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Val D’Aosta

CHAMOIS, la Perla delle Alpi senza auto, in Valle D’Aosta

 

 

Chamois è un pittoresco borgo alpino della Valtournanche, a pochi chilometri dal monte Cervino, in Valle d’Aosta, che fa parte delle Perle delle Alpi, ed è considerato uno dei paesi più belli d’Europa

 

Di ritorno da Cogne e dal Monte Bianco, sulla strada verso casa, prima di lasciare la Valle d’Aosta decidiamo di fare una deviazione in un paesino alpino di cui di frequente avevo sentito parlare, per la sua bellezza e per la caratteristica di essere l’unico comune in Italia a non essere accessibile alle autovetture e privo di strade asfaltate.

Il paese di Chamois infatti si può raggiungere a piedi attraverso una mulattiera piena di curve dal fondo valle, tramite un  sentiero dalla località di La Magdaleine a piedi o in bicicletta, o piu facilmente con una funivia. Alternativa decisamente più costosa è l’elicottero o un piccolo aereo, visto chè è presente un altiporto. Il trasporto di merci e animali avviene attraverso una teleferica.

 

 

La funivia per la verità è un po’ vetusta, parte dalla cittadina di Buisson … piuttosto vertiginosa, arrivando fino a 250 mt dal suolo, quanto panoramica, porta fino a 1800 mt, altezza di Chamois.  E’ davvero impressionante salire l’ultimo tratto molto in pendenza attaccato alla montagna! Per fortuna che la salita dura solo 5 minuti.

 

 

All’arrivo ci si trova davanti ad una balconata che offre uno splendido panorama sui monti, la chiesetta del paese, la seggiovia che porta al lago di Lod, a 4 km, e spicca il grande silenzio per la mancanza di auto che circolano, in un territorio che accoglie soltanto un centinaio di abitanti.

 

 

Ma a parte quello che manca, quello che ci appare davanti sono verdi praterie, fiori selvatici di mille colori, casette tradizionali e antiche in pietra e legno,  boschi di alberi stupendi e la sensazione di quiete, di ritmi tranquilli e riposanti

 

 

Camminando nel sali scendi di stradine del paese, si nota talvolta uno stato di isolamento e abbandono di alcune abitazioni, ma basta passeggiare verso il torrente e per i sentier,i che subito il paesaggio e la natura sovrastano quella sensazione: solo pace e tranquillità fanno compagnia lungo il cammino. E’ un luogo davvero che lascia senza parole, nel senso che zittisce, toglie la voglia di parlare, porta ad ammirare, guardare dentro e fuori.

 

 

Per pranzo ci siamo fermati nel centro del paese, al bar Funivia, di fronte alla chiesa e a fianco alla funivia, mangiando degli ottimi panini, con una vista sui monti e su quel paesino da fiaba! Che effettivamente è davvero incantevole come mi hanno descritto e come l’avevo immaginato.

 

 

Chamois fa parte del comprensorio del Cervino Ski Paradise, che d’inverno annovera 200 chilometri di piste sciistiche, 16 che partono nei dintorni della cittadina stessa.

Per arrivare a Buisson in auto occorre percorrere l’autostrada A5 Torino-Aosta uscendo a Chatillon. Da qui si trovano le indicazioni per Valtournenche-Cervinia fino all’arrivoa a Buisson, dove è possibile parcheggiare l’auto esattamente di fronte alla funivia per Chamois.

 

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agosto 2021

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COGNE, ai piedi del Gran Paradiso

 

 

Cogne.. un paese da sogno!

Cogne, i prati Santorso, grandi, verdi sotto i monti, col Gran Paradiso innevato che li domina, sullo sfondo, e che ti guarda,… e tu non puoi non ricambiare, ammaliato, con lo sguardo a perdita d’occhio.

Cogne, il torrente Valnontey, con le sue acque verdi, impetuose, che scende e rinfresca le menti, costeggia il sentiero che sale sui monti e disperde i pensieri che non siano in armonia con tanta bellezza.

Cogne, le case ordinate coi fiori ai balconi, e il legno che scalda.

Cogne e la telecabina, che ti porta sopra i 2000: dall’alto, tutta la valle, il paese che diventa piccolo piccolo,.. E percorrendo il sentiero, ti avvicini ai giganti, vedendoli tutti, il Bianco, il Gran Paradiso, e poi il verde e l’azzurro, la terra e il cielo..

E tu, lì, a contemplare la grande bellezza.

