Sono assetata
Sono sempre stata assetata.
Assetata di cose che fanno battere il cuore, di cose che risuonano nell’anima.
Assetata di bellezza, di meraviglia, di stupore; assetata di stimoli, di carezze, di amore; assetata di esperienza di conoscenza, di parole.
Di parole che vanno in profondità e scuotono. Che creano connessioni; che mi fanno comprendere. Che mi fanno pensare, e sentire che quello che provo, o penso, ha un senso.
Sono sempre stata assetata.
Ho cercato, curiosa. Ho trovato, e mi ha consolato. In qualche modo ha dato un senso ai dubbi, conferme a quello che mi dicevo, su cui dubitavo, perdendomi e sconfinando.
Ho cercato e assorbito, per non precipitare, per non soccombere.
Ho cercato per accendere una luce.
Mi sono guardata intorno per portare la vita che c’era fuori, dentro di me.
Ero assetata di linfa vitale.
Ho cercato di placare la mia sete.
Non so se sia stata, e sia, la cosa giusta, ma tutto quello che ho fatto mi ha permesso di arrivare al momento successivo. Ha messo in moto qualcosa dentro.
E mi ha consentito, e mi consente, di sopravvivere, in, e a, certi momenti.
“Rivolgo sempre alla vita la stessa preghiera: fammi battere il cuore.
Chiedo alla gente: divertimi.
Chiedo alla giornata: stupiscimi.
Ci rimango male se non succede, anzi, di più: non so giocare se non succede.
E come faccio a chiamarlo serenità questo veleno lento che mi sale per le ginocchia, comincia ad arrampicarsi prima che io mi svegli, apro gli occhi e lo trovo già nei polpastrelli che mi aspetta?
Non mi sfascia in due dal dolore, è vero… se mi sfasciasse in due almeno lo riconoscerei..
Sono sopravissuta..potreste promettermi che dunque, sopravviverò.
Invece questo veleno mi lascia intatta. E proprio così m’ammala, così m’ammazza!”
Chara Gamberale – Dimmi di te
potrebbe interessarti anche