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Esperienze in viaggio

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Pesca al tramonto e notturna alle Maldive

 

 

L’escursione della pesca al tramonto e notturna alle Maldive è proprio una bella eperienza, che è piaciuta molto anche a nostra figlia, sia la prima volta, a 8 anni, che da adolescente, a 13 anni.

La prima volta siamo partiti prima del tramonto dall’isola (Fihalohi http://www.unanimainviaggio.it/nostri-resort-low-cost-alle-maldive/ ) con un bellissimo dhoni, l’imbarcazione tradizionale maldiviana. Il tempo era sereno, pertanto navigare con la luce e i colori del tramonto è stato splendido.

 

 

La seconda volta invece, per la pesca notturna, siamo andati con una barca non tradizionale (da Embudu http://www.unanimainviaggio.it/nostri-resort-low-cost-alle-maldive/). Siamo partiti proprio al tramonto e abbiamo visto il cielo farsi scuro, pescando poi anche nel silenzio della notte, sotto il cielo stellato.

 

escursione pesca notturna alle maldive escursione pesca notturna alle maldive

 

Anche in questo caso, è stato incantevole: essere soli in mezzo al mare, al buio, in assenza di rumori, è una sensazione bellissima, che da un grandissimo senso di pace e libertà.

 

 

Le escursioni di pesca alle Maldive si fanno col bolentino, ovvero con una lenza arrotolata a un pezzo di legno, a cui è stato applicato un amo, con un piccolo peso.

 

 

I marinai che accompagnano all’escursione portano del pesce per fare le esche, che spezzettano e attaccano all’amo. Il capitano cerca un punto dove fermare la barca e i marinai danno istruzioni su come fare.

 

 

E’ molto semplice, basta lanciare la lenza e srotolarla un bel po’..e poi attendere cercando di percepire quando il pesce mangia l’esca per dare un bel tirotto e tirare su lenza.

Bisogna armarsi di pazienza e attendere. Ma in questo è anche il bello della pesca, si impara l’attesa, mentre si assapora e si gode del paesaggio e del silenzio.

 

 

A volte si sentono dei movimenti, allora si prova a tirare la lenza, per poi verificare magari che l’esca è stata già mangiata.. e allora i marinari arrivano ad attaccare una nuova esca e si ricomincia di nuovo.

Quando la lenza invece tira molto forte, allora aumenta l’eccitazione e i marinai accorrono ad aiutare …finchè non si vede che cosa ha abboccato..se un corallo, una scarpa, o qualcosa di altro..o proprio un bel pesce.

 

 

Puo’ accadere che durante tutto il tempo, i poveri inesperti pescatori, non riescano a prendere niente.. ma a noi non è capitato, abbiamo sempre preso delle belle prede. Giada, l’ultima volta, ha preso un bel barracuda, ed io un bel pesciolino colorato, mentre il papà.. un corallo!!

 

 

I marinai vengono a staccare i pesci e li mettono in un cesto comune che verrà poi scaricato e consegnato alle cucine. E si rientra all’isola.

 

 

I pesci verranno cucinati e offerti ai partecipanti per cena. 

La prima volta sono riusciti a fare una bella grigliata per tutti, mentre la seconda il nostro bel barracuda e il pesciolino ci sono stati serviti la sera dopo al nostro tavolo, ed è stata una grande soddisfazione mangiare proprio quello che avevamo  pescato.

 

 

Ma soprattutto abbiamo vissuto un‘esperienza assolutamente divertente ed indimenticabile. Pesca alle Maldive, top!!

 

 

ottobre 2018

 

 

Tutti gli articoli e le informazioni sulle nostre Maldive qui

Maldive

 

 

foto by Patty

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Quella volta che siamo andati a Disneyland Paris

 

 

 

 

Siamo andati a Disneyland Paris che la nostra piccola Giada aveva 5 anni.

Abbiamo vissuto 3 giorni sorprendenti, vedendo la meraviglia del mondo incantato delle favole nei suoi occhi.

Venivamo da 4 giorni a Parigi. Lasciata la città al mattino, con la Rer siamo arrivati in circa una mezz’oretta alla stazione ferroviaria di Marne-la-Vallée/Chessy, e proprio davanti al parco.

 

 

Avevamo prenotato per 2 notti un’hotel dentro al parco, l’hotel Cheyenne, il secondo piu’ economico, in stile Far west, molto carino, con un’offerta presente sul sito che, con anche i biglietti del parco per 3 giorni, era risultato piu’ conveniente che dormire fuori dal parco e comprare separatamente i biglietti.