 

 

L’arrivo a Cogne

La Valle D’Aosta mi ha stupito per quanto mi è piaciuta, e la strada per arrivare a Cogne ancor di più: si costeggia il torrente Grand Eyvia, affluente della Dora Baltea,  dal colore verde quasi come la giada, attorniato dagli alberi verde scuro brillante, in estate.

 

 

Cogne è un piccolo paesino in una vallata, con molte case caratteristihe in sasso o in legno, e addobbate con fiori, con un prato enorme e meraviglioso, che guarda il Gran Paradiso: il prato di Sant’Orso.

 

 

Cogne, il nostro l’alloggio: l’hotel Sant’Orso

 

Davanti al prato di Sant’Orso si trova l’omonimo hotel Sant’Orso: davvero una favola e il soggiorno è stato indimenticabile!

Prenotato parecchio tempo prima su booking.com, la nostra camera era nella parte più nuova, una tripla all’ultimo piano, con un balcone vista Gran Paradiso

 

 

Avevamo un secondo balcone con vista su parte del paese e sullo spazio privato, attrezzato, dell’hotel.

 

 

In stanza avevamo a disposizione anche un binocolo, per guardare in modo ravvicinato ogni angolo dei monti e dei prati

 

 

Molto moderna, la camera era tutta in legno e molto spaziosa

 

 

La colazione era compresa, con vista, buffet dolce e salato, e addirittura c’erano le ostriche!! Ristorante ottimo, servizio impeccabile e una spa con piscina coperta, ma con vetrate aperte, sauna e angoli relax, e anche un piccolo idromassaggio all’esterno vista monti e a fianco sauna e botte con acqua ghiacciata. Il tutto davvero bellissimo e scenografico

 

 

Svegliarsi al mattino, vedendo il sole che illumina il Gran Paradiso non ha prezzo!

 

 

Passeggiata Valnontey

Dal prato Sant’Orso parte una strada che porta verso il piccolo paesino di Valnontey, a 3 km di distanza, e che diventa poi sentiero che conduce in mezzo ai boschi. La strada costeggia ad un certo punto l’omonimo torrente, spettacolare, nella vallata.

 

 

Alcuni ponti  lo attraversano: il paesaggio qui è davvero suggestivo tra una vegetazione rigogliosa e la fragorosa voce del torrente.

 

Non ci siamo addentrati molto quando i sentieri cominciavano a salire in mezzo al bosco, ma è stata comunque una passeggiata fresca ed imperdibile.

 

 

La cascata di Lillaz

 

 

A poco più di 3 km da Cogne si trova il paesino di Lillaz, raggiungibile quindi anche a piedi, davvero grazioso, da cui si puo’ arrivare alla omonima cascata di Lillaz.

Non trovando posto al parcheggio indicato per iniziare la camminata, che in una decina di minuti porta alla cascata per un percorso abbastanza in piano, abbiamo cambiato direzione, arrivando nei pressi del campeggio Le Salasses, dove si trova un altro parcheggio, con indicazioni per un sentiero verso la cascata. La via si addentra in un bosco bellissimo e per nulla frequentato,

 

 

Il sentiero è più impervio e più in salita rispetto a quello dal paese, che abbiamo fatto poi al ritorno e che costeggia il fiume, ma indubbiamente è molto più bello e selvaggio, e ci ha portato di  fronte al primo salto della cascata.

 

 

La cascata di Lillaz infatti scende in più salti, formando talvolta delle vasche di acqua verdissima

 

 

Per arrivare al salto più alto occorre percorrere un tratto del sentiero piuttosto in salita, stretto e talvolta difficoltoso se si incontrano altre persone.

 

 

Ma vale assolutamente tutto lo sforzo: i salti della cascata, visti anche dai ponticelli che sono stati costruiti per attraversarla e dall’alto, e il fiume quando scorre in piano, sono una vista mozzafiato

 

 

Sentiero natura del Montseuc con telecabina Pulsè 

 

Poco distante dal centro di Cogne, si trova la telecabina Pulsè, che porta a 2081 metri di altitudine.

Scesi dalla telecabina non si arriva in una vallata o in un punto panoramico, come mi sarei aspettata, ma in una piccola spianata in mezzo agli alberi, con un bar aperto nella stagione estiva, e poi si deve proseguire per il sentiro nel bosco, se si vuole arrivare alla prima balconata con vista. Il sentiero è ad anello, e per compierlo interamente, occorrono circa 2 ore, è piuttosto faticoso, con un dislivello di 250 metri; in alternativa è possibile arrivare in un punto da dove si puo’ ammirare la vallata di Cogne, e sul fondo il massiccio del Monte Bianco, e salendo ancora un po’, avere una magnifica vista del Gran Paradiso (tempo di percorrenza circa 30 minuti).

