all’interno di una grande cava di tufo, un tempo abbandonata. Si trova all’interno dell’isola, percorrendo una strada non asfaltata: non abbiamo avuto il tempo di visitarlo, ma sicuramente ne vale la pena.
L’ex stabilimento della tonnara Florio e il palazzo
A questo incantevole esempio di archeologia industriale e alla sua storia ho dedicato un articolo a parte
FAVIGNANA: l’ex stabilimento della tonnara e l’affascinante storia della famiglia Florio
Il centro di Favignana
Il centro cittadino è un vero gioiello: con la pavimentazione lastricata lucida e le case chiare, mi ha ricordato una piccola Ortigia.
Le 2 piazze principali sono Piazza Madrice, che ospita una bella chiesa
e Piazza Europa, col municipio e la statua di Ignazio Florio senior che domina al centro
.
Queste 2 piazze sono collegate dal corso principale, che arriva poi alla Piazza della Camparia, sul mare: di fronte si apre la vista del’ex stabilimento Florio, e più avanti si trova il molo turistico
E’ bello inoltrarsi in bicicletta nei tanti vicoletti del centro del paese, e vedere, appena fuori, i giardini ipogei a fianco alle abitazioni.
Come arrivare a Favignana
Si puo’ arrivare a Favignana dall’aeroporto di Palermo o, più comodo e vicino, dall‘aeroporto di Trapani.
Dall‘aeroporto di Trapani si puo’ prendere il bus dell’Ats, se coincidono gli orari, che con meno di 5 euro, porta al molo degli aliscafi.
Da qui si prende l’aliscafo, che in 30 minuti arriva a Favignana, o il traghetto, che impiega un’ora. I biglietti dell’aliscafo si possono fare on line o al porto.
In alternativa ci sono shuttle e taxi per raggiungere gli imbarchi.
Come muoversi a Favignana
Il mezzo migliore e più divertente per muoversi, a mio avviso, è la bicicletta con pedalata assistita, che ha costi accessibili (10 euro al giorno in bassa stagione). In alternativa si può noleggiare una bicicletta normale o lo scooter. Solitamente i proprietari degli alloggi ne organizzano anche il noleggio, oppure al porto si trovano varie agenzie
Il nostro alloggio: Stabilimento Lido Burrone
Stabilimento lido Burrone ha il grandissimo pregio di essere un alloggio proprio sulla spiaggia omonima: sono 2 blocchi di camere nuove e moderne, che permettono di stare davvero a contatto col mare, sulla spiaggia di sabbia più grande e più bella dell’isola, godendosela quando i turisti non sono ancora arrivati, al mattino, o quando se ne sono andati, nel tardo pomeriggio
Dalla camera, che ha un gradevole patio con un giardino all’ingresso, e un terrazzino vista mare, tra le asce che tutelano la privacy, se si lascia aperta la portafinestra con la zanzariere, ci si può addormentare e svegliarsi col suono del mare. Cosa per me senza uguali.
Consuelo, la responsabile dell’alloggio, con cui abbiamo prenotato direttamente tramite Whatsapp, è estremamente precisa e disponibile, ci ha fatto trovare dei dolcetti di benvenuto, ci ha fornito suggerimenti per visite e ristoranti, ci ha procurato le bici, e ogni giorno ci inviava un messaggio per comunicare quali fossero le spiagge più adatte da visitare in base ai venti
Essendo bassa stagione, ci ha incluso anche 2 lettini e un ombrellone nel prezzo della camera.
Un posto unico, con davanti un mare che mi ha ricordato i colori dei Caraibi
A fianco, il bar ristorante Lido Burrone offre cibo e bevande di qualità, davanti ad un panorama eccezionale.
Conclusioni
Torno innamorata di quest’isola, e torno ancora più innamorata dei Florio, la cui storia mi aveva già conquistato😍
E soprattutto, torno con un desiderio … che su quest’isola ci voglio tornare!
Il nostro giro, giorno per giorno: luoghi, spiagge, ristoranti
giorno 1:
Mattino: arrivo in aliscafo da Trapani, biglietti al ticket office, transfert offerto da alloggio Lido Burrone
Pranzo: Lido Burrone
Pomeriggio: in bicicletta fino a faro di Punta Sottile, passando per Calamone, Marasolo. Aperitivo Bar del Faro
Sera: Centro Favignana
Cena: Osteria Sottosale
giorno 2:
Mattino: bicicletta fino a Cala Rossa e spiaggia del Bue Marino (passaggio dai giardini dell’Impossibile)
Pranzo: truck Bue Marino
Pomeriggio: Scaro Cavallo, punta San Nicola, giro ex stabilimento Tonnara, e Cala Fumeri, punta Longa.
