Viaggi di testa e viaggi nel mondo

ALTO ADIGE: CAREZZA e dintorni, una carezza per l’anima (BZ)

 

 

 

Era aprile che già pensavo che il ferragosto non avrei voluto trascorrerlo a casa.

Di solito facciamo le vacanze tra giugno e luglio per cui ad agosto non siamo in giro. Ma da qualche anno ho preso l’abitudine di fare un giro nei dintorni: lo scorso anno siamo andati in Valgardena, quello prima a Lucca, quello prima ancora eravamo a Torino..
Quindi ad aprile ho prenotato un alloggio al Lago di Carezza, in Alto Adige, nella Val D’Ega, tra il passo Costalunga e il paese di Nova Levante

 

 

Del lago di Carezza me ne aveva parlato mia figlia diciannovenne entusiasta dopo esserci stata lo scorso anno, e per questo mi aveva a incuriosito. Quindi esattamente il 15 di agosto partiamo in direzione Bolzano.

 

L’alloggio a Carezza

 

 

Guardando su Booking.com trovo un posto che mi ispira da subito dalle foto: Carezza Lake and River, con recensioni non troppo recenti ma tutte entusiaste.

Scopro poi che l’hotel, che in origine si chiamava “SIMHILD b&b”, ha appena riaperto, ha una bella storia sin dal 1925, che si può leggere sul nuovo sito
https://lakeriverland.eu/

Nel 2024 è gestito dalla energetica signora Oui e il suo staff di gentilissime ragazze, thailandese, che scopriamo aver vissuto anche a Koh Tao, dove siamo stati qualche anno fa, e che propone cucina thailandese: abbastanza anomalo mangiare  tai in alto Adige, ma la location è così invitante, su un bel terrazzo con vista sul monte Latemar, che assaggiamo il pad tai una sera e il wok di verdure e riso l’altro, e sono davvero squisiti.

 

 

L’hotel è in una posizione incantevole, come dice il nome, è sul torrente Pukelin, il cui suono dello scorrere accompagna sin dal mattino appena svegli, e per tutto il tempo, e pare proprio ai piedi del Latemar, che amo gUardare a lungo al mattino E al tramonto quando il sole fa risplendere la sua roccia grigia e le sue cime aguzze

 

 

La nostra camera è al secondo piano, è spaziosa e appena ristrutturata, e con un delizioso angolino con tavolo e panche, un bagno invece ancora vecchio stile, e un delizioso balconcino che ho adorato❤.

 

 

La colazione viene servita ai tavoli in una sala con finestroni con vista sui monti, è ricca e di qualità, e ho apprezzato la scelta di non fare il buffet per contenete lo spreco.
L’hotel su trova sulla Promenade che conduce in 10 minuti al lago di Carezza e ha di fronte uno grande prato verde dove si trovano stupendi cavalli e mucche al pascolo.

 

 

L’hotel ha un parcheggio per gli ospiti. Inoltre, di fronte al lago si trova un parcheggio a pagamento, ma prendendo la via Bellavista (promenade), poco oltre l’hotel Lake and river c’è un parcheggio gratuito non molto frequentato.

Escursioni a Carezza

Giro del lago di Carezza

Dall’hotel a piedi abbiamo raggiunto il lago di Carezza, con il Sentiero 6 in direzione del Lago di Carezza. Dopo un centinaio di metri ci troviamo ad attraversare un piccolo ponte tibetano

 

 

Il lago, che Si trova a 1500 metri di altezza, lo abbiamo visto a diverse ore nei 3 giorni che siamo rimasti:  ha una attrattiva talmente grande che ogni volta ci catturava per la sua bellezza.

Le diverse tonalità di verde, i riflessi degli alberi e delle cime del monte Latemar e del Catinaccio sulle sue acque, i fiori e la vegetazione: le dolomiti si guardano allo specchio.

 

 

Per fare il giro del lago, addentrandosi nel sentiero nel bosco che lo circonda, e che culmina con una piattaforma con pannelli esplicativi, si impiega una ventina di minuti. Il lago è piuttosto piccolo e durante l’estate l’acqua si riduce ma non è mai secco in quanto alimentato da sorgenti sotteranee e può raggiungere anche i 22 metri di profondità.

Tips: a Carezza non c’è un vero e proprio centro, l’edificio più centrale e storico è il bellissimo Gran hotel Carezza, enorme, costruito in sasso e con le finestre blu, meta di soggiorni di personaggi famosi come la principessa Sissi e Churchill, oggi hotel e residence, e nei dintorni c’è un minimarket e qualche ristorante.

 

 

La cittadina più vicina è Nova Levante, distante pochi chilometri, ma che resta comunque molto più in basso rispetto a Carezza.

Escursione con la seggiovia Paolina all’Aquila di Christomannos e al rifugio Roda de Vaiolet

 

 

Poco oltre il Gran hotel di Carezza si arriva ad un altro agglomerato, dove c’è la stazione della seggiovia Paolina ( è presente un parcheggio), che porta al rifugio omonimo, a 2125 metri di altezza (raggiungibile anche a piedi tramite sentieri dal passo Costalunga, o dalla partenza della seggiovia). Il percorso con la seggiovia sorvola prati meravigliosi arrivando a un terrazzo ai piedi del monte Catinaccio

 

 

Siamo già in territorio di Vigo di Fassa e da qui si può ammirare la Val d’Ega, il gruppo del Latemar, le Pale di San Martino e la Marmolada.

