Viaggi di testa e viaggi nel mondo

Guardando il monte

 

 

Il suono del fiume che scorre

Le creste grigie frastagliate del Latemar che svettano nel cielo

Il contrasto col verde degli abeti e dei prati

Il marrone del legno del tetto e del terrazzino, che da la sensazione di montagna

Il profumo della vegetazione che inebria

I colori del lago e i monti che si rispecchiano…

 

Ho amato questo monte, il Latemar
Ho dormito ai suoi piedi
Ho visto batterci la luce del tramonto
E poi quella dell’alba.

 

 

Ho visto cambiare colore alle sue pareti ruvide, alle sue conche lisce, ai suoi spigoli, coi riflessi del sole.

L”ho visto con quella luce che offusca la nitidezza, ma fa risaltare il verde degli abeti in primo piano.

Ho osservato ogni sua punta aguzza frastagliata, nel cielo azzurro.

Ho visto passare sopra gli aerei piccoli piccoli, ricordando di ogni volta che ero io, su quell’areo, e osservavo dall’alto le montagne e la meraviglia.

Ho visto le nuvole cingergli le cime, le ho guardate muoversi, trasformarsi e dileguarsi.

 

Ho osservato i segni del tempo che hanno scavato, modellato, eroso.

Ho pensato all’azione del tempo, a ciò che si trasforma , tras – forma, cambia forma, ma resta.

Ho pensato a ciò che rimane in mezzo a tutta questa impermanenza, ai riferimenti che mantengono saldi, e danno la forza.

Ho pensato a ciò che è grande di fronte alle tante piccolezze, che spesso inquinano i nostri giorni

 

 

Ho pensato alla gioia, quella che viene da dentro, ma anche a tutte le ansie, le difficoltà di questo tempo, e a come affrontarle per non soccombere dal loro peso. E ho cercato la forza in quel che vedevo.

Ho pensato a quante possibilità può offrire la vita, se solo si ha un pò di fantasia e coraggio.

Ho assaporato quanto sia bello lasciar correre i pensieri, e poi rincorrerli, avere questa libertà. E poi cercare di spazzarli via, per creare momenti di vuoto, solo presenza.

 

Ho sentito quanto sia bello poter spaziare, sconfinare, liberarsi da quei limiti tanto cercati, ma che confinano.

Ho pensato a quanto sia importante, a volte, pensare in grande, sognare in grande, rischiare in grande.

Ho desiderato che quei momenti, a cospetto della montagna, del cielo, di me, non finissero mai, e ho amato quegli istanti in modo quasi struggente. Come se fossi, io, davanti all’infinito

 

 

Ho pensato al nutrimento che arriva dalla bellezza.

E a quanto mi ha trasmesso: un senso di potenza, di grandezza, di protezione.

Quella bellezza che mai devo dimenticare che c’è, e mai devo smettere di cercare.

E all’importanza di andarsela a trovare, di non farsi sovrastare dall’insensatezza, dalle cattive abitudini, dai cattivi pensieri, dalla tristezza, e dalla morte.

 

Perché quella,

la grande bellezza, la forza della vita che continua,

è lì, sempre presente, permanente.

Come il monte.

 

 

Il paradiso, come l’inferno è qui, sulla terra.

 

 

agosto 2024

 

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Patrizia Pazzaglia, Patty dopo un po’.

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