 

 

 

Nella scelta del periodo (era aprile), avevamo incrociato le offerte del parco con quelle della compagnia Ryanair, per risparmiare il piu’ possibile.

Appena entrati, è stata subito una grande emozione: Cip (o forse Ciop?) è corso incontro a Giada e l’ha abbracciata con calore. E lei, naturalmente, è rimasta esterefatta!!

 

 

Dopo l’ingresso Giada ha voluto scegliere la prima attrazione, e con cupidigia ha atteso ben 1 ora, in fila senza fiatare, per salire su una banale giostra di Dumbo.. Ma quello era il suo desiderio!!

 

 

Per alcune attrazioni è possibile saltare la coda con un fastpass incluso nel biglietto, le cui modalità di funzionamento potete trovare qui http://www.disneylandparis.it/faq/parchi-tematici/fastpass-e-vip-fastpass/.

La cosa che consiglio è di informarsi, attraverso internet, sulle attrazioni, in modo da selezionare quelle che si preferiscono, quelle adatte per l’età, e quelle da evitare, in modo da arrivare preparati. E se si riesce, anche stabilire un percorso, o almeno farsene un’idea.

Inoltre, altra cosa  importante, quando si arriva, controllare gli orari delle parate, in modo da cercare una posizione favorevole un po’ prima dell’inizio e godersi bene lo spettacolo. Le parate sono la cosa che ci è piaciuta di più‘, tanto è che qualcuna l’abbiamo rivista il terzo giorno..

 

 

Sono carri che girano per il parco, dove i personaggi sono quelli dei cartoni animati Disney, in carne ed ossa e perfettamente somiglianti, con le musiche usate nei rispettivi film!

 

E qui tutto diventa magico, da Winnie the Pooh, alle principesse, ai personaggi di Toys Story, a Remy di Ratatouille, agli animali del Re Leone, e tutti gli altri. Anche lo spettacolo giornaliero conclusivo del pomeriggio, su un grande palco, dove sfilano tutti i personaggi insieme, è veramente da non perdere.

 

 

Poco dopo l’entrata, si scorge il bellissimo castello di Disney, quello che ancora oggi si vede all’inizio dei cartoni animati..Ma qui è quello vero!

 

 

E ci sono le principesse, quelle delle fiabe, dalle tradizionali Cenerentola, Biancaneve, La Bella Addormentata, la Sirenetta, alle piu’ recenti come la principessa Tiana della Principessa e il ranocchio, ecc. ecc. Non vi dico l’espressione di Giada nel vedere la sua preferita, Aurora, con il suo principe!

 

 

L’attrazione adrenalica che ho fatto con mia figlia, è stata la Big Thunder Mountain, una lieve montagna russa, che ho potuto affrontare anch’io che sono spaventata da queste giostre, inserita in uno splendido scenario del  Gran Canyon.

 

 

 

Abbiamo trascorso tutta una giornata al parco e alla sera siamo ritornati al nostro hotel, dove abbiamo cenato in un’atmosfera veramente da Far West. Essendo ancora freddo, è stata la scelta migliore acquistare, col biglietto, anche la mezza pensione, che era in offerta.

 

 

Il giorno successivo abbiamo visitato gli Studios, che hanno un’ingresso a parte.

 

 

Qui ci sono anche spettacoli molto carini per i piu’ piccoli, in un teatro. Noi abbiamo visto la casa di Topolino, e abbiamo fatto alcune esperienze interattive, oltre alle solite giostre, tra cui quella di Cars.

 

 

Le ambientazioni qui sono bellissime, c’è anche l’urlometro di Monster and co!

 

 

Abbiamo incontrato molti personaggi, Minnie, che ci ha abbracciato, Sullivan di Monster and co. , Lilo e Stich..

 

 

Le giostre piu paurose le abbiamo accuratamente evitate, come la Tower of Terror, un ascensore pericolante che va a velocità vertiginosa.

 

 

L’ultima mattinata l’abbiamo dedicata a rivedere le parate che ci erano piaciute di piu’.

 

 

L’attrazione in assoluto che ho preferito tra tutte è stata “It is a small world“: con una barchetta, si entra in un favoloso mondo colorato di cartapesta, dove bambole, che cambiano tratti ed abiti in base al paese, ballano e cantano sull’aria di un’unica musichetta, “It is a small world” appunto, che varia ritmo e parole a seconda del paese che ci si ritrova davanti. Sul finale ricorda i valori dell’amicizia, del divertimento, della condivisione e dell’uguaglianza.