 

 

Noi non abbiamo proseguito oltre, ma si dice che da li’ in poi occorra un po’ di esperienza di montagna, ma quello che abbiamo visto mi fa dire che ne è valsa comunque la pena!

 

Dove mangiare a Cogne

Purtroppo la nostra permanenza a Cogne è durata solo 2 notti, dopo di che siamo andati sul Monte Bianco con lo Skyway e a Chamois, sulla via del ritorno.

In questi 2 giorni abbiamo mangiato di giorno apizze, focacce, pane, e speck e formaggio del luogo, acquistati nel forno e nei negozi del paese e mangiati al sacco, mentre la prima sera siamo andati al ristorante dell’Hotel Sant’Orso che è davvero notevole: ambiente caratteristico, cucina tipica valdostana e servizio eccellente. Tanto che avremmo voluto ritornarci anche la sera successiva, ma non c’era disponibilità, così siamo andati in pieno centro del paese, alla enoteca-ristorante Cave de Cogne, piccola ma con uno stupendo giardino esterno, dove abbiamo mangiato benissimo le specialità della zona.

 

 

Cogne è davvero una cittadina incantevole, mi ha talmente entusiasmato che, come spesso mi accade, ho in previsione di tornarci!

 

E dopo Cogne, tappa successiva verso il ritorno Chamois!

 

CHAMOIS, la Perla delle Alpi senza auto, in Valle D’Aosta

agosto 2021

 

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Tra ghiacci e cielo, sul tetto d’Europa: il MONTE BIANCO con lo Skyway

 

 

Ho visto per la prima volta immagini dello Skyway sul Monte Bianco in una trasmissione di Licia Colò, e l’esperienza è entrata subito nella mia wish list!

Si perché dal servizio sembrava proprio di andare a toccare il cielo, e ho immaginato la sensazione di immensità che si poteva provare una volta arrivati lassu’, sulla montagna più alta d’Europa, con tutto intorno il bianco candore della neve e l’azzurro del cielo.

 

 

 

In occasione della nostra visita alla città di Torino, ho quindi programmato di realizzare anche questo sogno, nel mese di agosto 2021, e con il pretesto di trascorre qualche giorno in due località della Valle D’Aosta di cui mi avevano parlato molto bene,  Cogne e a Chamois, siamo andati allo Skyway, e devo dire che davvero è stata un cosa fighissima!

Ho aspettato a prenotare dal sito delle funivie del Monte Bianco controllando fino all’ultimo il meteo e la disponibilità: volevo cercare, se era possibile, di andare in un momento di sole. Dal sito si puo’ scegliere la salita fino al  Pavillon, che è la fermata del primo tratto, a 2173 metri, oppure fino a Punta Helbronner che è la stazione sommitale, a 3466. Noi abbiamo scelto la seconda opzione che consiglio vivamente!  Le partenze sono ogni 15 minuti, la prenotazione è obbligatoria e solo online, fino ad un’ora prima. Per l ‘andata, la discesa da Punta Hellbronnen era, nel periodo Covid, dopo al massimo 1 ora e 30, esclusi escursionisti e coloro che prenotavano anche il pranzo al ristorante, e libera dal Pavillon.

 

 

Il biglietto è piuttosto costoso, ma vale ogni euro speso.

Il giorno prescelto ero già emozionata alla prima vista del Monte Bianco, arrivando da Cogne (distante neanche un’ora) in località Courmayuer, dove si trova lo Skyway.

 

 

Siamo partiti per tempo per fermarci a fare un giro nella cittadina, famosa località turistica davvero molto bella, proprio sotto le vette innevate.

 

 

Siamo agevolmente arrivati al parcheggio dello Skyway attorno alle 11.30 https://www.montebianco.com/it/info-utili-e-tariffe-parcheggio.  Il nostro biglietto prevedeva la salita per le 12.15. La mia emozione era a mille!!!

 

 

Sbrigati tutti i controlli del caso e del covid, dopo un po’ di attesa, siamo entrati finalmente nella grande cabina della funivia,  che mentre sale ruota di 360 gradi, in modo far godere del panorama da qualsiasi parte: una cosa spettacolare!

 

 

Pian piano si cominciavano a vedere le cime dei monti più vicini, anche quella del Monte Bianco.

 

 

In 10 minuti totali lo Skyway è arrivato a destinazione

 

 

All’arrivo, si scende su una piattaforma con una ringhiera, da dove si possono ammirare tutte le montagne.

