Sono un camaleonte
Sono un camaleonte
Mi plasmo a situazioni e persone. Mi adatto e mi adeguo, talvolta vorrei assomigliare.
Sono un camaleonte. Cambio forma e colore, divento come te, divento te. Mi trovo nei tuoi panni, sento cosa significa essere te.
Sono un camaleonte. Sono empatica. Sento quello che senti dentro, soffro e gioisco con te, come te. Mi identifico, spesso mi confondo, o mi fondo, perdo i confini. Mi trasformo. Eccessivamente comprensiva, a volte, tal’altre sfidante, con ciò che non mi appartiene. Poco di tutto, tutto di poco.
Sono un camaleonte, e spesso faccio fatica a sapere quale sia la mia vera natura. Sostenitrice del detto che il contrario di una verità è un’altra verità, implicata nella danza degli opposti, in preda a rimurginio e dubbio continuo, oscillante tra estremi. Un pò fuori da schemi e convenzioni, ma incapace di abbandonarli, ribelle obiettiva e anti conformista, ma non troppo.
Sono un camaleonte. Sensibile a quello che mi circonda, per rispetto. Mi muovo lenta, e mi guardo bene tutto intorno prima di farlo, prima di agire, prima di parlare. A volte preferisco nascondermi, camuffarmi, proprio per non essere vista, osservare solo il mondo e ascoltarmi, nella mia solitudine e con la mia pigrizia.
Sono un camaleonte. Mi mimetizzo nel mondo, assorbo il bene e il male. A volte non lo sopporto e me ne difendo; il mio cuore sente amplificato. Non ho grande personalità ma posso capire profondamente; posso essere l’avvocato del diavolo, il grillo parlante, la tua coscienza. Farti vedere l’altra parte, il rovescio della medaglia, che pure comprendo, e, a volte, in modo nocivo, giustifico.
Incostante e mutevole, come un camaleonte ho la lingua lunga, e spesso faccio fatica a frenarla. Se riesco a farlo, i segnali del mio corpo parlano al posto della voce, come il camaleonte cambia colore all’evenienza. E non può nasconderlo, tutto avviene involontariamente, come i colori che cambiano e risaltano, alla luce del sole: tutto è alla luce di quello che è.
Sono un camaleonte, e questo è quello che mi è stato dato: pelle fragile, equilibrio precario. Ma, forse, dietro i muri che alzo per proteggermi, dietro a quegli occhi che scrutano a 360 gradi per capire chi può essere nemico, posso essere anche molto di più: posso accogliere e aprire lo sguardo al colore, e, come un camaleonte, posso riflettere e mostrare la bellezza del mondo.
maggio 2025
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