 

 

Inutile negare che anche a noi adulti siamo stati catapultati nel mondo dei bambini e ci siamo fatti prendere dall’entusiasmo nel vedere i personaggi della nostra infanzia, o dei cartoni visti con i bambini..

 

La magia resta sempre tale per tutti, a tutte le età, anche se noi adulti abbiamo accantonato quel mondo per diventare grandi.

 

 

Ma ci resta la gioia degli occhi stupiti e felici dei nostri figli e la convinzione che condurli e farci condurre con loro di nuovo nel mondo della fantasia, resta sempre una gran cosa.

 

 

 

 

 

 

aprile 2011

(foto di Patrizia Pazzaglia)

 

qui altri articoli sulla magia

Regalate la magia ai vostri bambini

Dopo Babbo Natale

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L’albero della pace di via D’Amelio a Palermo

 

 

Ci sono eventi nella storia del tuo paese che non devono essere dimenticati.

Ci sono uomini che devono essere ricordati come modello, per l’integrità, il coraggio, la forza, la generosità. In un’epoca dove ben altri valori vengono perseguiti, o dove c’è un vuoto di valori.

Durante un viaggio in Sicilia con la mia famiglia, che ci ha portato anche a Palermo, ho sentito forte il desiderio, quasi il dovere, di passare a visitare i luoghi della memoria di due uomini di grande valore.

 

I giudici Falcone e Borsellino.

 

Colpiti a tradimento, assieme ai loro cari, e a coloro che vivevano ormai ogni minuto con loro e dovevano proteggerli, mentre stavano agendo in funzione di cio’ in cui credevano: i loro valori.

I valori.

Cio’ che dovrebbe guidare la nostra vita e in funzione dei quali prendiamo le decisioni di ogni giorno.

Cio’ per cui, per noi, dovrebbe valere la pena vivere. Per qualcuno anche morire.

Non si deve dimenticare, e i nostri figli devono sapere. La memoria deve essere mantenuta.

Oltre alla storia del nostro paese, e quello che è accaduto, devono sapere di che cosa sono capaci gli uomini, nel bene e nel male.

Devono sapere che esistono uomini senza scrupoli e senza coscienza, ma che esistono anche uomini cosi’. Che hanno dato la vita per la lotta contro le ingiustizie.

Via D’Amelio è una via strana. Non è stato facile arrivare nel punto dove scoppio’ l’autobomba il 19 luglio del 1992.

In mezzo ad auto parcheggiate, davanti ai palazzi, c’è un ulivo, chiamato l’Albero della Pace e una lapide con i nomi. Una foto di Paolo Borsellino che sorride. Sull’albero, e sulla base, biglietti con messaggi, cappellini, indumenti, oggetti di ogni genere, lasciati da chi va in visita. Come omaggio, come gesto di stima, come impegno..chissà..

Difficile dire cosa si prova davanti a questo alberoSono emozioni che ti attraversano e ti squarciano.

Tristezza, rabbia, vuoto.

Ma anche tanta ammirazione. Senso di forza. Volontà.

Desiderio di poter essere inondati da quei valori, di poter attingere a tanta rettitudine e dedizione. Ammirazione di fronte alla capacità di non scendere a compromessi e portare avanti la propria battaglia, nonostante tutto e tutti. La giustizia, a qualsiasi prezzo e prima di tutto.

Desiderio che nostra figlia “senta” quello che trasmette quell’albero e tutti gli oggetti, e comprenda quello che rappresenta.

In silenzio, anch’io sento il bisogno di lasciare qualcosa. Come gesto di omaggio. Ma anche per me stessa. Come impegno. Come per dire: ci sono, sono con voi.

 

Lasciamo via D’amelio.

Lungo l’autostrada Trapani-Palermo, il monumento nel luogo dove è avvenuta la strage in cui morirono Falcone, la moglie e la sua scorta, si scorge senza preavviso. Poco prima del cartello autostradale che riporta l’indicazione di  “Capaci” e svetta sullo sfondo delle montagne, riportando solo la data del 23 maggio 1992 e il nome delle vittime.

 

 

Lasciamo la città, con la speranza che, dopo aver spiegato a nostra figlia, poco piu’ che adolescente, cosa succedeva in quegli anni e chi erano queste persone, dopo averle fatto leggere il libro “Perchè mi chiamo Giovanni “, di Luigi Garlando, che spiega le cose nella sua lingua, dopo la sensazione provata davanti all’Albero della pace, nell’epoca dei gruppi di whatsapp e degli youtuber presi come modelli, qualcosa resti. Se non altro, la curiosità nei confronti di questi eroi o la capacità di farsi delle domande di fronte alle ingiustizie che, quotidianamente, si incontrano.