All’arrivo ci sono diversi sentieri. Io mi ero posta come obiettivo l‘aquila di Christomannos, una scultura in bronzo del 1912 che rappresenta un’aquila appunto,  dedicata a Theodor Christomannos (1854 -1911). Importante politico per lo sviluppo del turismo in sudtirolo e grande appassionato, fu artefice dell’ampliamento della rete stradale, in particolare della Strada delle Dolomiti che conduce da Nova Levante a Cortina

 

 

Per arrivarci, dalla seggiovia, occorre camminare per circa mezz’ora, il sentiero è il 539 ed il percorso è poco in salita

 

 

Il percorso prosegue con splendidi paesaggi

 

 

Poco oltre il monumento, sul sentiero 549, in mezz’ora circa di cammino si arriva al Rifugio Roda de Veal a 2283 metri di altitudine, e alla Baita Marino

 

 

Il paesaggio in questo tratto, che è un continuo saliscendi ma non troppo impervio, è davvero incantevole

 

 

Qui ci siamo fermati a bere qualcosa, in compagnia di tanta bellezza prima di fare il sentiero al contrario, incontrando pochissima gente seppur fosse ferragosto

 

Home

 

Escursione con la cabinovia al rifugio Coronelle

Di buon ora, una mattina, siamo partiti con l’auto in direzione Malga Frommer Alm, dove c’è la stazione della cabinovia Re Laurino,per raggiungere il Rifugio Fronza alle Coronelle (2337 m) o Kolner Hutte, che si trova ai piedi del Monte Catinaccio. E’ raggiungibile anche a piedi, volendo, dalla malga Frommer, o dal rifugio Paolina, in circa un’ora.

Il percorso in cabinovia è diviso in 2 parti, al primo stop si trova un prato con una montatura enorme di occhiali.

 

 

Giunti a monte, la cabinovia entra proprio dentro la montagna: salendo per andare al rifugio ci si rende conto di essere proprio sotto ai monti.

 

 

Per salire ulteriormente bisogna scalare ed essere ben attrezzati, quindi ci siamo fermati qui, ad ammirare da una bella terrazza il panorama

 

 

a godere della vista dei monti

 

 

E di un buon pranzo al rifugio.

Al ritorno abbiamo, in un tratto fatto a piedi prima di prendere la seconda funivia, abbiamo visto anche qui il “cinema delle Dolomiti”, come quello del rifugio delle Odle delle scorso anno

 

 

Abbiamo quindi camminato poco quel giorno. E quando siamo stati sazi, abbiamo ripreso la cabinovia per scendere.

 

Passeggiata da Carezza alla baita Häusler Sam

Un giorno abbiamo dedicato una bella passeggiata da Carezza alla Häusler Sam: mia figlia mi aveva detto che là c’erano alcuni lama.. ed io ero troppo curiosa di vederli.

La passeggiata è lunga 6,5 km, occorrono un paio d’ore, e il percorso è prevalentemente in piano, con sentieri in mezzo al bosco e a corsi d’acqua, passando per bellissimi prati.

 

 

Si arriva anche in un punto dove ci sono tanti  cavalli

 

 

Alla baita ci siamo fermati a pranzo, c’era moltissima gente, ma sono riusciti a trovarci velocemente posto e a servirco velocemente: abbiamo gustato degli ottimi canerderli.

Davanti alla baita c’è un bel prato dove ci si può rilassare, aci sono anche degli sdario ma erano tutti occupati

 

 

E poi, poco più in là.. ecco  i lama assieme ad alcuni somarelli. Mi fanno un po’ pena sinceramente, perché sono costretti a stare sotto il sole, con le mosche che gli girano attorno: spero non soffrano troppo. Comunque sono davvero carini!

 

Tramonto ed alba sul Latemar

Una delle cose più belle di questo giro è stato ammirare alba e tramonto sul monte Latemar.

Svegliarsi di prima mattina e vedere il sole illuminare la roccia della montagna di fronte. Ascoltare i suoni, il ruscello, gli uccelli le foglie mosse dal vento.

E poi, il tramonto: la luce splendente fino al giungere della notte

 

 

E il monte lì, con la sua magnificienza, con la sua eternità.

 

 

Ho amato questi posti, amo le Dolomiti, e per fortuna che sono vicine, perchè sicuramente ci voglio tornare!

 

 

e questa meraviglia mi ha ispirato questo post

Guardando il monte

 

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Patrizia Pazzaglia, Patty dopo un po’.

Sono versatile, camaleontica e un po’ nevrotica. 

Una come tante.  Nessuna grande passione, ma so appassionarmi.

Prendo tutto molto sul serio e in tutto quello che faccio, se mi interessa, ci metto impegno e dedizione.

Scarsamente tecnologica, diversamente social.

Mi piace condividere, mi piace ascoltare, esprimermi, se è il caso, e stupirmi.

Mi piace vivere intensamente e andare in profondità delle cose che mi interessano e lasciare andare ciò che non mi serve (anche se con difficoltà).

Mi piace lasciarmi contagiare dalla bellezza e dalle emozioni e..naturalmente viaggiare, fuori e dentro di me, col corpo e con la mente (ma anche con lo spirito).

Perchè la vita è un gran bel viaggio.