Cena: Ammukka
giorno 3:
Mattino: colazione Magneva beach bar, di fronte a ex stabilimento della tonnara Florio, visita guidata e visita e palazzo Florio.
Pranzo: U Cuoppo
Pomeriggio: Cala Azzurra, faro di Punta Marsala, Lido Burrone
Cena: trattoria da Papu’
giorno 4:
Mattino: spiaggia lido Burrone
Pranzo: Lido Burrone
Pomeriggio: partenza da Favignana trasferimento in taxi (12 euro) e aliscafo per Trapani.
e poi…..Prima di tornare a casa abbiamo trascorso una notte a Trapani, alloggiando in una ex casa salinara, e una giornata a Erice e Marsala!!
giorno 5
Trapani Erice e Marsala: chi dice che per vedere i mulini a vento occorre andare in Olanda??
Nelle vicinanze di Trapani, dove eravamo già stati in precedenza, ci sono cose molto interessanti da vedere: noi abbiamo scelto di visitare, avendo ancora una giornata di tempo, il borgo medievale di Erice, a 8 km, e a 750 metri sul livello del mare, e le saline di Marsala, (tra l’altro vicinissime all’aeroporto).
Prima del ritorno, ci restava infatti una notte da spendere in Sicilia, con un Boscolo gift che avevamo ricevuto in regalo.
Abbiamo quindi affittato un auto al porto, da Sicily by car, con riconsegna in aeroporto.
Avevo trovato una struttura tra Trapani ed Erice, per il soggiorno di 1 notte, I mulini resort, che si è rivelato essere un posto meraviglioso: una ex casa salinara riconvertita in resort
Nella casa ci sono 2 mulini, di cui uno sulla spiaggia, con davanti una splendida piscina
Con le fioriture della primavera il contesto era davvero meraviglioso
Cenare e fare colazione davanti al mare e al mulino è stato incantevole
La nostra camera aveva l’accesso dall’interno del mulino, dove si potevano ammirare le pale e gli ingranaggi
Poiché era anche il mio compleanno, svegliarsi e camminare sulla spiaggia al mattino, in quel contesto è stato un meraviglioso inizio
Il giorno seguente, al mattino, abbiamo raggiunto Erice
Erice
Salendo ad Erice si gode un panorama stupendo del trapanese: in lontananza si intravedono anche le Egadi; in primavera, poi, è tutto fiorito
Dalla zona esterna al borgo, dove si trova il Castello di Venere, si può ammirare la costa fino a San Vito Lo Capo
Qui c’è anche un punto in cui l’architettura e il contesto mi hanno ricordato il palazzo Quinta de la Regaleira di Sintra
Inoltrandosi per le strade acciotolate del borgo, si torna indietro nel tempo: si incontrano le mura, chiese stupende, tra cui il Duomo, la chiesa Matrice, – meraviglioso-
un terrazzino dove si affacciò Garibaldi
poi piazzette, stradine, vicoletti, negozi di ceramiche e di paste di mandorle, e tanti ristoranti, in una splendida atmosfera, dove i buttadentro invitano a mangiare le specialità siciliane … buonissime
Abbiamo pranzato gustando ancora una volta questa cucina Da Michele.
Nonostante il tempo fosse un pò nuvoloso e con qualche goccia di pioggia, abbiamo apprezzato molto questa cittadina gioiello.
Le saline di Marsala
Prima del tramonto, e del nostro volo, ci siamo spostati a Marsala, precisamente nella Riserva Naturale delle Isole dello Stagnone, alle saline Ettore e Infersa: chi l’ha detto che bisogna andare in Olanda per vedere i mulini a vento???
Qui si trovano, infatti, parecchi mulini per la lavorazione del sale, disseminati nella laguna
In particolare spicca il più vicino, risalente al XVI secollo, perfettamente restaurato e funzionante, che racconta la storia e il duro lavoro nelle saline
Ovviamente l’abbiamo visitato, arrivando fin sotto le pale e godendo del panorama dall’alto
all’imbrunire i riflessi del sole sulle saline sono qualcosa di spettacolare
Meno interessante invece il giro in barca attorno all’isola fenicia di Mozia.
Un’altra giornata piena di bellezze, a distanza di pochi chilometri nel territorio trapanese.
Insomma.. la Sicilia è sempre una garanzia!!
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