E a me, resta un grande senso di gratitudine.

 

(settembre 2017)

 
 
 
 
 
 
 
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L’Africa in diretta

 

 

Questo è un piccolo diario che ho scritto in occasione del nostro viaggio in Kenya.. tutte le emozioni, le sensazioni vissute a caldo, che hanno contribuito a provocaremi un inguaribile Mal d’Africa.

Pronti per esserne contagiati?

 

16.07.2012 davanti alle palme in uno stupendo giardino del posto dove alloggiamo, il Mimi Na Wewe..in Africa  

Il Mimi Na Wewe .. in Africa, che significa Io e te ..in Africa, è una struttura di 6 cottage,  gestita da una famiglia italiana, Gianni, Gloria e il figlio Luca. Ho scelto questo posto perchè ogni volta che leggevo le recensioni di altri ospiti su Tripadvisor, mi emozionavo fino alle lacrime.. Da questo ho capito che era il posto per noi!!!

 

 

Siamo gli unici ospiti nella struttura, con la famiglia Cavallini, il loro cane Ciro, il gatto Paca Moja, altri simpatici animaletti e gli africani che ci lavorano!!

Una delle nostre valigie non è giunta al nostro arrivo a Mombasa,  ma finalmente oggi, dopo 2 giorni, siamo riusciti a recuperarla: era arrivata il giorno successivo, ma la compagnia aerea ci ha comunicato che non ce l’avrebbero consegnata (quando torno faccio una lettera di reclamo all’Ethiopian Airlines, che sul regolamento prevede la riconsegna). Il figlio di Gianni e Gloria ha prontamente cercato di rintracciare qualcuno che andasse in aeroporto a prendere altri turisti, per recuperarcela..quando è arrivata mi sono resa conto di quanta roba inutile ho portato!!! Pensare che in questi 2 gg abbiamo usato l’indispensabile, cio’ che avevamo addosso o che ho portato, come sempre per sicurezza per il caso, nel bagaglio a mano..l’organizzazione con il kit di emergenza nel bagaglio a mano stavolta è servita. Giada ha usato come pigiama una maglia ripescata tra le cose portate da lasciare qui in Kenya a chi ne avesse bisogno, e io, ho pensato, che mal che fosse andata, avrei trovato di sicuro anch’io qualcosa da mettermi, tra quelle cose!

Il Mimi Na Wewe non è una struttura per tutti. La stanza è molto spartana, ma ti fa vivere in pieno l’atmosfera africana; per fare un esempio, prima dovevo asciugare i capelli e non c’era una spina davanti allo specchio; poi mi è venuto da pensare che qui hanno i cellulari ma non la luce x ricaricarli e quindi devono andare in un negozio apposito per la ricarica; che hanno le case fatte di mattoni e fango o solo di fango, che quando piove possono anche distruggersi; che mangiano di tutto, ci hanno detto, anche i topi..e allora penso che sono fortunata, e che i capelli verranno come verranno, tanto con l’umidità si arruffano subito lo stesso..

 

 

Il giardino e il contesto sono bellissimi, bella la piscina, il ristorante col  tetto di paglia, all’aperto, dove mangiamo molto bene: al giorno pasta ben cucinata, alla carbonar o alle verdure;  verdure come secondo (molto buone) e frutta; alla sera, carne o pesce, verdura e frutta; l’altro ieri sera c’era un filetto buonissimo, ieri sera pollo fritto e patate; 5 euro x il pranzo 8 x la cena e possiamo decidere giorno x giorno se mangiare qui o altrove..E’ un posto sicuro, chiuso, per cui Giada scorazza come se fosse a casa sua, giocando con il mastino napoletano che hanno, Ciro, il gatto, 4 tartarughe e 3 ricci..

 

 

Facciamo gran chiacchiere con i proprietari, che ci fanno anche da guida privata ed è tutto incluso. Oggi ci hanno chiesto se sappiamo giocare a burraco, magari ci scappa pure una partitina.