 

 

Da una parte Punta Helbronner, Monte Bianco

 

 

dall’altra la vista verso l’infinito, montagne, nuvole, ghiacciai e il dente del gigante

 

 

Cielo e neve, e la sensazione di immensità e di bellezza, che non può non pervadere anima e corpo.

Abbiamo girato sulla piattaforma, ammirando e rimirando, con lo stupore negli occhi e il cuore gonfio di gioia.

 

 

Avendo il tempo limitato dovevamo compiere una scelta e abbiamo saltato la Feltrinelli 3466, “la libreria che sfiora il cielo” e la mostra dei cristalli, che sono a Punta Helbronner. Abbiamo preferito prendere l’ascensore, scendere e percorre il tunnel sotto la montagna, che è molto suggestivo, ed arrivare al rifugio Torino, il punto di partenza per gli escursionisti, e anche il punto più vicino ai ghiacciai.

 

 

E devo dire che è stato molto emozionanate, a metà agosto, mettere i piedi sulla neve. Ovviamente è vietato ai non escursionisti scendere e camminare sul ghiacciaio.

 

 

Esaurito il tempo a disposizione, siamo scesi alla stazione intermedia Pavillon, dove ci siamo fermati sui prati, a fare un pic nic e a riposare, sotto al monte Bianco, di fronte ad un panorama spettacolare ad alta quota, mentre vedevamo le cabine dello Skyway andare su e giù.

 

 

Proprio qui, al Pavillon, si puo’ visitare il giardino botanico più in alto d’Europa, un’oasi naturalistica di circa 7.000 mq., realizzato da una Onlus chiamata Saussurea, da cui anche il nome del giardino, a fini di studi naturalistici e divulgazione, con particolare riferimento alla flora dei territorio della Valle d’Aosta e del Monte Bianco.

Prima di ridiscendere, siamo andati a visitare l’Hangar 2173, ovvero uno spazio espositivo multimediale dove sono narrate le origini della funivia e abbiamo potuto conoscere la storia davvero incredibile e appasionante dell’ing. Lora Totino, che ha trasformato un sogno in realtà, dando l’avvio al cantiere nel 1941  con la stesura della prima fune per la costruzione della funivia, che sarebbe arrivata fino ad oltre 3000 metri. In mostra ci sono tanti pezzi originali della vecchia ferrovia e la spiegazione dei lavori e della tecnologia applicata, che ha portato lo Skyway ad essere quello dei giorni nostri..

 

 

La visita all’esposizione, inclusa nel biglietto, secondo me è imperdibile, e offre tantissimi spunti di riflessione, con pannelli espositivi, frasi, interviste a personaggi famosi, sul tema dell’uomo, della montagna, della ricerca, della motivazione e dell’ avvicinamento al cielo.

 

 

Lo Skyway del Monte Bianco, così come si vede oggi, è stato inaugurato nel 2015, e davvero qui ci si rende conto della grandezza della genialità e della tecnologia ingegneristica italiana, che è stata in grado di costruire quest’opera, consentendo anche a chi non è escursionista e non sarebbe in grado di arrivare tanto in alto, di avvicinarsi e di fruire di tali meraviglie della natura.

 

 

Non siamo invece andati a visitare la cantina Cave Mont Blanc, che produce spumante ad alta quota, eravamo già ubriachi di tanta bellezza!

E scendendo… un ultimo dono:  uno stupendo stambecco appollaiato, mentre passavamo con lo Skyway, stava tranquillo sulle rocce sotto il sole!

Che dire? Viste da togliere il fiato, emozione tra cielo e ghiacciai, relax sotto i monti che ci hanno accolto, coinvolgimento nella visione e nel lavoro di grandi uomini che hanno sfidato l’impossibile, e anche uno stambecco.. potevo volere di più??

 

 

agosto 2021

 

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Patrizia Pazzaglia, Patty dopo un po’.

Sono versatile, camaleontica e un po’ nevrotica. 

Una come tante.  Nessuna grande passione, ma so appassionarmi.

Prendo tutto molto sul serio e in tutto quello che faccio, se mi interessa, ci metto impegno e dedizione.

Scarsamente tecnologica, diversamente social.

Mi piace condividere, mi piace ascoltare, esprimermi, se è il caso, e stupirmi.

Mi piace vivere intensamente e andare in profondità delle cose che mi interessano e lasciare andare ciò che non mi serve (anche se con difficoltà).

Mi piace lasciarmi contagiare dalla bellezza e dalle emozioni e..naturalmente viaggiare, fuori e dentro di me, col corpo e con la mente (ma anche con lo spirito).

Perchè la vita è un gran bel viaggio.