Quello che non è
Quante volte si incontrano persone che, coscientemente o con incoscienza, vogliono farti credere che le cose siano diverse da quello che sono.
Che cercano di confondere, inviando messaggi contraddittori, con arroganza, pensando di prenderti per stupido o di dartela da bere.
Manipolatori della verità. Che la alterano, a loro uso e consumo, e comodo, per un tornaconto o soddisfazione personale. O magari per salvare se stessi. O non guardarsi la propria parte, arrivando a crederci, a quella realtà, frutto della loro rielaborazione e fantasia.
Quelli che abusano della fiducia, della voglia, o bisogno, di affetto, di relazione, di punti di riferimento.
Dall’altra parte, c’è chi, con ignoranza, incoscienza o superficialità, non si accorge e abbocca. Facendosi illudere da false promesse o dalla presentazione della realtà travisata. O magari soltanto tenta di salire sul carro dei, agli occhi suoi, vincenti. Spinto probabilmente dai suddetti bisogni, o da un bisogno di approvazione o considerazione senza fine. Forse c’è chi è anche cosciente della situazione, e non sta bene, ma chiude un occhio ed incassa, perchè il suo bisogno è piu’ forte.
Credo che in tanti, comunque, restino ancora male di fronte a quella ipocrisia, alla superficialità di chi non guarda e non ascolta anche le ragioni dell’altro, ma solo le sue, e vede solo se stesso; di chi dice o pensa: “ma che problema c’è”, e procede con noncuranza, pur di avere consenso e seguaci; di chi semplifica o sottovaluta, con agghiacciante insensibilità o con calcolata freddezza, per arrivare al suo scopo, qualunque esso sia.
Chi comprende e vede i giochi, consci e inconsci, talvolta magari resta male, è deluso e amareggiato, dal ripetersi e l’allargarsi di questi atteggiamenti, e decide che non ha più voglia di stare a spiegare, di chiedere, di credere, di tentare di far aprire gli occhi, di mostrare l’altra faccia della medaglia. Di cercare di far comprendere le dinamiche, e come le cose non siano sempre come appaiono. Tace e magari si ritrae, e in silenzio va in cerca d’altro, qualcosa di diverso.
Perchè sa che, da qualche parte, c’è, qualcosa di diverso.
dicembre 2019
Si…da qualche parte c’è qualcosa di diverso e il momento in cui si decide che non vale più la pena spiegare o cercare di far capire qualcosa a qualcuno è in assoluto uno dei più tristi.
Molto triste, concordo
Purtroppo è molto attuale è veritiera la realtà che hai descritto! Grazie per la bella riflessione!
Purtroppo ciò che esprimi in questo articolo succede spesso, ed è molto reale. A volte, dopo aver provato a spiegare e a far capire le cose con tutte le proprie forze, non c’è altro da fare che allontanarsi…
si, la cosa più sana da farsi.