Ieri siamo andati a messa africana, un’esperienza bellissima, le chiese sono fatte con tetto di alluminio tutte aperte, la gente va con il vestito della festa; dopo il sermone del pastore, che anche se non capivamo niente, toccava il cuore, era veramente sentito, e le loro preghiere ad alta voce, si sono messi a cantare, tipo gospel, poi a suonare tamburo e strumenti e poi a ballare..anche i bambini ballavano, una grande emozione!!  E poi ci guardavano, contenti e orgogliosi che fossimo li!

 

 

 

messa africana pastore Tsopa 

(clicca qui per vedere il video)

Abbiamo passeggiato nel bush, il loro bosco, terra rossa e alta vegetazione, dove vivono alcuni, con i loro animali, capre mucche, tutti  ci salutavano, “jambo, jambo“, vedendoci passare, case di fango, bagni in comune.. L’Africa

 

 

Il villaggio, Timboni, è tranquillo, non turistico, stai in pace, molto diverso da Watamu,  a 10 minuti di tuc tuc ..qui la stagione è ancora indietro, a Watamu, che raggiungiamo con 1 euro in tuc tuc, i resort sono ancora chiusi, non ci sono turisti in spiaggia, solo beach boys; siamo già stati in alcune spiagge e questa settimana hanno molte alghe, il mare non è gran che, ma dipende dalla  marea che dovrebbe cambiare da mercoledi’e traformare il mare in cristallino; non abbiamo ancora preso ben confidenza con Watamu, ma siamo contenti comunque di aver scelto di stare qui, a Timboni.
Oggi abbiamo fatto una passeggiata sulla spiaggia di 5 km, il sole andava e veniva quindi c’era una temperatura perfetta..poi ritorno, pranzo, Giada ha nuotato nella piscina e ci siamo veramente rilassati..la sera non è freddo, si sta bene; ora stiamo aspettando di sapere quando potremo fare il safari di 1 notte e 2 g; per il resto vivremo alla giornata..

Ora sotto un cielo stellato, davanti a una lampada a petrolio,  seduta in una comoda poltrona di legno africano..stile la mia Africa, vi saluto.

 

 

Fine della prima puntata…

18.07.12

Oggi giornata grigia, si era prenotato una gita a Sardegna 2, una delle spiagge piu’ belle dei dintorni ma piuttosto distante, con il taxista di fiducia. Siamo andati fiduciosi che si aprisse al bel tempo, una strada infame, ma nulla..non si è aperto nulla, spiaggia bellissima con la bassa marea, una lingua di sabbia enorme.. chissà che bei colori  col sole..ma pazienza, come dicono qua, hakuna matata, non importa, ci siamo fatti una bella passeggiata, ed è stato bello comunque. Siamo tornati proprio quando iniziava a piovere..tanto qualcosa si doveva fare; nel pomeriggio siamo andati nel bush con Davide,  un ragazzo che lavora qua, che ci ha accompagnato, dove, sparsi, vivono i locali in case di fango o misto fango e cemento, in mezzo alla vegetazione.

 

 

Ci siamo fermati a fare la spesa, qualche kilo di di farina di polenta, zucchero, fiammiferi, detersivo, fagioli, da portare a casa del pastore (prete) alla cui messa abbiamo partecipato domenica, che ha 6 figli e 14 orfani che vivono con lui, da sfamare..anche qui grandi  emozioni, una grande accoglienza; ci ha mostrato la stanza unica dove dormono 16 bambini, ci ha parlato dei suoi progetti di creare una scuola nella chiesa, per aiutare la comunità, c’era la moglie con un sorriso bellissimo, e con uno dei bambini di 2 anni che stava  attaccato a lei perchè …ha paura dei bianchi! Eh qui, al contrario di noi che da piccoli avevamo paura dell’uomo nero, i bambini hanno paura dell’uomo bianco!

 

 

 

Ieri invece siamo andati al mattino a Watamu, a piedi,da qui, circa 1 km, passando sempre all’interno del  villaggio. Ci siamo fermati in un bel tratto di mare senza alghe e al pomeriggio abbiamo fatto una gita a Marafa, detta anche la “Cucina del diavolo“:  km e km di strada di terra rossa, a tratti dei villaggi di poche case,  gente con capre o mucche sulla strada o che va a prendere l’acqua facendosi tantissima strada a piedi..finchè siamo arrivati in un canyon meraviglioso da vedere al tramonto, con colori fantastici, dove si passeggia anche all’interno; un paesaggio magnifico, alla fine, sono saltati fuori una decina di bambini, soli, che si sono messi in fila in ordine di altezza dietro di noi, accompagnandoci fino alla fine del nostro tour..

 

 

A cena ci hanno preparato polipi prenotati al mattino e consegnati dai pescatori e poi ci è scappata la partita a burraco: abbiamo preso la paga.!
Niente da dire, queste persone sono proprio carine, ti curano, ti propongono cose da fare anche in giornate come queste, ti raccontano delle difficoltà che hanno avuto e che hanno vivendo qui e con la loro attività, insomma, ti senti proprio tranquillo ..speriamo il tempo migliori per domani..
jambooo

20.07.12

Qui il tempo continua a cambiare con grande velocità, ieri mattina era nuvoloso e abbiamo approfittato per andare a vedere le rovine di Gede, resti di una città araba del 1300 in mezzo a una giungla di baobab, sequoie, anacardi, ecc, ecc. con tanto di scimmiette che ti venivano addosso se gli davi le banane..

 

 

Al pomeriggio è uscito il sole, siamo andati in spiaggia a Ocean Breeze, che con l’alta marea era bruttissima, tant’è che ci siamo fatti venire a prendere col tuc tuc, per spostarci altrove..tornati stamattina, Davide,  messo a disposizione per noi per guidarci ad esplorare Watamu, lo spettacolo era quello della prima foto…chi ha detto che il mare a Watamu non è un gran che?

 

 

Dipende dalla marea, e stamane vi garantisco che era spettacolare; certo a riva di alghe ce ne sono tante, non maleodoranti ma che rovinano il paesaggio con la bassa marea, anche se trovi comunque spiagge senza alghe. Dicono che a dicembre e gennaio sia uno spettacolo, la spiaggia tutta pulita senza alghe…  Il momento migliore per fare il bagno se ci si vuole immergere completamente è quando sta arrivando l’alta marea, pero’ trovi posti anche dove la bassa marea non è cosi’ bassa..in questa stagione noi non facciamo particolarmente voglia di fare gran bagni, non siamo andati alla spiaggia dorata, non credo che andremo, abbiamo scelto altre cose da fare e preferisco andare ad alcune spiagge bianche belle, anche se già viste perché cambiano aspetto con la marea diversa.. 

24.07.12

Siamo partiti ieri per il safari allo Tsavo est alle 6, bellissimo, abbiamo visto molti animali, molti elefanti e giraffe, zebre, dick dick, babbuini, struzzi, facoceri , 2 leoni e 1 leonessa, molte antilopi giraffa e  antilopi d’acqua e una mandria di bufali che è venuta ad abbeverarsi nella pozza che c’era davanti al nostro lodge, in savana..una grande emozione, sembrava di essere in un film di cow boys..il paesaggio della savana è splendido, soprattutto al tramonto e di prima mattina, sono stata tutto il tempo in piedi con la testa fuori dal pulmino, una sensazione bellissima..
La strada comunque è tanta, circa 700 km da fare in 2 gg, non asfaltata, lunghe distanze per entrare ed uscire dal parco e per arrivarci.. sono contenta di aver scelto quello di una notte e non quello di 2, perchè credo proprio che sia eccessivamente pesante…
Domani mattina andiamo a visitare un paio di scuole, una delle quali è dove insegna la moglie della persona che ci porta in giro col tuc tuc..porteremo cibo e un po’ dei vestiti di Giada, per chi ne ha bisogno.

Adesso dormo perchè ci siamo alzati alle 5.30, ma abbiamo visto anche l’alba nella savana..

 

 

25.07.12

…direte: ma non ha altro da fare quella in Africa, che scrivere? In realtà mi rilassa e mi piace molto scrivere la sera, su una sedia, in mezzo al giardino e ripercorrere la giornata vissuta,e anche condividere queste esperienze…oggi mi sono svegliata col mal di stomaco, indigestione di mango direi, perchè qui sono buonissimi…per fortuna sono riuscita a vomitare prima di pranzo, non sono ancora a posto, infatti ho anche un po’ di febbre stasera, ma forse sono state tutte le emozioni della giornata (o il vento dal tettuccio nello Tsavo..).
Partiamo da stasera, dal massaggio superbo sotto un mango, con il rumore del vento e degli uccelli..finito il massaggio, il solito rito della sera che mi piace tantissimo, Incisi, l‘ascari, ovvero il guardiano di notte, passa appena si fa buio ad illuminare il giardino, riempendolo di lanterne a petrolio, che ha pulito e sistemato con cura dalla notte precedente..

 

 

Pomeriggio, poche ore al mare col tuc tuc, in una spiaggia dove non ci sono alghe, Garoda, enorme e bianca, mentre l’alta marea pian piano arrivava..

Stamane i proprietari del Mimi Na Wewe, con un’altra coppia con ragazzino, arrivati 2 gg fa, ci hanno portato in una scuola in mezzo al bush, che cercano di sostenere. Ci siamo fermati prima di arrivare a far la spesa (un’esperienza anche vedere il negozio), perchè spesso non hanno da mangiare.. vedere le classi dove fanno lezione, tavoli e sedie a pezzi, le latrine, 3 lamiere aperte, la cucina dove preparano il pranzo, ti stringe il cuore..ci ha condotto in tutte le classi la direttrice, Mrs Joice, che quando entra tutti gli scolari salutano in coro e rispondono in coro alle sue domande; siamo arrivati quasi ad ora di ricreazione, i bambini sono usciti e hanno cantato canzoncine e ballato, mi hanno strappato le budelle, quando hanno cantato a sguarciagola “I’m happy today, so much happy..the time to be happy is now and the place to be happy is here..” 
Dopo tutti in fila a lavarsi le mani in un bidone d’acqua, e a prendere la merenda, il porridge, una brodaglia fatta con farina acqua e zucchero..

Poi hanno hanno giocato un po’, alcuni mi si sono avvicinati e volevano una foto per rivedersi, ma non riuscivo a riprenderli perchè mi stavano attaccati, e quando si vedevano, ridevano e ridevano….Giada all’inizio era guardinga, poi verso la fine ha cominciato a correre con loro in una sorta di strega avvelenata..quando siamo andati via, Mrs Joice, la mamy, ci ha abbracciato tutti in un abbraccio da grande madre qual’è, noi e lei tutti commossi..

La seconda visita è stata ad una scuola materna fatta di fango, unica classe con 36 bambini e la maestra è la moglie del nostro autista di fiducia di tuc tuc; anche qui hanno cantato canzoncine e ballato, e li’ abbiamo approfittato per lasciare i vestitini piu’ piccoli che avevo portato..

Non si riesce a descrivere, se non si vive questa esperienza, le foto non rendono, forse alcuni video che abbiamo fatto, ma vi garantisco che è stata una cosa molto toccante..

 

i’m happy today

(clicca qui per vedere il video)

26.07.12

Oggi era l’ultimo giorno, Gianni e Gloria ci hanno proposto una gita a Mida Creek, un parco naturale dove il mare entra nella terra in mezzo alle mangrovie, e si attraversa un lungo ponte tipo tibetano,per arrivare al mare..Al nostro arrivo, dopo aver fatto i biglietti, abbiamo visto che sul ponte c’era una scolaresca, quindi parecchia confusione. La nostra guida, che si fa chiamare Felice Caccamo, ci ha chiesto se volevamo andare a casa sua, li’ vicino. Abbiamo fatto qualche metro e siamo arrivati in un borghetto con poche capanne di fango, tra le palme, dove c’erano donne e bambini, i Kanga stesi, le donne e i bambini che ci guardavano silenziosi. E’ salito su una palma e ci ha offerto succo e cocco fresco; ho chiesto ad un’anziana con abiti coloratissimi se potevo farle una foto, si è messa in posa e dopo le ho fatto vedere la sua immagine..stupita e felice mi ha preso per mano e mi ha portato dalle altre donne, era entusiasta voleva mostrare la foto a loro, sembrava una bambina..e dopo si intuiva che tutte desideravano fare una foto, per rivedersi..li’ non possiedono specchi e per loro è un’occasione unica..

 

 

Lasciare questo posto domani, sarà molto dura.

Il mio mal d’Africa, iniziato lo scorso anno a Zanzibar, è peggiorato, ma i ricordi di quello che ho vissuto rimarranno sempre dentro di me. Vorrei che tutte le volte che mi lamentero’, che non saro’ contenta, che mi mancherà  qualcosa mi tornassero alla mente questi luoghi, queste persone, queste sensazioni, per ricordare quali sono le cose importanti..

jambo

(clicca qui per vedere il video)

 

il sito del Mimi na wewe..in Africa

 

(Luglio 2012)

tutti gli articoli sul Kenya

 

La cucina del Diavolo a Marafa-Kenya

Kenya, emozioni in Africa

Safari in Kenya

 

 

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Casela Park a Mauritius

 

Il Casela Park a Mauritius è un meraviglioso parco dove gli animali vivono in un ambiente costituito da una natura rigogliosa e prorompente che offre loro un habitat ideale protetto e curato.

Tra i campi di canna da zucchero della costa ovest di Mauritius, non lontano dalla località Flic e Flac si estende dalla valle fino alla collina da dove si gode un panorama mozzafiato. Il parco inizialmente era nato come una riserva per gli uccelli, pertanto si è anche contornati da canti e suoni di tutti i generi.

 

 

All’arrivo la prima esperienza che facciamo è la visita alla zona delle tartarughe giganti delle Seychelles. Un’esperienza bellissima perchè si puo’ camminare tra di loro, accarezzarle e offrire loro una foglia da mangiare.

 

 

Tutt’intorno uccelli di tutti i generi.

Ci addentriamo nel parco e possiamo scegliere il nostro percorso, quali attività fare e quali animali vedere.

Facciamo un giro tra i cuccioli di cervi, anche qui la meraviglia per la nostra bambina, che puo’ anche toccare queste splendide creature.

 

 

Andiamo a vedere anche i grandi felini, leoni, tigri e ghepardi, condotti da un veicolo che ci porta alla loro area un po’ distante dalle altre, e questi naturalmente sono in una zona chiusa. Chi vuole, puo’ decidere anche di interagire o fare attività con loro. Noi decidiamo che preferiamo stare a guardare.

 

 

Ci sono anche animali strani, come canguri albini, che non avevamo mai visto, assieme ad altri bellissimi canguri e gli immancabili  animali della fattoria, che anche qui si possono avvicinare ed osservare da vicino. Pavoni di tutti i tipi e colori, che vanitosi aprono la loro ruota.

 

Ma l’esperienza più bella che abbiamo fatto è stato il mini safari.

Con un van aperto, proprio stile safari africano, ci addentriamo per diversi chilometri in una specie di savana.

 

Gradualmente, cominciamo a vedere i primi animali, le antilopi. Piu’ andiamo avanti e piu’ ne vediamo, fino ad arrivare a centinaia di antilopi che mangiano, giocano, riposano sul prato o sotto gli alberi.

 

Poi vediamo qualche facocero, ed addentrandoci ancora arrivano anche gli struzzi e le zebre.

 Una meraviglia, ovunque si guarda si vedono animali!

Il camioncino si ferma e gli animali si avvicinano curiosi, riusciamo anche a toccare le zebre! Che splendide creature che sono, le adoro!

 

 

Si avvicinano anche gli struzzi, enormi, piu’ di 2 metri, alcuni offrono loro qualcosa da mangiare, nostra figlia allunga la manina mah..tac, si prende un bel becco e soprattutto un grande spavento (tant’è che da allora ha sviluppato un’antipatia viscerale per gli struzzi!).

Il giro prosegue tra il nostro stupore, il camioncino si arrampica sulla collina, dall’alto il paesaggio con gli animali è qualcosa di spettacolare.

Da un lato. Perchè dall’altro, arrivati alla cima lo è ancor di piu’ perchè si vede il mare..e tutt’intorno un giardino spettacolare con alberi in fiore.

 

 

Sono emozionata, mi vengono le lacrime nel vedere tanta bellezza.. Il camioncino riscende, lungo il percorso incontriamo decine e decine di scimmie, e poi ancora antilopi e gazzelle, fino alla zona in cui gli animali diradano e usciamo dalla zona safari.

 

 

Un’esperienza meravigliosa e indimenticabile.

Per finire la giornata, facciamo una sosta in una bellissima area giochi dove nostra figlia puo’ divertirsi ancora un po’.

 

 

Un’esperienza meravigliosa e indimenticabile.

 

 

Luglio 2010 (da quando siamo andati  sono state aggiunte tante nuove attività che potete trovare sul loro sito)

Casela | World of Adventures

 

 

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Patrizia Pazzaglia, Patty dopo un po’.

Sono versatile, camaleontica e un po’ nevrotica. 

Una come tante.  Nessuna grande passione, ma so appassionarmi.

Prendo tutto molto sul serio e in tutto quello che faccio, se mi interessa, ci metto impegno e dedizione.

Scarsamente tecnologica, diversamente social.

Mi piace condividere, mi piace ascoltare, esprimermi, se è il caso, e stupirmi.

Mi piace vivere intensamente e andare in profondità delle cose che mi interessano e lasciare andare ciò che non mi serve (anche se con difficoltà).

Mi piace lasciarmi contagiare dalla bellezza e dalle emozioni e..naturalmente viaggiare, fuori e dentro di me, col corpo e con la mente (ma anche con lo spirito).

Perchè la vita è un gran bel viaggio.